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LABORATORI DI ANALISI ‘PARALIZZATI’: LA REGIONE AIUTI ANZIANI E INDIGENTI

L’EDITORIALE DI DESIO CRISTALLI

Un rapido giro d’orizzonte a San Severo ci ha convinti ad occuparci della paralisi che ormai periodicamente attanaglia i laboratori di analisi cliniche. Esauriti i budget a disposizione vengono totalmente sospese le PRESTAZIONI IN ESENZIONE alla clientela, con il danno maggiore per anziani ed indigenti che vengono privati primariamente del diritto di scelta (con conseguente ricorso alle strutture pubbliche che però presentano spesso altri problemi in primis affollamento delle liste di attesa…) e della possibilità di ottenere GRATUITAMENTE le analisi. Questo è un problema molto serio che la Regione Puglia può risolvere solo aumentando il budget complessivo della Sanità a scapito di tante altre voci molto meno importanti sotto il profilo sociale…e DIO solo sa quante delle voci dei bilanci pubblici (Ministeri, Regioni, Province e Comuni) presentano uscite in tante direzioni…voluttuarie. Si rifletta sul fatto che quella dei pensionati è da sempre in Italia la categoria più tartassata e che non può certo praticare l’evasione fiscale così diffusa nel resto del mondo italico. L’enorme patrimonio pubblico nazionale e regionale distribuisce soldi a piene mani in milioni di direzioni, riuscendo però a penalizzare il diritto minimo di curarsi presso le strutture di fiducia delle nostre famiglie, consuetudine molto rispettata negli altri Paesi. Va però aggiunto, per rispetto di tutta la verità, che i laboratori privati potrebbero calmierare un po’ i prezzi delle loro prestazioni agevolando la fascia indigente della popolazione allorchè capiti di non poter onorare le esenzioni per l’esaurimento dei budget fissati dalla politica regionale. Alla luce di tutto questo discorso non sarebbe male che tutte le Istituzioni imparassero a rispettare di più la miseria ed i bisogni primari della gente, evitando di distribuire tanto danaro pubblico nelle tasche più ricche…tante volte canagliescamente travestite da tasche bisognose! Il problema anche in questo caso è sempre lo stesso dal tempo dei romani che dicevano “quis custodiet custodes”, in pratica chi controlla i controllori. E questo, come tutti sanno, è un Paese dove agiscono poco controllori VERI ma molto controllori (magari pluristipendiati) in tutt’altre faccende affaccendati…e non aggiungiamo altro!!!  

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