Leggo, con sommo sconcerto, dell’aggressione subita ieri sera in consiglio comunale da Rosa Carolina Caposiena ad opera del sindaco Francesco Miglio.
Aspetto di vedere la registrazione della seduta di consiglio per capire l’esatto svolgersi degli eventi, ma in questo momento il mio abbraccio ideale e la mia piena solidarietà vanno alla giovane donna ed alla persona capace ed impegnata che ho imparato a conoscere durante i mesi trascorsi a Palazzo Celestini.
Urlare ed inveire all’indirizzo di un avversario politico è cosa grave “ex se”, in quanto indice di mancanza di argomenti.
Gli atteggiamenti di tipo sessista aggiungono una ulteriore nota di discredito in capo al primo cittadino, che certamente non è riuscito, fin qui, a distinguersi in positivo.
Il vuoto amministrativo in cui la città sta sprofondando è sotto gli occhi di tutti, purtroppo, ma non si può sommare l’inciviltà all’incapacità.
Comprendo perfettamente lo stato d’animo e la tentazione di gettare la spugna: chi non ha provato, da donna, ad impegnarsi nell’amministrazione di una città non immagina quanti sacrifici comporti un ruolo che, ad occhi superficiali, può apparire rutilante .
Comprendo la tentazione di Rosa Carolina Caposiena perché io vi ho ceduto, pensando ingenuamente di dare un segnale.
La verità è che certa politica, piccola e meschina, lavora ANCHE sul logoramento di chi, estraneo intellettualmente e culturalmente ai metodi vecchi e beceri di cui i politici politicanti fanno uso, viene percepito come un elemento di disturbo all’interno di certi percorsi e messo, progressivamente, in condizione di marginalità.
RESISTI, Rosa, non dargliela vinta!
Ti abbraccio con affetto.
Mariella Di Monte
