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Anziani e disabili lamentano disguidi sul servizio mensa domiciliare.

A San Severo, disabili, anziani ed indigenti comprovati, usufruiscono del servizio mensa a domicilio, nel senso che c’è un ditta, vincitrice di gara, che confeziona e consegna il pranzo o la cena, agli aventi diritto. Stessa azienda si occupa della mensa scolastica. In poche parole, di entrambi i servizi: “Servizio di Mensa Scolastica e Domiciliare Anziani”. Da un punto di vista amministrativo, c’erano state alcune scaramucce tra maggioranza ed opposizione sulla questione relativa a bandi di gara e/o gestori (delibera n. 39 del 30 Luglio 2014). Da circa un paio di mesi, sottolineano le tante segnalazioni, non solo al preposto ufficio dei Servizi Sociali, sono state modificate le porzioni del pane e della frutta, e si registrano incresciosi episodi. Gli stessi uffici, nel riportare alla ditta le lamentele degli utenti, hanno trasferito agli stessi la risposta: “Queste sono le porzioni da contratto”. Perché arrivano queste telefonate ai servizi sociali da un paio di mesi a questa parte? La domanda degli utenti è: “Chi è preposto al controllo di questa situazione?” Chiaramente, disabili, anziani ed indigenti fanno riferimento al controllo nella fase di distribuzione e qualità del pasto, mentre chiedono maggior attenzione alle maestranze aziendali, per ciò che è servizio, tra l’altro, pagato dai contribuenti. Gli stessi utenti che lamentano l’accaduto, però, elogiano l’operato dei preposti uffici comunali. Ci sono persone che davvero hanno seri problemi di deambulazione, di respirazione, mentali: la disabilità non ha frontiere o specificità. La rottamazione dell’essere umano, intesa anche come il vivere ai margini della società opulenta ed indifferente, non è una pratica che può essere accettata. “Quello che tu sei oggi, io lo sono stato ieri”, sottolinea M.C. che ha evidenziato il problema, facendosi carico di una lamentela generale, su questi due ultimi mesi del pasto a domicilio. La sua storia racchiude durante una vita normale, felice, quella del dolore per una grave disabilità sopraggiunta, oltre alla perdita della persona che amava e gli dava il necessario supporto. A queste storie, poi, si aggiungono i tanti disagi e le pecche anche del sistema sanitario, dell’eccessiva burocrazia che dovrebbe distinguere in modo chiaro, i falsi invalidi da quelli veri. Inoltre, c’è chi lavora in modo scrupoloso ed etico, tenendo conto anche della realtà della vita, nei diversi ambiti legati al problema segnalato. Queste le considerazioni dell’ex- assessore ai Servizi Sociali, Mariella Di Monte: “La prassi consolidata, è intesa come quella in cui l’assessore al ramo dovrebbe verificare le segnalazioni ed i problemi lamentati dagli utenti, quando le viene a sapere. Verificare, cioè, se le lamentele corrispondono ai fatti. L’indirizzo ed il controllo sono le funzioni della parte politica. Inoltre – continua Di Monte – ci sono dei capitolati che parlano chiaro e specificano tutto, su ciò che è il servizio mensa, a cominciare dal prezzo di un pasto, che dovrebbe costare poco più di 4 euro. Il controllo, potrebbe spettare anche all’ufficio, perché si tratta di gestione. Ma nessuno può scandalizzarsi se un assessore faccia le verifiche di persona. E qui concorderà sicuramente Francesco Sderlenga, che ha la delega ai Servizi Sociali e che si sta impegnando molto”. Nei mesi in cui si è occupata del delicato assessorato al welfare, la “lady di ferro”, non ha ricevuto segnalazioni di questo tipo: “Personalmente non mi è giunta notizia come quella segnalata – conclude Mariella Di Monte – Qualche volta mi son capitate segnalazioni dalle scuole ed ho sentito la ditta per capire, ad esempio, come mai arrivavano i pasti freddi”. Queste le considerazioni del vice sindaco, con delega ai Servizi Sociali, Francesco Sderlenga: “Personalmente sto acquisendo ora l’informazione e mi impegnerò personalmente di questa segnalazione legata al pasto domiciliare. Nel capitolato, tra l’altro, è descritto anche come dev’essere confezionato e consegnato il pasto. La gestione, spetta al dirigente e lo solleciterò, come prima cosa, a verificare l’accaduto. La politica – conclude Sderlenga – è sempre pronta ad ascoltare i cittadini, che ci possono contattare direttamente o scrivere”.
Beniamino PASCALE

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