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Basta con i tagli indiscriminati e le potature selvagge!

Sembra che non ci sia pace per il verde pubblico di San Severo, dopo aver abbattuto decine di pini su Viale due Giugno e strade adiacenti,  ancora oggi assistiamo ad abbattimenti discutibili come quello che è avvenuto davanti al cimitero. Nonostante la mobilitazione contraria della gente e delle associazioni,  l’Amministrazione prosegue nella sua opera

 

distruttrice giustificata da motivi  di emergenza senza mai attuare una giusta prevenzione come avviene in diversi Comuni d’Italia.

Il presidente della Legambiente di San Severo arch. Renato Regina evidenzia come “dietro  questa parola “EMERGENZA” si nascondono interventi non sempre giustificati.  Uno degli alberi più belli e spettacolari di San Severo,  nei pressi della Palmieri  subito dopo la rotonda di Via Apricena, tramite una potatura estrema è stato mutilato e  deturpato irrimediabilmente.  Alberi secolari tagliati per timore che gli eventi meteorologici  potessero farli  cadere, come il pino davanti al piazzale del cimitero, solo perché aveva il triste destino di crescere un po’ inclinato. Criteri arbitrari, basati solo su impressioni visive e non con idonei strumenti  tecnici per verificarne l’effettiva instabilità o eventuali malattie, stanno decretando la morte di molti alberi sani dalle aree verdi della nostra città.”

Al grido di allarme del presidente di Legambiente si è unito anche il Dottore in scienze naturali, specialista in conservazione e gestione del patrimonio naturale Tommaso D’Anello,   referente WWF San Severo che dichiara: “ Con i tagli indiscriminati effettuati si perdono le funzioni ecologiche e di igiene oltre a quelle di abbellimento della città. Oltre a ciò, le potature sono interventi da pianificare per la stagione tardo autunnale ed invernale e non andrebbero eseguite nel periodo di ripresa vegetativa della pianta soprattutto se effettuate in modo così drastico.  Mentre per quanto riguarda la messa a dimora di nuove piante arboree in sostituzione di quelle tagliate, la scelta dovrebbe ricadere sulle quelle autoctone che oltre ad essere espressione di identità culturale garantiscono un più facile attecchimento, una minore manutenzione e soprattutto evitano problemi di tipo bio-ecologici e fitosanitari. Occorrerebbe un confronto preventivo, tra professionisti e associazioni ambientaliste al fine di  trovare le soluzioni migliori che tengano conto, da un lato dell’incolumità dei cittadini e dall’altro la tutela del verde pubblico e del decoro della città.”

Siamo portavoce del malcontento di numerosi cittadini uno dei quali si esprime così : ”anche questa volta le solite squadre armate di seghe si sono scatenate contro i nostri alberi, li hanno puniti  perché  abbellivano la città, li hanno castigati perché la prossima estate ci avrebbero fatto ombra, li hanno colpiti perché davano rifugio a numerosi uccelli”. O commenti del tipo: “Sarebbe necessario che qualcuno spiegasse ai responsabili del verde pubblico la differenza fra albero da ombra e albero da frutto:  a meno che San Severo non sia un centro di sperimentazione per la produzione di ghiande da esportazione, le querce non vanno potate come gli ulivi”, effettivamente gli alberi ornamentali vanno potati in maniera meno estrema in modo da preservarne le chiome e la funzione di abbellimento che hanno.

Pertanto chiediamo, la sospensione temporanea degli abbattimenti  di piante ritenute pericolanti  tramite un approccio superficiale e un intervento degli Enti Preposti al controllo, sia per evitare ulteriori perdite del patrimonio arboreo della nostra città sia per verificare se l’Amministrazione ha provveduto a censire tutte le piante ricadenti nel territorio comunale e a classificare gli alberi monumentali come previsto dalla legge del 14 Gennaio del 2013 n.10.

Arch. Renato Regina presidente  Legambiente Circolo Andrea Pazienza San Severo

Dott. Tommaso D’Anello referente WWF San Severo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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