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“CARO ASSESSORE E CARO SINDACO NON E’ IL TEMPO DI FARE REGALI”

Questa amministrazione non perde occasione per “sprecare” risorse e per gestire malamente il patrimonio pubblico.

Subito dopo aver trasferito i locali del giudice di pace, dalla sede di Via Terranova a quella di Via Imbriani (sede ex tribunale), la Giunta Comunale capeggiata dal Sindaco Miglio non perde tempo e cerca di assegnare lo stabile, ormai libero, agli amici degli amici.

La delibera N°4 del 9-1-2017 dà indirizzo di utilizzare l’immobile di Via Terranova (ben 600 m2 di superficie) a soggetti privati, nonostante si trattasse di un bene facente parte del patrimonio indisponibile del Comune, per di più prevedendo la possibilità di compensazione dei canoni di locazione,con ipotetici ed eventuali lavori finalizzati a rifunzionalizzare la struttura.

Secondo il ConsigliereCaposiena: “Queste sono cose già viste e purtroppo non si capisce perché, in tutta fretta ed in pieno contrasto con il regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare, ci si accinge ad assegnare i locali attraverso una “trattativa privata”.”

Il Consigliere Stefanetti sottolinea: “Mentre si pagano fitti onerosi (10.500 euro annui) per locali non idonei ed isolati – ad esempio i locali dei servizi sociali in via Salza – privi di ascensori e ricchi di barriere architettoniche, si concedono a 4 lire locali oggi funzionali, disponibili e certamente più utili alle necessità del Comune”

Da qui partono le critiche dei due consiglieri di opposizione che chiedono a gran voce alla Giunta Comunaledi revocare la delibera in questione e di pianificare l’utilizzo del patrimonio comunale, oggi alla mercé del proponente di turno invece che nel pubblico interesse.

“Gli spazi a disposizione nello stabile di Via Terranova potrebbero ospitare tutta gli uffici dei servizi sociali, del piano sociale di zona, delle prestazioni agevolate, concentrando l’intera area che si occupa del sociale della città in un’unica sede, migliorandone logisticae servizi ed ottenendo al contempo un vantaggio economico quantificabile in oltre 20.000 euro annui tra spese ad oggi sostenute per i fitti passivi ed i nuovi spazi disponibili”.

Concludono i consiglieri: “è impensabile che Sindaco, Assessore al patrimonio e l’intera Giunta abbiano sottratto beni immobili della città per accontentare gli amici degli amici in spregio alle basilari regole di oculata gestione. Speriamo che chi oggi “governa” la città si accorga del mostruoso “errore” e possa mettervi rimedio ritirando la delibera in questione e accettare la nostra proposta”.

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