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C’E’ UNA TERRA SILENZIOSA…

ROMA — “C’è una terra silenziosa, dove ognuno vuol tornare. Una terra, un dolce volto con due segni di violenza…”Io poi in quella terra silenziosa, ci sono tornata per davvero, nel treno che mi riportava da Roma a San Severo, canticchiavo in mente la canzone che tutti i sanseveresi conoscono e che inconsciamente, nel corso del tempo è diventata il nostro inno. Ed adesso sarebbero due le considerazioni da fare in virtù della nostra canzone: la prima è che questa terra è troppo silenziosa, la seconda è che i segni di violenza non sono due ma almeno un centinaio, però questa è un’altra storia. Andando con ordine, il 27 maggio qualcuno sfonda una finestra del Santuario, vi si introduce furtivamente e ruba “qualcosa” e quando dico che questa terra è troppo silenziosa non mi riferisco al fatto che nessuno sappia che cosa i malviventi abbiano effettivamente trafugato ma mi chiedo davvero se sia solo io a pormi questo interrogativo giacchè i sanseveresi sembrano aver archiviato la faccenda.Tutto tace intorno al Santuario, ma di questo non mi sono meravigliata neanche l’11 giugno, quando ho assistito alla cosiddetta “svestizione” della Madonna con la conseguente sistemazione della statua nell’apposita teca sopra l’altare. Quel viso, nero, dagli occhi luminosi, mi è sembrato spento e forse, andando al di là delle spiegazioni mistiche, il motivo è da ricercare nell’assenza di quelle corone che rendevano il tutto una visione meravigliosa. Ma cos’è che è stato effettivamente trafugato dal Santuario? Quale è il motivo delle così tante e troppe versioni che sono state date dalle “autorità” ecclesiastiche, riguardo l’accaduto?  Su quest’ultimo interrogativo, quello riguardante quest’autorità, vorrei soffermarmi per qualche secondo.Che ci sia qualcuno a cui effettivamente spetta una sorveglianza dei beni sacri e profani, questo non lo metto in dubbio, ciò che però intendo mettere in risalto ai vostri occhi è il canone 562 del II libro del Codice di Diritto Canonico:  “Il rettore […] è tenuto all’obbligo di provvedere alla conservazione e al decoro della suppellettile sacra e degli edifici sacri, e che non vi avvenga nulla che sia in qualunque modo sconveniente alla santità del luogo e al rispetto dovuto alla casa di Dio”. Da cittadina e da vent’anni fedele alla mia Patrona, che questo articolo sia stato violato nella sua totalità penso sia innegabile da parte di chiunque, anche se l’autorità territoriale competente, nella persona del Vescovo, non ne ha in alcun modo fatto menzione né tanto meno ho udito voci di una manifestazione che sia essa religiosa o laica, per chiedere “perdono” alla nostra Madonna e tentare in qualche modo di ripristinare quel patto di “soccorso” e protezione stipulato sin dalle origini del culto mariano e che è andato distrutto dopo quel 27 maggio. Quel che intendo dire più precisamente è che non è di mia competenza criticare l’attribuzione di un potere, quel che però posso fare è tentare di scorgere un qualche abuso di esso e laddove questo sia nascosto, tentare di farvi luce. Ad eccezione delle solite liturgie previste e dai rosari recitati amabilmente dalle consorelle e delle abituali fedeli del Santuario, (le quali,chi più chi meno, mi sono parse le uniche a prendersi cura della Madonna) non ho udito alcuna parola da parte delle autorità ecclesiastiche, neanche un documento, una lettera o una preghiera mentre galoppano di bocca in bocca  le ipotesi dei cittadini su cosa sia realmente accaduto senza voler prendere in giro nessuno, come in primo monito è accaduto quando venne addirittura smentito il furto. Ritengo personalmente, sia sfiancante per ogni sanseverese coltivare il dubbio di un qualche “strano” coinvolgimento di alcune figure interne al Santuario all’interno della “misteriosa” faccenda, per la quale ancora una volta chiedo di fare luce, in virtù del fatto che non ci è stato ancora concesso di sapere se le presunte corone rubate siano quelle indossate nei giorni della festa  (quindi quelle aventi un elevato valore economico) oppure quelle sostitutive, non in oro ma non per questo meno care a tutti i fedeli o se addirittura il simulacro ha subito dei danni. Alla luce di quanto detto, mi auguro di aver in qualche modo risvegliato le vostre coscienze dal torpore di tutti i giorni, dal momento che se “il sonno della ragione genera mostri” non possiamo più aspettarci che la nostra Vergine del Soccorso, ci protegga col suo dorato mantello dopo il terribile accaduto. Esistono due parti distinte e contrastanti nella quale non è dovere schierarsi, ma lecito prenderne atto: o con la Madonna o contro la Madonna.

Io so quale è il mio posto, è ora che decidiate quale è il vostro.

FABIOLA FLORIO

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