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Chieuti e il teatro: storia di una grande passione.

Chieuti: la passione per la recitazione, la voglia di rappresentare testi teatrali, di salire su quel magico rettangolo luminato al cospetto di un pubblico attento e partecipe. Il teatro come forma artistica e culturale da sempre è stato un punto di riferimento per tantissimi giovani e meno giovani di Chieuti. In alcuni anni le attività culturali e teatrali segnarono il passo perché nel paese non c’era una struttura idonea ad accogliere questo tipo di manifestazioni, specialmente dopo la chiusura del Cinema Mancini. Chieuti, infatti negli anni 50/60 aveva una salaadibita a cinema e teatro.

Tra il 1950 e il 1951 un gruppo di persone capeggiate dal maestro Vincenzo Rogato, presentò: Una notte sul molo di Giovanni Martini, dramma con prologo e quattro atti che riscosse molto successo, in scena tra gli altri Pierino Mancini e Nicola Licursi.

L’attività teatrale si fermò per alcuni anni, complice la partenza di molti giovani che lasciavano il paese per motivi di studio o di lavoro. Verso la fine degli anni sessanta ritornò in paese Roberto Ruberto docente di Lingua e letteratura italiana contemporanea presso  l’Università  di Vancouver  (Columbia  Britannica, giornalista, scrittore, attore, fondamentali gli studi e le ricerche che fece sul versante culturale albanese e arbëresh, è stato il primo ed unico ricercatore a Chieuti. Impegnato nel panorama del canto popolare, dai balcani alle aree albanofone dell’Italia meridionale, ha lasciato una tangibile eredità a coloro che in seguito hanno approfondito e proseguito gli studi.

Con il suo arrivo nell’amato paese d’origine Roberto diventò ben presto un importante punto di riferimento culturale.  La sua abitazione divenne il centro nevralgico della cultura chieutina, sede dove venivano preparati recital musicali e lavori teatrali. Infatti all’inizio del 1970 dopo aver organizzato un recital di canzoni albanesi e popolari con Maria Antonietta Barile, Donato Rubino, Gilda Turco, Nina Zirillo, Michelino Ruberto, Rita Bandello, Giorgio Russo e il compianto Nino Barile. Roberto presentò al pubblico due lavori teatrali, “Lumìe di Sicilia”, dramma di un atto scritto da Luigi Pirandello con tanti giovani attori nostrani tra cui i protagonisti Domenico Gallucci e Marisa Di Giacobbe e la commedia “Promesse di matrimonio” di Anton Čechov protagonisti Rita Bandello e Lino D’Ermes.

L’attività teatrale cominciò così a svilupparsi considerando anche il continuo aumento di persone, per lo più giovani, che cominciavano a recitare. Purtroppo alla fine di agosto dello stesso anno, Roberto morì improvvisamente lasciando un vuoto incolmabile nel campo culturale chieutino.

Tuttavia le attività non si fermarono per merito del fratello Giorgio, del maestro Vincenzo Rogato e del parroco di allora don Nicola Giordano.

I tre, convocarono presso l’ex asilo infantile tantissime persone per preparare il dramma della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, opera in cui dovevano recitare cinquanta personaggi. Il copione teatrale prevedeva cinque atti. L’iniziativa ebbe tantissimo successo e la manifestazione si tenne nel febbraio 1975 con Luigi Vitalino che interpretò magistralmente la parte di Gesù Cristo. Nel cast tantissime persone tra cui Angelo Maria Brunetti, il maestro Michele Tartaglia e tanti giovani tra cui, Nicola Saracino di Alfredo, Gaetano Valentino, Giovanni Licursie altri che si cimentarono per la prima volta su un palcoscenico. La sala d’ingresso delle Scuole Medie per tre sere fu gremita di gente.

Dopo questo lavoro a distanza di un anno (1976) lo stesso gruppo che faceva capo alla parrocchia, presentò il dramma in cinque atti della vita del santo patrono San Giorgio, con Nicolino Dardes nelle vesti del martire cavaliere.

L’attività teatrale in quel periodo era fiorente, tanto era l’entusiasmo che accompagnava tutti i partecipanti presi dalla magia della ribalta. Così si pensò di costituire una associazione, nacque il “Gruppo Filodrammatico Chieuti”.

Il gruppo esordì come tale nel 1977 con la commedia di Tito Maccio Plauto “Aulularia”, tra gli interpreti gli stessi Nicola Saracino, Gaetano Valentino, Nicolino Dardes, Filippo De Santis, Raffaele Galelli e la sorella Camilla, Grazia Di Pietro e le sorelle Romano, Mario De Lullo, Giovani Licursi e il compianto Donato Florio. La commedia riscosse tanto successo.

Da registrare in questo frangente la nascita di una delle prime radio locali nazionali, Radio Chieuti, per opera dei giovanissimi ed esuberanti Nicola Saracino di Alfredo, Giovanni Licursi, Gaetano Valentino, Enzo Russo, Filippo De Santis, Angelo Romagnoli e Mario Romano. La radio chiuse i battenti dopo appena tre anni dalla nascita. Un vero peccato di inesperienza pagato carissimo se si pensa adesso al valore di una radio e di una frequenza Fm.

Nei primi anni ottanta (1981) il gruppo presentò presso il mercato coperto, tramutato a sala teatrale, la commedia in tre atti di Eduardo De Filippo: “Natale in casa Cupiello” con Luigi Vitalino nella parte di Luca, Angela Dell’Aquila che interpretava Concetta e il sottoscritto nella parte di Tommasino, Maria Antonietta Piscitilli nella parte di Ninuccia e Giorgio Consilvio nell’interpretazione della parte di Nicola Percuoco, Angelo Romagnoli fece lo zio Nicolino e Costantino Brunetti nella parte di Vittorio Elìa. Per la prima volta lo spettacolo fu riproposto ai ragazzi delle scuole chieutine e venne replicato con successo per tre serate nella vicina Serracapriola.

Questa commedia segnò anche un rinnovamento del gruppo teatrale.

Nel 1983 il gruppo presentò: “O Tuono e marzo”, commedia in tre atti di Vincenzo Scarpetta. Da segnalare l’entrata nel gruppo di due amici che purtroppo oggi non sono più qui, Leonardo Meola e Tina Consilvio. Per la prima volta parteciparono i giovanissimi Antonio, Bucci, Tony D’Adante, Anna e Lucia De Santis e Giovanni Piscitilli.

Nel 1985 fu prodotta un’altra commedia: “Ditegli sempre di si” di Eduardo De Filippo, sempre nei locali del mercato coperto.

In questo frangente cambiarono tante disposizioni legislative in materia di organizzazione degli spettacoli. Visto questo e tutte le difficoltà per la mancanza di un locale idoneo, il gruppo si fermò per riprendere la sua attività nel febbraio del 1989. Don Nicola Nicola Giordano volle fortemente portare in scena la Passione di Cristo, non in versione teatrale, bensì organizzata a quadri riproposti lungo il paese. Un teatro recitato, itinerante all’aperto che si chiudeva con la Via Crucis e la crocifissione presso la zona Calvario che vide la partecipazione di quaranta attori nostrani.

Una bellissima esperienza con i personaggi che recitavanotra una folla di spettatori che seguivano con interesse le scene. Purtroppo nel maggio dello stesso anno Don Nicola ci lasciò, dopo una lunga malattia.

Da sottolineare il lavoro svolto dal maestro Vincenzo Rogato che ha avuto un ruolo importante all’interno del gruppo, pitturando e preparando le scene e svolgendo magistralmente il compito di regista in tutti i lavori fin qui presentati.

Lo fece da solo anche perché Giorgio Ruberto lasciò Chieuti trasferendosi a Milano per ragioni di lavoro.

Dopo la morte del parroco Don Nicola, arrivò a Chieuti Don Francesco De Vita e con lui il gruppo filodrammatico presentò un recital sulla nascita di Gesù, (1991).

Il 1991 segna la fine delle attività dovuta a molteplici ragioni di carattere organizzativo, di persone che non hanno più garantito la presenza e molti di essi sono partiti verso altre città per motivi di lavoro.

Verso la fine degli anni novanta si avvicendarono i parroci e Don Francesco lasciò il posto a Don Antonio Soccio, giovane parroco pieno di entusiasmo.

Approfittando della disponibilità di due giovani chieutini (Giorgio Rico e Antonio Tartaglia) andò in scena una commedia teatrale in vernacolo chieutino da loro scritta che si intitolava: “U Pundon”. La commedia con l’aiuto del nuovo parroco venne proposta all’aperto nell’estate del 2014 e sempre al mercato coperto l’inverno successivo (2015).

Questa fu l’occasione per ricreare un nuovo gruppo parrocchiale denominato: Gruppo Teatrale Chieutino che presentò nel 2016 la commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta: “Miseria e nobiltà”. In scena Giorgio Consilvio, Angela Dell’Aquila, Lorena D’Ermes, Giorgio Rico, Antonio Tartaglia, Antonio Balice, Francesca Iacono, Fabio Galantino, Giacomo Licursi, Pietro Florio, Anna Presutti, Ilaria Petronzi e tanti altri che allietarono per tre serate il numeroso pubblico accorso.

Successivamente lo stesso gruppo portò in scena: “E’ Asciuto pazzo il parrocchiano” (2012) e la commedia: “Madama Sangenella” (2013) con la scoperta di nuovi e bravissimi attori, Michele Leone e Giuseppe Ianziti, Antonio Antrone, Alba Prioletti, Ilaria Petronzi, Alberta Rossi, Arturo Polce.

Il 2013 purtroppo segna anche la scissione di questo sodalizio.

Il resto è storia dei nostri giorni. Nel 2018 nascel’associazione denominata Gruppo Teatrale “Leonardo Meola”APS, in omaggio al vecchio amico di tanti spettacoli. L’associazione fa il suo esordio nell’agosto 2019, riproponendo la commedia: “Ditegli sempre di si” di Eduardo De Filippo con il ritorno in scena di Luigi Vitalino, Gaetano Valentino, Mariantonietta Barile, Maria Antonietta Piscitilli, Giovanni Licursi e Giorgio Consilvio con Enza Lauriola, Antonio Barile, Enzo Russo, Giuseppe Ianziti, Rosa Occhionero, Emiliana Polce.

L’associazione conta circa 30 iscritti ed ha provveduto ad iscriversi nel registro nazionale del Terzo Settore, con coperture assicurative e adempimenti legali a tutela e sicurezza in materia di organizzazione di pubblici spettacoli.

L’associazione sta preparando la commedia di Eduardo Scarpetta “O miedeco d’e pazze”, dove si esibiranno altri giovani attori, Nicola Leone, Nicola Antrone, Stefania Luce, Alessandro Marini e il figlio Francesco, Giorgia Rimenti e con il ritorno in scena di Tony D’Adante e Giorgio Rico e tanti altri attori nostrani.

L’altro gruppo operante nel paese sta preparando “O Scarfalietto” di Eduardo Scarpetta.

Fra non molto l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Diego Iacono consegnerà alla cittadinanza tutta, un locale adibito a teatro. Si una sala teatrale vera e propria. Un fatto storico di enorme importanza per la comunità chieutina. Ora il territorio è dotato di un locale idoneo ad accogliere compagnie(di professionisti e dilettanti) di altri paesi o città, una sala teatrale che diventerà il centro dello sviluppo di tantissime attività culturali e teatrali appunto (festival canori e cineforum, ma tanto altro). Ancora un po’ di pazienza e il sogno diventerà realtà.

Giovanni Licursi

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