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CHIEUTI: NATALE DI SPERANZA

Chieuti: il Natale è ormai alle porte, siamo tutti pronti a festeggiarlo, come in altri paesi anche qui a Chieuti inizieranno i mercatini e tante altre iniziative per prepararci ad accogliere il redentore. Questo clima stride con la realtà attuale, le guerre, i problemi economici, le diseguaglianze, le divisioni. Proprio vero Natale con tutto il suo carico di consumismo e l’emergenza ambientale, la carità, fa passare in secondo piano, ormai questa festa che sembra svuotata del suo messaggio originale.

Il Natale è ormai la festa dei benestanti, di quelli che possono permettersi cenoni per settimane con quantità smisurata di cibo che per lo più finisce nella spazzatura, senza parlare del percepito obbligo morale dello sperperare danaro in cose futili, bisogni non essenziali, la fame dell’avere a discapito dell’essere, la vittoria dell’etica del capitalismo sull’etica di Gesù Cristo.

Altro che amore per il prossimo, chi possiede festeggia, chi non ha guarda chi può festeggiare: il consumismo è un disvalore discriminante che seppellisce l’accoglienza e l’eguaglianza.

L’associazione ARTeria ha organizzato sabato 16 dicembre i “Mercatini di Natale”, il prossimo 3 gennaio 2024 ci sarà come al solito il Presepe Vivente organizzato dalla Parrocchia di San Giorgio Martire e nella locandina con piacere ho notato lo stemma del Comune di Chieuti come Ente patrocinante della manifestazione. Finalmente una bellissima cosa.

Mi chiedo: non era ancora più bello unire tutte le associazioni del territorio, la stessa Pro Loco, i locali commerciali e organizzare un programma con tante manifestazioni per coprire tutto il periodo natalizio?

Perché ognuno deve fare da solo, mettendosi magari in contrapposizione ad altri? Non è questo lo spirito giusto. Ora più che mai c’è bisogno di riunirsi, di pensare tutti insieme ad un futuro diverso.

Continuando così si disgregherà ancora di più il tessuto sociale, i rapporti interpersonali. Bisogna rimboccarsi le maniche. Lo devono fare anche quelli che osservano solamente senza fare niente, criticando chi cerca di fare qualcosa.

L’unione di tutti è linfa per migliorare la nostra comunità. Tocca alle istituzioni civili e religiose farsi carico di questo fardello.

Natale è una festa che, per i più fortunati, significa famiglia, amicizia, allegria. Molti però vivranno questi giorni nell’angoscia della solitudine, nella paura della guerra, con l’ansia di chi è senza lavoro o sta per perderlo, anziani che vivono in solitudine. Problemi, inquietudini che non possono, non devono essere trascurati, o peggio ancora dimenticati, ma vanno trasformati in impegno e condivisione. Non volgiamo il nostro sguardo altrove, anche a Chieuti c’è chi ha bisogno di affetto e assistenza vivendo da solo.

Insieme si poteva organizzare un “pranzo solidale” con tutte le persone che vivono buttate nelle masserie del circondario, che dormono su una panchina al freddo, gente che vive ai margini coperti solamente dal nostro sguardo indifferente. Passando vicino non vogliamo accorgerci che esiste un uomo uguale a noi che ha bisogno di noi.

Le luminarie, i mercatini, le zeppole, gli alberi ad uncinetto, le case di Babbo Natale, le pellicce non riscaldano l’animo.

Se c’è la volontà si può davvero cambiare.

Gesù viene al mondo e ci permette ogni anno di rinascere dentro, di trovare in Lui la forza per affrontare ogni prova. La nostra, quella di tutti i chieutini è di incamminarci insieme per costruire un futuro migliore.

Don Tonino Bello chiudeva così i suoi “auguri scomodi”: Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza. Mi auguro con tutto il cuore che questa speranza di una vita sociale migliore nasca anche qui a Chieuti per un vero cambiamento.

Giovanni Licursi

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