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CHIEUTI: QUESTO E’ IL GIORNO DELLA CORSA.

Chieuti: una notte lunga, lenta a passare. Alle prime luci dell’alba tutti in piedi c’è la Celebrazione Eucaristica per i carrieri  e cavalieri. Poi alle 11.00 l’estrazione della CARTELLA che determina l’ordine di partenza dei carri (Collefinocchio San Vito, Collefinocchio Vaccareccia, Cittadella e Giovanissimi).

Un arcobaleno dipinto con i colori dei quattro carri. Tutto il popolo, dal più grande al più piccolo, in piazza per gridare forte il nome del proprio carro.

E’ difficile spiegare il sentimento che un chieutino ha per le proprie tradizioni. Le motivazioni hanno radici profonde, sono geni che saltano di padre in figlio, sono brividi lungo la schiena, sono occhi lucidi quando si scruta il proprio carro che arriva all’imbocco del paese. Sono baci al proprio fidanzato, al proprio marito per salutarlo prima della corsa. Sono carezze, sono preghiere a San Giorgio. Sono lunghe attese, sono grida di entusiasmo quando si sparge la voce: “sono partiti”. Sono lacrime di felicità e di gioia per una vittoria. Abbracci infiniti. Sono cuori che palpitano. Delusioni per una sconfitta. Ma poi si ricomincia daccapo. Buoi e cavalli da sostenere e alimentare per tutto l’anno, rispetto, dedizione e cura non mancano mai. Sensazioni Infinite.Si corre solamente per l’amore a san Giorgio protettore. Non c’è alcun premio, solamente l’onore ai due carrieri vincitori di portare in processione domani il Santo indossando due berrettini rossi.

Questa è la Corsa.

Questa è la memoria di un popolo. Scrigno prezioso in cui è rinchiuso questo grande tesoro custodito nel cuore di tutti i chieutini. Queste tradizioni secolari sono state amate e consegnate dagli anziani ai più giovani per farle continuare a vivere.
BUONA CORSA A TUTTI CON LA PROTEZIONE DI SAN GIORGIO. ANDATE E RITORNATE TUTTI VINCITORI.

Giovanni Licursi

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