ComunicatiPrima pagina

CHIEUTI: STORIA DI DUE GRANDI ARTISTI GIORGIO E BILLY DARDES

Chieuti: riprendiamo il nostro viaggio alla ricerca di personaggi diventati famosi portando in giro per il mondo il nome di Chieuti con la loro arte.

Oggi parliamo di Giorgio e Donato Dardes in arte Billy, figli di Silvio, fabbro e di Mariannina Tartaglia. Lasciano alla fine della seconda guerra mondiale il paese natìo per cercar fortuna nella grande Milano.

Con la valigia di cartone piena di sogni l’intera famiglia con le lacrime agli occhi sale sul treno che porta al nord con la consapevolezza e la fiducia di poter costruire un futuro migliore.

Giorgio e Donato, appena giovincelli seguono i genitori e portano con loro l’inseparabile chitarra che suonano in due, regalo di un parente.

Giunti nella metropoli lombarda con l’aiuto di qualche paesano si sistemano alla meglio in una piccola dimora verso la zona di Lambrate. L’inizio è duro, tantissimi i sacrifici ma nessuno arretra di un centimetro. Così vivono dignitosamente. Giorgio il più grande si industria in qualche lavoretto aiutato dal fratello Donato ma dopo un po’ di tempo il richiamo della musica è forte. Decidono allora di suonare nei locali per guadagnare qualche spicciolo in più. Pian piano si fanno conoscere e una sera nel locale dove si esibivano si trovò per caso il maestro Armando Celso, noto attore, cabarettista, chitarrista e compositore. Quando si dice la fortuna. Appena finito lo spettacolo furono contattati e da quella sera cambiò la loro vita. Iniziarono a suonare e cantare, quello che sapevano fare di più nella loro vita, esibirsi davanti al pubblico e nei locali più importanti della Milano da bere. Si moltiplicavano i concerti e con essi le conoscenze con artisti famosi e iniziarono così a produrre anche i primi 33 giri. Insomma non erano più sconosciuti negli ambienti artistici metropolitani e avevano tante richieste.

Il duo Dardes era diventato una bella realtà nell’ambiente musicale milanese.

Nel frattempo Giorgio il fratello maggiore lascia l’attività musicale e apre un ristorante. Durante le serate non si fa pregare, prende la chitarra e suona per i suoi clienti morì agli inizi del duemila.

Il fratello Donato in arte diventato Billy, continua a lavorare e nel 1966 viene chiamato da Adriano Celentano che lo vuole chitarrista nel suo gruppo“I Ragazzi della via Gluck.  La sua esperienza

 con Celentano dura due anni fino al 1968 quando è sostituito da Pinuccio Pirazzoli. I motivi della separazione pare siano legati a una love story con Claudia Mori.

Billy non si ferma, e  poco dopo entra subito nel Derby Club, celebre locale notturno di Milano, diventato noto soprattutto per i numerosi artisti esordienti che ne hanno calcato la scena, poi divenuti popolari personaggi nel mondo della musica, dello spettacolo e del cinema italiano. Tra i tanti ricordiamo: Diego Abatantuono, Enrico Beruschi, Claudio Bisio, Massimo Boldi, Antonio Catania, Cochi & Renato, Ugo Conti, Giobbe Covatta,  Giorgio Faletti, Mauro Di Francesco, Gianfranco Funari, Gino & Michele, I Gatti di Vicolo Miracoli, I Gufi, Enzo Iacchetti, Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Franco Nebbia, Guido Nicheli detto Dogui, Giorgio Porcaro, Antonio Ricci , Paolo Rossi, Francesco Salvi, Tony Santagata, Gino Santercole, Lorenzo Pilat, Dino Sarti, Teo Teocoli, Ernest Thole, Lino Toffolo, Alberto Tovaglia, Paolo Villaggio, Beppe Viola, Riccardo Peroni. Qui conosce e diventa amico ,suonando insieme, di Sergio Cesi noto musicista di origini termolesi, quindi conterraneo.

Il Derby entra in crisi dopo un ventennio; la morte nel 1981 del patron Gianni Bongiovanni e il prepotente successo della comicità televisiva, soprattutto nelle allora nuove emittenti private, ne avviano il lento declino. Nel libro di Roberto Farina e Giancarlo Pelè Peroncini “La ballata del Pelè – Una storia di osteria, malavita e nostalgia” del 2018 affiorano gli aspetti più genuini e schietti di un recente passato che riguarda una Milano che non c’è più. Una città in cui esisteva ancora la dimensione del quartiere, dove tutti si conoscevano e amavano ritrovandosi nei locali e nelle trattorie scherzosamente chiamate “music-trani”. (In milanese sinonimo di osteria), così ricorda Billy Dardes: “il virtuoso musicista Billy Dardes, detto lo zingaro insieme a conosciuti personaggi che bazzicavano questi locali tra i quali anche Battisti, Mogol, Teo Teocoli, Cochi e Renato, Alberto Quacci detto “Wanda”, ballerino, Primo Moroni, libraio, lo scrittore Bruno Brancher, Walter Valdi, La cantante milanese Didi Martinaz, Erik Scheller, pittore di strada erano il cuore pulsante di quell’arte ormai scomparsa di aggregazione. Attraverso le loro canzoni, le battute, nelle gags cabarettistiche si ritrovano emozionanti atmosfere che riportano il lettore indietro nel tempo dove epica e marginalità, bassifondi e poesia si fondono senza nostalgia, in modo vario e divertente”.

Pian piano scompare dalle scene, ritirandosi a vita privata, non disdegnando mai di prendere la sua chitarra che smette di suonare definitivamente nel 2019 quando in solitudine muore in una Casa di Riposo milanese. Forse artisticamente avrebbero meritato qualcosa in più, ma è andata così, non male sicuramente.

I fratelli Dardes venivano d’estate o in occasione della festa patronale di San Giorgio a Chieuti, e in una di queste poche venute, un primo di maggio, tennero un concerto che ancora oggi molti ricordano.

 Il duo Dardes rappresenta senza dubbio una eccellenza chieutina, apprezzata solamente dai più anziani. Potete trovare qualche sua esibizione sulle pagine di You tube. La loro storia artistica dovrebbe essere portata alla conoscenza dei più giovani per invogliarli ad avvicinarsi alla musica, al teatro e altre forme di arte per migliorare il loro bagaglio culturale e magari veder nascere qualche altro talento nel panorama artistico del futuro.

Giovanni Licursi

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio