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“CHIUSURA ZUCCHERIFICIO MOLISE NEFASTA PER I NOSTRI AGRICOLTORI”

L’Assessore Solimando: “Necessario un tavolo tecnico per evitare tracollo della bieticoltura”

APRICENA – La mancata apertura del Nuovo Zuccherificio Molise, paventata in questi, giorni, rappresenta il possibile colpo di grazia per un settore, la bieticoltura, già messo in ginocchio

 

dal crollo del prezzo dello zucchero. A farsi portavoce della preoccupazione degli operatori del comparto è l’Assessore alle Politiche Agricole Giuseppe Solimando. “Come Amministrazione – spiega Solimando – chiediamo l’immediata convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti in questa vicenda che ha ripercussioni di scala sovra regionale. Siamo al fiano dei nostri agricoltori giustamente preoccupati da questa situazione”.

“In queste ore ci stiamo mobilitando insieme a molte Amministrazioni del nostro territorio, proprio per le gravi ripercussioni che un eventuale non apertura del Nuovo Zuccherificio comporterebbe per la Capitanata e la Puglia”, precisa Solimando. “La struttura, infatti, è l’unica presente nel Sud Italia, su quattro in totale a livello nazionale, ed è la sola in cui i nostri agricoltori possono conferire le barbabietole da zucchero”.

Solimando ha sottolineato il grande impegno preso dai bieticoltori con il Nuovo Zuccherificio Molise. “Oltre 5.200 ettari di terreno sono stati coltivati con barbabietole. Che fine faranno queste colture se lo zuccherificio non dovesse aprire? E non vanno dimenticate le ricadute, in termini reddituali, che ci saranno per l’eventuale smaltimento delle stesse”, ricorda l’Assessore.

Si rende necessaria, va avanti Solimando, “l’attivazione di tutte le procedure possibili per scongiurare questa situazione. So che nella giornata di oggi è previsto un incontro al tavolo del Ministero, con altri esponenti istituzionali della Puglia e del Molise. Speriamo che da questa riunione si arrivi ad una soluzione e, soprattutto, si spinga per l’apertura della struttura. Chiediamo alle istituzioni nazionali di dare ascolto alle istanze del nostro territorio. Non voglio nemmeno immaginare – chiude Solimando – le conseguenze nefaste per la bieticoltura locale e provinciale, già alle prese con una grave e pluriennale crisi di mercato.”

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