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Corso di base formazione volontari; l’Enpa, sez. di Torremaggiore e la sua attività informativa e divulgativa

Crescere ed educare degli amici a quattro zampe comporta anche, e soprattutto, la conoscenza di regole comportamentali affinché possa instaurarsi con i fedelissimi amici un rapporto ancora più ricco di soddisfazioni emotive.
A tal uopo, l’ENPA, sezione di Torremaggiore, in collaborazione con ASL Foggia-Puglia Salute, ha organizzato un corso di base formazione volontari.
Le lezioni interessanti e coinvolgenti, si sono tenute presso la sede del Gruppo Teatrale “Il Baffo odv” che si ringrazia sentitamente, con un plauso altresì per l’ospitalità al suo Direttore Artistico, il Regista Paolo DI CAPUA.
Gli appuntamenti pomeridiani sono iniziati il 16 marzo, concludendosi ieri, sabato 24 aprile, con l’ultima lezione inerente il fenomeno degli avvelenamenti, completa di tutte le procedure sulle eventuali segnalazioni ed i rispettivi ruoli del Ministero della Salute e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Competente per Territorio, nonché i vari comportamenti di aggressione e tutto ciò che ruota alla base di ogni singola tipologia.
Nel corso degli incontri sono state trattate svariate tematiche, tra cui: “Le fasi di sviluppo comportamentali cane e gatto”; “La comunicazione del cane e del gatto e la Legislazione riguardo il randagismo dei piccoli animali, maltrattamento e tutela contro le aggressioni da cani”.
Le lezioni sono state impartite dalla Dr.ssa Marisa CARAFA, Dirigente Veterinario Territoriale Sanità Animale ASLFG; Medico Veterinario Esperto In Comportamento Medico Veterinario, ed Esperto in IAA General Practioner Certificate of Animal Behaviour; Educatore Cinofilo ed Istruttore Cinofilo Riabilitatore.

Entrando nel merito di alcune tematiche, riguardo i comportamenti di aggressione sono stati sfasati diversi miti.
“Secondo il modello francese, Moyer 1968, in base alla motivazione, è possibile classificare i tipi di comportamento di aggressione in: gerarchica (competitiva,da dominanza, tra maschi); predatoria; indotta da paura; indotta da dolore; da irritazione; di aggressione territoriale ed infine appresa.

“L’aggressione è una sequenza caratterizzata da varie fasi, tra cui quella appetitiva (ringhio);
consumatoria (morso), e di appagamento o fase di arresto.
Questi tipi di comportamento di aggressione sono etologici, ovvero del tutto normali, infatti etologici sono i comportamenti che procurano una posizione di dominanza, servono per il distanziamento spaziale e sociale, con la conseguenza che chi perda in quell’interazione, scende al rango inferiore, mentre chi vince ottiene la preda ambita”, ha spiegato la Dott.ssa CARAFA.

“La fase APPETITIVA, viene scatenata dal sommarsi di una motivazione e di circostanze favorevoli. Ad esempio, un odore gradevole associato ad una certa ipoglicemia scateneranno la ricerca di cibo, (es. fiuto, vista della preda). Oppure la visione di un intruso scatenerà la fase di minaccia di un’aggressione territoriale.
La fase CONSUMATORIA, che equivale all’atto centrale corrisponde invece, nel primo caso all’ingestione di cibo, (es. uccisione della preda ed ingestione), oppure, nel secondo caso, all’attacco contro l’intruso.
La fase di APPAGAMENTO è caratterizzata infine da un segnale di arresto che chiude la sequenza: la sazietà, ad esempio, serve ad interrompere l’assunzione di cibo, accompagnata da leccamenti delle labbra e delle estremità degli arti, oppure, nel secondo caso, l’accompagnare l’intruso fino ai limiti del territorio dell’animale, blocca nel cane la sequenza aggressiva”, puntualizza la docente in relazione alle varie fasi di aggressione, concludendo:

“Nel comportamento di aggressione predatoria, i quadri comportamentali si diversificano. Se essa viene attuata su piccole prede, il cane ricade con gli arti anteriori sulla preda, mentre sulle grandi prede è legata alla caccia di gruppo. Avviene esclusivamente su animali, o per assenza o non corretta socializzazione, può essere attuata sulle persone”.

L’informazione corretta e la divulgazione conoscitiva permettono dunque, una socializzazione serena in compagnia degli amici dall’amorevole presenza, con la premessa che la malvagità alberga nell’animo dove tutto si muove, non certamente per un comportamento riflesso e rispondente ad uno stimolo, ma laddove vive la “coscienza” delle proprie azioni dirette ad un male.
Propria dell’umana natura.

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