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CORTE DI CASSAZIONE, NESSUNO SCONTO DI PENA PER L’OMICIDIO DI ROBERTA PERILLO

LA SODDISFAZIONE DELL’AVV. GUIDO de ROSSI

La CORTE DI CASSAZIONE, in accoglimento delle puntuali ed articolate richieste formulate dall’avv. GUIDO de ROSSI, difensore dei genitori della vittima, e dal Procuratore Generale, ha rigettato il ricorso proposto avverso la sentenza della Corte di Appello di Bari da FRANCESCO D’ANGELO, riconosciuto responsabile dell’efferato omicidio di ROBERTA PERILLO, consumato l’11 luglio 2019 in San Severo, confermando la condanna alla pena inflittagli dal Giudice di secondo grado. La difesa dell’imputato aveva invocato, in particolare, l’annullamento della sentenza d’appello lamentando il disconoscimento delle attenuanti generiche, la cui concessione avrebbe determinato una consistente riduzione della pena. Nella sentenza impugnata dal D’ANGELO, confermata dalla Cassazione, la Corte d’Appello aveva ribadito, sulla scorta di quanto rilevato in primo grado dalla Corte d’Assise di Foggia, che l’imputato non fosse meritevole dell’attenuante in quanto, pur confessando agli inquirenti la commissione del delitto, aveva manifestato “un’attenzione pressoché totale verso l’occultamento di dettagli che ne avrebbero aggravato la responsabilità”, rendendo, in sostanza, una ricostruzione mendace di quanto accaduto in quel drammatico pomeriggio di luglio del 2019.

Appena appresa la decisione della Corte di Cassazione, la Redazione della GAZZETTA ha chiesto una dichiarazione a caldo all’avv. GUIDO de ROSSI: “Non posso nascondere la mia soddisfazione per la decisione assunta dalla Corte Suprema” – ha dichiarato il noto penalista di San Severo – “che ha pienamente condiviso i motivi addotti a sostegno della mia richiesta di conferma della sentenza d’appello e le analoghe conclusioni della Procura Generale. Lasciatemi dire, al di là di tutto, che questa è una vicenda che sin dalle prime battute mi ha toccato e profondamente coinvolto sul piano emotivo, prima ancora che professionalmente. Ho apprezzato, in particolare, la dignità, la forza, l’equilibrio, la compostezza e il senso delle istituzioni di cui hanno dato prova nell’intero arco del processo VALERIA e GIUSEPPE, i genitori di ROBERTA, coi quali, peraltro, ho instaurato un meraviglioso rapporto di empatia e di amicizia di cui sono profondamente orgoglioso”. La sentenza, inutile dirlo, era attesa con estremo interesse dall’opinione pubblica della nostra terra e non solo, che ha sempre apprezzato e condiviso le numerose manifestazioni in ricordo della giovane concittadina assassinata, alla quale, proprio in queste ore, l’Amministrazione Comunale ha intitolato, con popolare condivisione, una strada di San Severo.

LA REDAZIONE

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