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COSTRUIRE UN’ALTERNATIVA SERIA AL “BENE PARTICOLARE” DI MIGLIO E DAMONE

A distanza di cinque mesi dall’elezione del sindaco e del consiglio comunale abbiamo tutti gli elementi per svolgere un’analisi serena di quanto avvenuto prima e dopo il voto. La vittoria di Miglio è stata netta poiché Lallo non è riuscito a convincere l’elettorato sulla bontà della sua proposta politica. Il candidato della coalizione “bene comune” al contrario, pur se appesantito dai suoi tratti di incoerenza e dal fardello degli “accordi di potere” e per la “gestione” amministrativa, è riuscito a trasmettere maggior freschezza e una “presunta” affidabilità tramite il suo messaggio

 

politico e programmatico, intercettando anche il voto di protesta. In verità sono bastati alcuni mesi di attività amministrativa e poche delibere per smascherare il vero volto della coalizione guidata e gestita da Miglio e Damone. Dopo il regalo dell’aspettativa che ritengo illegittima e a carico delle casse comunali per Emiliano, è arrivata la stangata della TASI al massimo dell’aliquota. Sono stati impegnati 22.800 euro per assumere un consulente al settore finanziario, nonostante la presenza in Comune di un assessore al ramo, di un funzionario con ultradecennale esperienza e l’assunzione di  nuovo dirigente vincitore di concorso, a cui si andrà ad aggiungere l’affidamento di sei prestazioni professionali per l’espletamento di servizi tecnici connessi all’ingegneria ed architettura, di importo presuntivo pari a 40.000 euro, in un Comune dove ci sono già quattordici tecnici. L’azione dell’assessore alle politiche sociali si è indirizzata a turbare il corretto funzionamento del Piano sociale di Zona, sospendendo tutte le procedure di gara per servizi rivolti alle fasce deboli della popolazione. La Giunta si è intromessa nella “gestione” dell’appalto “Servizio di Mensa Scolastica e Domiciliare Anziani”, entrando nel merito dei criteri di assegnazione dei punteggi da attribuire all’offerta tecnica e sospendendo l’aggiudicazione della gara al fine di prorogare il contratto all’attuale gestore ad un prezzo più alto rispetto a quello posto a base d’asta. Inquietanti retroscena potrebbero aver “condizionato” anche la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori previsti dalla “Rigenerazione Urbana” presso lo stadio Ricciardelli. Come è noto i lavori sono stati affidati a un “compagno” della coalizione “Bene Comune” che ha sostenuto Damone e Miglio alle recenti elezioni amministrative. Mentre la coalizione vincente, ribattezzata “bene particolare”, è impegnata, sotto la sapiente regia di Miglio e Damone, nella “gestione” delle gare d’appalto, nella tassazione di imprese e famiglie per ricavare quelle  risorse necessarie ad alimentare le “clientele”, nella “caccia” alle poltrone provinciali e regionali, viene tralasciata ogni iniziativa finalizzata al rilancio economico e produttivo, favorendo l’abbandonando della città al degrado ambientale e sociale. In attesa della sicurezza garantita dall’assessore “sceriffo” Emiliano e dei 3.000 posti di lavoro promessi da Miglio e Damone, assistiamo alla fuga di giovani intelligenze e di iniziative imprenditoriali verso altri Comuni. In merito allo stato di salute del centrodestra è necessaria una seria diagnosi. L’esito delle elezioni amministrative sancisce la fase conclusiva di un processo di scomposizione tra gruppi e fazioni che per anni erano riuscite a restare unite e ad amministrare con continuità. Il risultato è stato un centrodestra frazionato e incapace di arginare l’emorragia di propri elettori rifugiatisi nell’astensionismo o nella protesta. Alla fine anticipata dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco Savino, non è seguito un approfondimento serio sulle dinamiche e sulle motivazioni politiche che hanno determinato una decisione così drastica. Recependo il sentire della città, tutti avevano espresso, nel corso delle tante riunioni svolte tra i rappresentanti di partiti e movimenti civici, la forte necessità di un cambiamento radicale che prevedesse un nuovo modo di far politica ed amministrare e, soprattutto, era emersa la necessità di rinnovare la classe dirigente puntando su donne e uomini che sapessero incarnare la voglia di innovazione della città tutta. Non sarebbe stata più accettata, in maniera categorica, la vecchia modalità del candidato imposto dalle varie Segreterie Provinciali o Nazionali. Si sarebbero dovute svolgere manifestazioni pubbliche per rendere note le motivazioni dello scioglimento anticipato del consiglio comunale e, soprattutto, per dire no alle scelte imposte dall’alto; sarebbe dovuto essere adottato il metodo delle primarie aperte per individuare una figura da proporre come candidato Sindaco. Niente di tutto questo si è verificato! Al contrario abbiamo “subìto” il commissariamento dei partiti da parte degli organi provinciali, regionali e nazionali. La classe politica cittadina è stata ancora una volta mortificata subendo supinamente scelte che stanno determinando conseguenze negative sulla città. Ora intendiamo dare il nostro contributo per costruire spazi di competizione unitari: siano i cittadini a scegliere! Basta con le vetuste alchimie dei partiti e delle decisioni importanti demandate! Noi vogliamo bene al Paese, alla nostra Puglia e a San Severo, alle idee politiche in cui crediamo, pertanto reputiamo insopportabile il suicidio politico di fronte alla sinistra e alla protesta. Ringraziamo i novantasei candidati che hanno consentito a Lallo di partecipare al ballottaggio e di avere una rappresentanza consiliare di opposizione. Grazie anche ai numerosi volontari che si sono adoperati in una difficile campagna elettorale. Coloro che si riconoscono nell’area moderata e di centrodestra, a prescindere dai singoli partiti o movimenti, siano questi simpatizzanti, militanti, amministratori, tornino a incontrarsi per offrire agli elettori un’alternativa di governo seria e credibile, stendere un programma comune, adottare regole per le primarie aperte.



PRIMIANO CALVO

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