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Dino Marino: “Miglio vampirizza San Severo per coprire le sue incapacità”

“Tutti devono pagare le tasse ma in maniera equa. No a un fisco che vessa la maggior parte dei cittadini a vantaggio di pochi per nascondere inefficienze negli accertamenti e tanto altro”.

Così Dino Marino, consigliere comunale PD di San Severo, motiva la sua decisione di non partecipare “alla votazione in Consiglio sul regolamento comunale sulla rottamazione dei tributi locali iscritti a ruolo dal gennaio 2000 al 31 dicembre del 2016. Tributi che il comune di San Severo può iscrivere a ruolo fino a febbraio 2017”.

“La maggioranza – spiega Marino – non ha voluto accogliere il mio emendamento e, per bocca del dirigente di settore lo ha dichiarato “irricevibile”. A mio giudizio c’è un’evidente disparità fra contribuenti. Ammettiamo che due cittadini nel periodo dal 2000 al 2016 abbiano maturato un debito di 100 euro con il Comune, al primo la somma viene iscritta a ruolo, così da poter usufruire del decreto legge 193, convertito in Legge n.225 del01/12/2016, al secondo lo stesso debito, per difficoltà negli accertamenti dell’ufficio tributi del Comune, i tributi non vengono iscritti a ruolo e, di conseguenza, non avrà diritto alle agevolazioni previste dalla legge. Una disparità palese che riguarda  la quasi totalità dei contribuenti sanseveresi a causa dell’incapacità dell’ufficio tributi di sfruttare le prerogative del “dispositivo”.

Ma il consigliere comunale del Pd promette battaglia: “noi del del Pd non ci arrenderemo a questa stortura e continueremo nella nostra iniziativa, fino a valutare se ci sono le condizioni per avviare una vera e propria “class action”. Il regolamento approvato in Consiglio Comunale limita le agevolazioni a pochi e per fare cassa vampirizza i cittadini contribuenti. Dal momento che, sono in atto circa 5000 accertamenti per la Tarsu del 2011, a queste persone è impedita l’applicazione della 225″

“Noi – ancora Marino – vogliamo far pagare le tasse a tutti, senza eccezioni. Ma il fisco locale deve essere percepito come un amico dei contribuenti e non come un gendarme.Le tasse sono il modo leale in cui una comunità organizza i servizi ma non possono essere aumentate perché la gestione dei servizi è poco efficiente e per nulla efficace. Se la differenziata passa dal 65% al 50%, e la ditta che ha vinto l’appalto dei rifiuti solidi urbani,  con i prezzi del 2008 e 93 dipendenti, si trova in carico invece 130 operai, le conseguenze sono inevitabili: la ditta abbandona l’appalto e probabilmente aprirà un contenzioso con l’Ente”.

Stesso discorso, secondo Marino, per la questione cimitero: “quando alla ditta che doveva costruire i loculi comunali non sono autorizzati i lavori per il terzo e quarto lotto è probabile che apra un altro contenzioso di alcuni milioni di euro”.

Secondo Marino, il caso rifiuti e il caso cimitero, hanno un minimo comune denominatore: “la sciatteria amministrativa, l’inefficienza, il clientelismo che Miglio cerca di coprire aumentando le tasse e con atti di gendarmeria fiscale. Miglio diceva che avrebbe abbassato le tasse di un terzo. Al contrario, le tasse sono destinate a salire per le loro incapacità e perché invece di pensare al bene comune pensano solo al loro bene e non concedono neppure la rottamazione alla maggior parte dei cittadini. Il tempo è scaduto, prima erano alle prime armi, ora sono passati due anni e mezzo e i danni che stanno provocando hanno messo in ginocchio San Severo”.

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