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Due sanseveresi con la testa tra le nuvole Dal Tavoliere fino nel cuore del Tirolo

Anche quest’anno è andata in scena la gran fondo più massacrate d’Europa. Proprio la durezza della Ötztaler Radmarathon invita ogni anno migliaia di partecipanti (più di 20mila gli iscritti, solo 4500 i corridori estratti a sorte) che sfidano se stessi sui tornanti di quattro salite durissime, fin oltre i 2500 metri. Questa edizione si era in calendario domenica 30 agosto 2015 e hanno preso parte Ciociola Antonio alla sua prima esperienza e al coronamento del suo prossimo 40 mo compleanno e Mastrodonato Severo, che a suo dire, è affetto dalla sindrome della Otztaler ovvero dopo la prima volta ci ritorni anche l’anno dopo. Lui è arrivato alla settima edizione consecutiva. Ich habe einen Traum: io ho un sogno è il Pensiero che accompagna ogni singolo partecipante già dalla vigilia della gara. Con il messaggio Hier beginnt dein Traum”: qui inizia il tuo sogno fionderà ogni atleta in mondo parallelo dal sapore dell’impresa. Per chi avrà avuto cuore e coraggio con i suoi occhi leggeranno: Ihr Traum ist es hier – il tuo sogno è qui. La Ötztaler non conosce grazia, è faticosa e bellissima al contempo perché è ricca di valenze naturali come quasi nessun’altra corsa. Il tracciato conduce da Sölden attraverso le brutali rampe al 10% del Kühtai fino a Innsbruck e da lì attraverso il per pericoloso Brennero, dove si oltrepassa il primo confine e 50% delle energia sono bruciate. Successivamente, il percorso porta attraverso al cattivo e aspro Passo Giovo e San Leonardo in Passiria e, infine, vsi giunte al devastante il Passo del Rombo ma sotto al 10% sopratutto negli ultimi 10 km e poi si ritorna in Austria a Sölden, il punto di partenza. Una gara che cambia ogni singolo partecipante. I due sanseveresi alla fine hanno coronato il loro sogno incontrandosi sulla linea del traguardo con un forte abbraccio e con fortissime emozioni che solo questa gara ti sa dare. Con l’ultimo atto di orgoglio, ormai stanchi, sono andati a ritirare la loro maglietta da finisher, un capo che viene dato solo a chi porta a termine questa gara. Quelle magliette che non vengono consegnate non vengono messe in vendita ma vengono riciclate per progetti futuri. Questa è la ciliegina di tutta questa fatica: nessuno può avere quella maglia se non ha portato a termine il percorso.

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