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E’ TEMPO DI SCUOLA. Qual è il progetto comunale sulle scuole?

Ho sempre pensato che il tempo della scuola sia bello. Non soltanto perché coincide con la stagione della nostra vendemmia che forse è il momento più gratificante e più importante della nostra economia contadina, senza togliere niente alla magia del grano e delle olive.Ma da sempre la cartella scolastica si abbina al profumo ed all’abbbondanza dell’autunno rappresentati dall’uva. Ma soprattutto dalla ripresa del sapere scolastico che di anno in anno accompagna la crescita e la formazione dei nostri ragazzi.

Tempo bello perche’ è il momento di programmazione di contenuti culturali e di nuovi investimenti sulla nostra gioventu’. Indubbiamente è la stagione delle sfide socio-culturali cittadine.

In questo grande compito tutte le Istituzioni e dico tutte sono coinvolte.

Innanzitutto la scuola a vari livelli. So per certo che si approntano congrue e soddisfacenti programmazioni da parte di preparati ed impegnati docenti. So anche che si confezionano sulla loro pelle magistrale aspettative disattese e momenti di amaro bilancio. Ma quello che non vorremmo tutti noi cittadini che si ripartisse a livello scolastico con sfiducia e tanto peggio con rassegnata demotivazione.

I nostri docenti sanno benissimo che i ragazzi sono lo specchio del livello comportamentale, civico e culturale della nostra comunità cittadina.

E qui è naturale e doveroso il richiamo all’ Istituzione Comunale ed alle Associazioni operanti in città. Viene da sé che la formula ideale consiste nell’integrazione fattiva inter-istituzionale ed inter-associativa ponendo fini comuni. Etutte devono tendere ad un percorso condiviso civico, morale e culturale da investire sui nostri ragazzi oltre, naturalmente, alle pure materie scolastiche. Di conseguenza è impensabile che le forze attive dell’associazionismo siano sganciate da un progetto comune sul quale far convergere finanziamenti ad hoc comunali. La ricchezza associazionistica è segno di effervescenza motivazionale e programmatica. Ma i progetti culturali sulla città devono essere condivisi, integrati e sostenuti con finanziamenti pubblici. Si capisce che si escludono finanziamenti a pioggia o peggio ad personam.

Chiedo qual è il progetto comunale sulle scuole. E qui mi riferisco a intendimenti condivisi circa progetti extrascolastici comuni, mi riferisco alla sicurezza degli edifici scolastici, al recupero scolastico della scuola dell’obbligo, alla programmazione di capillare trasporto comunale dedicato alla popolazione studentesca evitando intasamento ed inquinamento ambientale. Nelle città ad alta vocazione civica si programma una conferenza stampa, con tutti gli sttori del mondo scolastico, nel corso della quale si tracciano linee strategiche progettuali comuni ed obbiettivi programmatici. Dpo di che si può dire fatto e si riparte, Chi è preposto risponda non a me ma alla collettività e saremo tutti contenti di vedere ragazzi e giovani con cartelle o zaini in spalla avviati in un contesto di lavoro scolastico stimolante.

Un altro importante aspetto sul quale voglio attrarre l’attenzione è l’attività sportiva scolastica. Si comprende bene che senza il coinvolgimento e l’utilizzazione delle strutture comunali non vi è alcuna possibilità di coordinamento e di realizzazione. A nessuno sfugge l’alto valore educativo dello sport. Esso crea la cultura del benessere fisico, della sana e formativa competizione, del rispetto delle regole, della sana alimentazione, del civile riconoscimento del valore degli altri. Insomma palestra di sport e’ palestra di vita. Mi chiedo qual’è il sentire di questi valori tra i nostri amministratori e perché no dei dirigenti di Istituti. I soggetti indicati si diano una risposta. Certamente quale che sia la verificheremo nel corso dell’anno scolastico.

Faccio finta di essere nel paese delle meraviglie e allora tutto questo viene fatto. In talcaso da me partono i plausi ed il mio scritto ha significanza di promemoria. Nel caso opposto mi viene da puntare il dito sulla insensibilità, sull’irresponsabilità e sull’incultura della classe politica e della dirigenza scolastica. Mi viene in mente la frase detta e ridetta “ gli uomini (o le donne ) giusti ai posto giusto!.. Dimostrateci che è così nella nostra collettività. Altrimenti quelli giusti cerchiamoli col lanternino. E quarda caso sono quelli che si ritrovano nel sentiero della passione civica e della cultura e non certamente in quello del potere autoreferenziale.

San Severo 19/10/2015                                   dott. Felice Biccari

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