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FOGGIA – La città ancora ostaggio della mafia, lo Stato c’è ma non basta Occorre reagire e bonificare il territorio dalle infiltrazioni criminali

L’ombra della mafia turba ancora la vita socio-economica di Foggia. Uno spettro inquietante, di quelli che non lasciano spazi a dubbi e false interpretazioni: la malavita organizzata c’è ed alza il tiro. I 24 arresti di questa mattina confermano che il tessuto

 

criminale della città è più che mai vivo, pronto a minare e contagiare la comunità. E per non lasciarsi cullare dalle facili tentazioni, ecco che il consigliere comunale Franco Landella – a cui va la nostra solidarietà – viene “avvertito” con l’incendio della propria auto. Quasi una risposta alle istituzioni, sebbene si tratti di una banale coincidenza.

Confesercenti Foggia e “Sos Impresa” plaudono all’operazione “Corona” condotta dai Ros e dal Comando Provinciale di Foggia dell’Arma dei Carabinieri guidati dal Ten. Col. Basilicata, con il coordinamento della Procura di Bari e della Direzione Nazionale Antimafia. Lo Stato c’è e reagisce ma non va dimenticato che la malavita ha tanti tentacoli, pronti a prendere il posto di quelli recisi. Non bisogna dunque abbassare la guardia: aziende e negozi vivono la paura del racket, lo spettro di pressioni malavitose che di fatto rendono più difficile il momento che viviamo. Il blitz di questa mattina è solo un importante passo di un cammino ancora lungo e difficile affinché il capoluogo venga bonificato da presenze e attività illegali. Lo chiedono la città, il territorio e la gente che lavora.

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