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FOGGIA: Sesso in tribunale, il CSM trasferisce un giudice.

È stata deliberato ieri, dalla I Commissione del CSM, il trasferimento d’ufficio del dott. Francesco Murgo, fino ad ora giudice assegnato al Tribunale ordinario di Foggia.

Il Consiglio Superiore della Magistratura, dunque, ha accertato l’incompatibilità del dott. Murgo ad esercitare le proprie funzioni in Capitanata, dato che sulla base degli elementi probatori acquisiti si è accertato che “non possa esercitare, in piena indipendenza ed imparzialità, le funzioni giudiziarie nella sola sede di Foggia”.

La compromissione dell’imparzialità delle sue funzioni, secondo l’organo di autogoverno della magistratura, deriverebbe dalla rete di relazioni sentimentale intrattenute da quest’ultimo “anche all’interno dell’ufficio giudiziario con professioniste da lui nominate come ausiliari del giudice nelle procedure concorsuali”. a ciò si aggiunga una serie di procedimenti da cui il giudice si sarebbe dovuto astenere – in base ai rapporti intrattenuti con alcuni difensori delle parti – e le cui sentenze ora rischiano di essere annullate.

Ad influenzare la decisione del CSM anche la eco mediatica determinata dall’affissione di manifesti rivolti al magistrato, di articoli di stampa dal tono scandalistico, dall’interrogazione parlamentare e dalla pendenza di un procedimento penale che ha comportato anche una perquisizione e sequestro della Guardia di Finanza nella cancelleria civile.

Il procedimento che ha visto il CSM esprimersi in maniera così dura trae origine da un esposto inviato al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce, al Procuratore della Cassazione e pervenuto al Consiglio Superiore della Magistratura il 25 agosto 2020, sulla base di una segnalazione privata relativa a presunte irregolarità in una procedura fallimentare nella quale risultava coinvolto lo stesso Murgo come giudice.

Le audizioni iniziati nel 2020 – ultima della quali in data 18 settembre 2021 – e i risultati istruttori, coadiuvati anche dalle intercettazioni della Procura di Lecce, hanno portato a questa pronuncia granitica del CSM, che segna un ulteriore indebolimento di organico e forze nel Tribunale di Foggia.

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