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I giovani di San Severo, una panchina letteraria ed un nobile gesto in onore di Roberta Perillo

I giovani, coloro che nutrono speranze verso il mondo ed il futuro.
I giovani che sembrano essere così presi dal loro quotidiano ed ancora inconsapevoli di tante storture umane.
I giovani di San Severo…eccoli progettare un’iniziativa che emoziona.
Essi pensano ad una panchina letteraria dedicata a Roberta PERILLO e ne redigono una richiesta agli Amministratori della città di San Severo, corredandola di toccanti parole dedicate alla giovane ragazza.
Sì, perché Roberta la sentono come una di loro e vorrebbero ricordarla per sempre, proprio come si fa con una vera amica del cuore.
Non solo.
Si tratta anche di un gesto atto a sensibilizzare sulla lotta alla violenza di ogni genere, ed in particolare quella sulle donne.
I genitori della giovane ringraziano con commozione.

Nella mattinata di martedì 29 marzo, con inizio alle ore 11,00, si è tenuta l’inaugurazione della panchina letteraria, collocata nella centralissima Piazza Aldo Moro.

“L’iniziativa, hanno dichiarato il Sindaco Francesco MIGLIO e l’Assessore alla Cultura Celeste IACOVINO, è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale–Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione, con il fine di voler sottolineare come una donna uccisa dalla violenza maschile lasci un vuoto che non possa essere dimenticato”.

Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Francesco MIGLIO; l’Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Celeste IACOVINO, varie figure istituzionali ed i cittadini.
La proposta della panchina è partita dai giovani Tiziana RINALDI; Giuseppe GIARRUSSO e Giovanni CARROZZO, mentre l’artista Michela SARROCCO ha contribuito alla realizzazione grafica.

Ma chi era Roberta PERILLO?
Roberta era una giovane bravissima e bellissima e con tanti sogni.
Roberta aveva frequentato il Liceo Artistico della città di San Severo e l’Accademia delle Belle Arti di Foggia, eccellendo per i suoi disegni e le sue sculture.
Era una ragazza ricca di talento, ma disgraziatamente, durante un pomeriggio d’estate di 3 anni fa, l’11 luglio 2019, il suo corpo senza vita venne ritrovato nella vasca da bagno della propria abitazione.
Tutti, e non solo la comunità cittadina, rimasero profondamente scossi per le modalità in cui venne consumato il delitto.
La ragazza aveva deciso di interrompere la relazione che intercorreva da appena due mesi con Francesco D’ANGELO, di 37 anni.
Questi si era recato da lei per alcuni chiarimenti, ma commise il delitto efferato, presentandosi poi presso la Questura di Foggia insieme al padre, e confessandone l’omicidio.
Il caso di Roberta è seguito con estremo zelo, cura e professionalità, oltre che umanità, dagli avvocati Guido e Roberto DE ROSSI e Consiglia SPONSANO.

Ripercorrendo in breve il caso.
Il 25 giugno 2020 Francesco D’ANGELO viene rinviato a giudizio con rito ordinario.
Una perizia psichiatrica ordinata dalla Procura gli riconosce la ‘seminfermità mentale’ essendo affetto da un ‘disturbo narcisistico borderline’. Tuttavia una seconda perizia, eseguita da un consulente nominato dalla vittima, qualifica l’imputato ‘totalmente capace di intendere e di volere’.

Pochissimi giorni fa la P.M., la dott.ssa Rosa Pensa, al termine di una lunga requisitoria dinanzi alla Corte d’Assise di Foggia (Presidente Mario Talani), ha richiesto 21 anni di reclusione per l’ex fidanzato Francesco D’Angelo.
La dott.ssa Pensa e l’avv. Roberto de Rossi hanno discusso in merito, mentre l’avv. Consiglia Sponsano ha sintetizzato le sue conclusioni in un atto consegnato alla Corte.
Il verdetto verrà sciolto nelle prossime settimane, quando la Corte verrà chiamata a decidere ed emettere sentenza.
Al termine della lunga discussione, l’avv. De Rossi ha lanciato un appello alla Corte: “NON CONSENTITE CHE ROBERTA MUOIA UNA SECONDA VOLTA”.

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