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I PIAGNISTEI NON RISOLVONO I PROBLEMI DELLA CITTÀ

di FERNANDO CAPOSIENA, GIA’ CONSIGLIERE E ASSESSORE COMUNALE

Caro Direttore, dopo l’invito dell’EDITORE SALES ad esprimerci sulla situazione della città e contribuire al dibattito sul primo anno di Amministrazione MIGLIO, mi sono chiesto che taglio dare al mio intervento, anche alla luce dei commenti negativi pubblicati, che hanno TUTTI, come comune denominatore, DELUSIONE e MALCONTENTO. Naturalmente, alcuni esponenti più o meno noti di BENE COMUNE, si sono cimentati in qualche, diciamolo pure, poco convinta “difesa d’ufficio” sull’operato della coalizione, ma, ad essere sinceri, al netto dei soliti paroloni e dell’ormai trito e ritrito ritornello che recita “E’ tutta colpa di quelli che c’erano prima!”, ho avuto la conferma dell’enorme difficoltà in cui versa la coalizione e, purtroppo per la città, dell’assoluta mancanza di vision e programmazione. Mi sarei aspettato, come controffensiva alle critiche, interventi sui programmi, su argomenti importanti su cui ci si gioca il futuro della nostra città (compostaggio, centro commerciale, verde, parco eolico, occupazione, sicurezza, ecc), invece no. Ancora ARIA FRITTA e PIAGNISTEI. Di azioni politiche, nemmeno l’ombra. Solo l’elenco di azioni di routine amministrativa o atti di indirizzo scambiati per obiettivi raggiunti. Per questo non mi fermerò all’ultimo anno di MIGLIO, ma intendo fare un passo indietro per analizzare la diretta connessione tra un PROGRAMMA e i RISULTATI per la città. Dunque, davvero le amministrazioni passate hanno operato così male? O l’atavica litigiosità della nostra cultura rende impossibile la valorizzazione di quanto di buono e positivo si riesce ad ottenere per la collettività? Si è compresa fino in fondo la differenza tra continuità amministrativa (proseguire quanto di buono già avviato dalle precedenti amministrazioni) e discontinuità politica (ovvero l’alternanza politica al governo)? Non ho certo la presunzione di pensare che in passato non siano stati fatti errori, anzi, molto si poteva fare ed in alcuni casi anche meglio, ma posso certamente dire che, a differenza dei piagnistei, il Centrodestra si è sempre mosso recriminando ben poco sul passato (e garantisco che la situazione trovata dopo l’amministrazione di Centrosinistra in cui MIGLIO è stato assessore dal 2005 al 2009 era da brivido) e guardando al futuro. Vale a dire, dopo aver tracciato un percorso ideale, una vision, una programmazione, una idea nuova di città e sviluppo. Che ci sia riuscita, che ci sia riuscita in parte o che ci volesse ancora più impegno, è una questione che merita un approfondimento in un altro contesto. Quel che qui ci interessa è la presenza di una programmazione calata sui problemi locali. Da uomo pragmatico quale sono, preferisco dunque parlare concretamente di queste cose, e aprire le finestre per lasciare uscire un po’ di ARIA FRITTA STAGNANTE. Quando negli anni passati ci rendemmo conto che i governi nazionali (oltre alla crisi ormai mondiale) non avevano più la forza di aiutare i Comuni e che bisognava puntare su una nuova “governance”, ci attivammo immediatamente. La nostra città è stata tra le prime in Italia ad aderire alla CARTA DI AALBORG e al protocollo AGENDA 21 e quindi, una tra le prime città, a puntare sullo sviluppo sostenibile. Pura avanguardia amministrativa. In pochi avevamo capito che il futuro stava proprio nel puntare sul nuovo modello di sviluppo. Ricordo che il sindaco GIULIANO GIULIANI mi invitava spesso alla prudenza, benché favorevole. In pochi (ma buoni) decidemmo di andare avanti, cominciando così una grande sfida. A questo proposito mi piace ricordare, oltre al mio gruppo politico di allora, i Cattolici Liberali, e L’ARCHITETTO VINCENZO LOMBARDI UNO TRA I TECNICI PIU ACCREDITATI IN EUROPA SU QUESTI TEMI. Un carissimo amico Consigliere nonché Vice Presidente del Consiglio Comunale, scomparso prematuramente, il caro LUIGI TRICARICO, in queste cose ci credeva quanto me e credeva nelle potenzialità del promuovere nuovi concetti di governance legati allo sviluppo sostenibile, ci ha messo passione, e dopo esserci spesi nell’approvare tantissimi atti e pianificazioni per invertire un processo di sviluppo ormai superato, purtroppo è venuto a mancare con mio immenso dolore. La restante parte del mandato fu complicata e breve.
I risultati furono la nuova sede comunale di via martiri di Cefalonia, la sede di via Tardio dove insiste la prima isola ecologica complessa della provincia di Foggia. Queste due iniziative concrete furono i primi frutti di tanto lavoro (pianificazioni ambientali valorizzazione del territorio, strategie territoriali, e arrivo di fondi comunitari). Significò, per esempio, un risparmio di circa due milioni di euro di fitti passivi per il Comune. Avevamo una rotta segnata e si lavorava per un progetto ben definito, che venne interrotto solo dalla parentesi del Centrosinistra 2004-2009, di cui l’assurda PISTA CICLABILE voluta da MIGLIO Assessore ai Lavori Pubblici ne rappresenta l’emblema. Dunque, con GIANFRANCO SAVINO si proseguì il cammino progettuale riprendendo le linee guida dello sviluppo sostenibile. Avevamo un patrimonio di pianificazioni da sviluppare nella speranza di ridare fiato e forza al territorio. Quella amministrazione fu capace di ottenere attraverso progetti eccellenti 38 milioni di euro di finanziamenti in 5 soli anni di gestione. Si diede il via alla riqualificazione della zona P.I.P. abbandonata da 40 anni e la realizzazione di un tratto di FOGNA BIANCA lungo via Foggia, un’opera idraulica unica. Finanziamenti per il Recupero di tutto il quartiere San Bernardino e con la realizzazione di 32 alloggi per coppie in difficoltà. L’allargamento del ponte sulla ferrovia, banda larga, Smart city. Poi la rigenerazione urbana. Ci classifichiamo settimi nella nostra Regione e veniamo premiati dal FORMEZ (Ministero della Funzione Pubblica) per il metodo utilizzato nella progettazione e la prassi utilizzata. Stiamo parlando di un risultato enorme per la città passato sotto silenzio: LA CITTÀ DIVENNE UN CANTIERE APERTO. Perché parlo di queste attività? Perché se non avessimo avuto un PROGRAMMA su cui lavorare, mse non avessimo avuto una VISION, se non avessimo agito invece di piagnucolare non avremmo avuto nessun risultato discreto per la nostra città, benché osteggiato, vilipeso e disprezzato. Non è mia intenzione in questa sede fomentare un pericoloso sentimento di antipolitica attraverso aspre critiche contro una amministrazione già fin troppo in difficoltà, perché credo che, pur restando critici, vada comunque garantita la coesione sociale in una comunità già atavicamente litigiosa e disfattista, oggi esasperata ancor più dalla crisi. Tuttavia, non posso esimermi dal fare un’analisi intellettualmente onesta che tenga conto delle cause di questa pericolosa situazione di appiattimento, ricordando a qualche permaloso di turno, troppo sensibile alle critiche, che purtroppo l’antipolitica è anche il SAPER AMMINISTRARE MALE. Dunque i motivi della situazione attuale si riducono sostanzialmente a due: assenza di un PROGRAMMA (quello di Bastia Umbra non fa testo) e blocco totale di tutte le PROGETTUALITÀ precedenti già in itinere finanziate e/o finanziabili. Innanzi ad un programma elettorale copiato e consacrato con tanto di PROVOLOSCAR sulle reti nazionali, che risultati dobbiamo aspettarci per il futuro? C’è ancora qualcuno in città che ripone fiducia in BENE COMUNE per un futuro migliore della nostra amata San Severo? Sinceramente IO NO. E non perché appartengo…all’altra parrocchia, ma semplicemente perché so quanto lavoro si nasconde dietro la stesura di un programma serio calato sui problemi specifici di una collettività e quanto tempo necessita la fase preparatoria ai grandi interventi (atti, delibere, determine, burocrazia, rapporti umani, equilibri politici, ecc) prima che si possano raccogliere i frutti. Perchè l’esperienza mi ha insegnato che, ad essere bravi (ma bravi davvero) si riescono a portare a casa al massimo due o tre risultati su dieci azioni programmate alla perfezione. Dunque fino ad ora nulla di concreto. Azioni di routine, molti slogan e passerelle per candidati alle regionali, con EMILIANO (che ora si è sbarazzato di MIGLIO e SAN SEVERO) a capo della banda. Qualcuno ha affermato che è presto tirare le somme dopo solo un anno, ma se non si è nemmeno partiti e non si sono poste le basi, io dico che È GIÀ TARDI per tutto! Avendo tra l’altro rinunciato a molti finanziamenti ottenuti con pianificazioni degli anni scorsi per pura PRESUNZIONE e/o INCAPACITÀ AMMINISTRATIVA. Solo per una irresponsabile ed infantile contrapposizione politica. Non si è capito che bisogna entrare approfonditamente nei progetti politici per poterne capire la bontà o meno, invece di affossare l’avversario con tutto ciò che di buono può aver prodotto. E allora, pur nella difficoltà del momento storico, che MIGLIO ed il resto della coalizione abbiano ben presente, quando parlano dei problemi trovati all’indomani del loro insediamento, che salire a Palazzo Celestini non avrebbe significato andare a fare una allegra gita fuori porta ma trovarsi sommersi da un’infinità di problemi da risolvere, alcuni con azioni già avviate, altri attraverso l’attuazione di un PROGRAMMA. Che purtroppo NON ESISTE! La fase di stallo in cui versa la città da un anno a questa parte è, in buona sostanza, frutto, per alcuni versi, di una caparbia ostinazione a non voler dare, per pura miopia politica, continuità amministrativa ad azioni già avviate e finanziate e, per altri, di una reale assenza di una vision, di una programmazione, di fasi preparatorie alle grandi azioni politiche. Come dicevo, la macchina politico-amministrativa si è ridotta agli atti di routine o a vacue enunciazioni di principio. Dunque, il ritornello “E’ tutta colpa di quelli che c’erano prima!” è ormai solo una DEBOLE SCUSANTE di chi continua a guardare al passato dando le spalle al futuro. La città, invece, si aspetta risultati. Se ciò sia possibile senza un programma e senza continuità amministrativa, lo diranno il tempo e i cittadini. Una cosa è certa. Senza benzina non si avvia nessun motore. Per far ripartire la città servono valori di riferimento corroborati da azioni coerenti, idee e proposte nuove fattibili, suggestioni originali e, perché no, audaci intuizioni. Con la fine dell’estate finiscono anche le gite fuori porta, speriamo si comprenda la necessità di lavorare per un PROGETTO DI CITTÀ MIGLIORE e che, mutuando eccezionalmente RENZI, “finiscano i piagnistei e ci si rimbocchi le maniche”.

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