ComunicatiIn evidenza

I RITI DELLA PASSIONE A SAN SEVERO

A San Severo, durante la Settimana Santa, si svolgono alcune tra le funzioni religiose più commuoventi e caratteristiche non solo della Capitanata ma di tutta la Puglia. La mattina del Giovedì Santo nella Cattedrale il Vescovo (quest’anno la celebrazione è celebrata dall’Arcivescovo Emerito di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Mons. Domenico D’Ambrosio) presiede la Messa Crismale, durante la quale vengono benedetti gli Olii Santi, mentre la sera ha luogo la celebrazione, nelle parrocchie cittadine, in Coena Domini, memoriale dell’Istituzione dell’Eucarestia. Gli altari della Reposizioni vengono adornati di drappi rossi con tabernacolo, dove verrà collocata l’Eucaristia. Ai piedi dell’altare della Reposizione vengono posti i “Sepolcri”, formati da semi di frumento fatti germogliare al buio nel periodo della Quaresima, abbelliti di fiori e immaginette di Gesù e della Vergine Addolorata. La mattina del Venerdì Santo si svolge la funzione dell’Incontro tra le statue del Cristo flagellato alla colonna e della Madonna Addolorata. I simulacri muovono attraverso in due processioni diverse, senza incontrarsi (appartenenti a due arciconfraternite differenti). La processione del Cristo flagellato alla colonna, organizzata dall’Arciconfraternita del Rosario, inizia il percorso partendo dalla Chiesa della SS. Trinità, alle 4,00 circa del mattino, per recarsi nella Chiesa della Libera e di San Sebastiano dove ha luogo un momento di preghiera e di adorazione. L’itinerario processionale dell’Addolorata, guidato dall’Arciconfraternita di Orazione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, parte dalla Chiesa della Pietà diretto in Piazza Castello. Il Cristo alla Colonna esce dalla Chiesa della Libera alle 6,00 circa per raggiungere Piazza Castello, già gremita di fedeli, mentre la Vergine raggiunge lo stesso luogo solo alle 6,00 proprio in questo istante comincia la straziante corsa delle statue l’una verso l’altra per un ultimo e doloroso addio tra la Madre e il suo amatissimo Figlio. Il loro ultimo ricongiungimento è però inframmezzato dalla pesante Croce di legno, portata a spalla da un penitente e parte dall’Arciconfraternita del Soccorso, la terza che partecipa alla processione penitenziale del mattino), che viene sollevata tra i due simulacri. Un coro di bambini accompagnati dalla banda intona il canto dell’ultimo struggente addio della Santa Vergine a Gesù. C’è molta commozione tra tutti i fedeli e, in seguito ad un’omelia del Amministratore Diocesano, le due statue riprendono lentamente il percorso per l’intero Giro Esterno della città. Alle 10,00 circa la statua del Cristo fa rientro nella sua chiesa, innanzi alla quale la Vergine fa la sua ultima sosta in segno di saluto a suo Figlio; poi l’Addolorata fa ritorno nella sua chiesa. All’imbrunire dalla chiesa di Santa Lucia si snoda per le strade della città un’altra processione (organizzata dalla confraternita del Santissimo Sacramento), quella del Cristo Morto e dell’Addolorata, che percorrono lo stesso itinerario della processione mattutina. Al passaggio del sacro corteo viene spenta l’illuminazione di palazzi e negozi e in prossimità del Teatro Comunale ogni viene eseguita l’Ave Maria di Gounod (nella processione penitenziale del mattino viene eseguita l’Ave Maria di Schubert). Alle 18,00, nella chiesa della Pietà, ha inizio la solenne Via Crucis, al termine della quale ha luogo la commuovente “Ora della Desolata” che culmina con il rito del Bacio dell’Addolorata. Invece al termine della processione del Cristo morto, alle 22,00 circa nella chiesa di Santa Lucia, il rito della Deposizione chiude le funzioni del Venerdì Santo sanseverese, una tradizione secolare ancora molto sentita e ricca di emozioni.

Il simulacro del Cristo Flagellato alla Colonna (Ecce Homo) fu fatto scolpire nel 1790 su incarico del dottor fisico don Felice Sedena, Priore dell’Arciconfraternita del SS. Rosario, costituitasi presso la Chiesa di San Sebastiano (ora di Maria SS. della Libera) da Gregorio Palmieri.

 La statua, benedetta dall’arciprete della parrocchia, don Saverio de Letteriis, fu trasportata processionalmente nella chiesa di San Sebastiano ed esposta alla pubblica venerazione per i venerdì di Quaresima. Fu in seguito al colera del 1837 che s’introdusse il pio esercizio di trasportare processionalmente la statua di “Ecce Homo” nelle ore mattutine, come avviene tuttora.

È da sottolineare l’elevato valore e significato artistico della scultura del Cristo Flagellato alla Colonna, considerata una delle più caratteristiche raffigurazioni di pathos presenti in terra di Capitanata. La statua, infatti, è stata valorizzata dalla Sovrintendenza dei Monumenti e delle Gallerie della Puglia che l’ha così descritta: “Gesù in piedi, piagato e grondante sangue, con le mani legate alla colonna e la testa chinata verso la spalla mostra un’espressione di profonda pietà popolare.

 Il simulacro è stato sottoposto, nel 1986, ad interventi di restauro conservativo che hanno riportato in luce le originarie fattezze, rendendola più luminosa ed intensamente forte nell’esprimere il dolore e la sofferenza fisica di Gesù. Il restauro è stato compiuto dal prof. Raffaele d’Amico.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio