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Il Cimitero comunale: “corrispondenza d’amorosi sensi”…ma non per i disabili!

Mi faccio indegnamente portavoce dell’insofferenza di amici e conoscenti disabili per l’Ordinanza n.59 del 29 marzo scorso, emanata dal Sindaco di San Severo. Con tale atto il Primo Cittadino ha proibito l’accesso al cimitero comunale a tutti gli automezzi e motomezzi, compresi quelli provvisti di regolare permesso per il trasporto delle persone affette da disabilità. Il nostro biasimo è legato non alla decisione in sé: riteniamo, infatti, che sia un provvedimento giusto regolare il traffico all’interno del cimitero ma, piuttosto, al fatto che l’Amministrazione si è limitata a evidenziare un problema senza risolverlo e proporre alternative. Il risultato, dunque, è stato che, a causa degli accessi smodati, ora, chi ha davvero bisogno si vede negato un diritto. Il nostro obiettivo non è semplicemente evidenziare le mancanze e le superficialità delle decisioni del Sindaco (evidenti, ormai, all’intera collettività), ma proporre alternative e possibili soluzioni. Sarebbe interessante, ad esempio, predisporre un servizio navetta: un mezzo comunale che, costantemente e gratuitamente, si preoccuperebbe di accompagnare le persone con invalidità riconosciuta nel cimitero, durante tutto l’orario di apertura. Parlando di “servizio navetta”, ovviamente, non si fa semplicemente riferimento al servizio di trasporto urbano sottoposto a orari e percorsi; non tutti gli autobus urbani, oltretutto, sono predisposti alla salita e discesa delle carrozzine e idonei ad accogliere persone con diverse tipologie e gradi di invalidità. Siamo ben consci delle difficili situazioni economiche in cui versa la Città: si potrebbe pensare, allora, ad un servizio navetta programmato a giorni alterni o, almeno, nei festivi.

Un’altra ipotesi che suggeriamo è quella di organizzare un sistema di vigilanza e controllo così che possa entrare solo chi veramente munito di regolare permesso. Il controllo potrebbe essere svolto da un addetto o si potrebbe pensare anche a un sistema telematico di inserimento e riconoscimento dei pass. Situazioni simili sono state predisposte già negli anni precedenti nei comuni di Roma, Verona, Torino, Milano, Messina, Catania e tantissimi altri.

A nostro avviso, bisognerebbe partire dal risolvere il problema a monte: se sono stati concessi in maniera eccessiva ed esagerata i permessi anche a chi non ne aveva reali esigenze, non si capisce il motivo per il quale a pagarne le conseguenze debbano essere le persone che ne hanno davvero bisogno in modo duraturo. Si faccia un nuovo censimento dei pass adeguando i parametri e richiedendo idonea documentazione così da differenziare i permessi ad interim da quelli permanenti. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Costituzione Italiana, le numerose normative europee sanciscono chiaramente il DOVERE da parte dei governi di garantire il pieno rispetto di tutte le diversità cosicché la disabilità non diventi mai causa di discriminazione e di alienazione. Il Comune di San Severo non è nuovo a tali disagi: si pensi, ad esempio, all’impossibilità per i disabili in carrozzina di poter accedere al piano superiore di Palazzo Celestini o al Teatro Comunale o di transitare finanche nelle aree pedonali o sui marciapiedi (si pensi alle fioriere che impediscono l’accesso alla rampa sui marciapiedi della zona Piazza Incoronazione!). I problemi che affliggono il nostro cimitero, in realtà, sono moltissimi e l’accesso per i disabili è solo la punta dell’iceberg. Si pensi al degrado in cui versa la parte monumentale: tombe che sono vere e proprie opere d’arte, oltre che luogo di sepoltura di personaggi illustri della Città, abbandonate all’incuria del

tempo e all’inciviltà dell’uomo. Non è possibile far pagare a chi già gravemente provato dalla vita le conseguenze degli abusi e delle inciviltà degli altri. Il Sindaco non può giustificare un’ordinanza così superficiale dicendo che “nel tempo si è fatto un uso smisurato di tali autorizzazioni”: se qualcuno ha sbagliato e ha abusato che paghi secondo le normative vigenti. Troppo spesso in Città assistiamo a scene in cui i “soliti furbi” contravvengono alle norme senza essere sanzionati e a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli (si pensi agli scooter che scorrazzano a tutta velocità in Piazza Municipio)!

Noi di Città Civile ci faremo promotori di una raccolta firme per chiedere la revoca dell’Ordinanza nell’attesa dell’applicazione di misure alternative e compensative. Considerata la complessità per molti concittadini di raggiungerci a causa delle difficoltà motorie, ci rendiamo disponibili a provvedere a venire incontro a tutti e ciascuno per la firma della petizione. Nella speranza di non dover ricorrere a televisioni e altri mezzi che, unicamente, offuscherebbero l’immagine già tanto imbrattata della nostra bella Città, ci rimettiamo speranzosi nelle mani del Sindaco, invitandolo, come scriveva don Tonino Bello, a “impegnarsi perché ogni scelta politica tenga sempre presente gli ultimi” e ad essere un buon sindaco fino in fondo, anzi “fino in cima”!

Lidya Colangelo

Città Civile

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