ComunicatiIn evidenza

“Il dolce sorriso delle infermiere…”. Parole rassicuranti, professionalità e serietà al “Masselli-Mascia” di San Severo

La valenza di una struttura ospedaliera si fonda non solo sull’uso di attrezzature che siano all’avanguardia e gestite da mani esperte, ma anche su personale qualificato e, soprattutto, con un approccio di apertura empatica e quasi simbiotica con il paziente.

Il paziente necessita di attenzioni ed è proprio l’atteggiamento di benevolenza che riesce a mettere a proprio agio non solo la sua persona, ma anche chi lo accompagna in un percorso che può rivelarsi di sofferenza.
Ebbene, il “Masselli-Mascia” di San Severo non è nuovo a storie di vita che si sono rivelate di buona sanità.
Certamente non tutti i casi sono uguali e possono capitare anche situazioni complesse dalle quali è difficile uscirne, o meglio parlarne in altri termini.
Eppure alla nostra Redazione pervengono spesso lettere che emozionano per il percorso che ci si trova ad affrontare in tale struttura, a prescindere dai risvolti di vita che la mano dell’uomo può senz’altro guidare, ma sarebbe bene pensare che vi è sempre una mano “divina” che fa tutto il resto.
Veniamo al caso in questione.

“Mi chiamo Cristina e volevo mettere in evidenza il buon operato del reparto di Nefrologia di San Severo. La mia mamma è entrata in ospedale l’otto novembre con insufficienza renale ed è stata ricoverata nel reparto di Nefrologia. Erano le ore 22,00 circa ed io, mentre l’accompagnavo, devo ammettere che immediatamente percepivo che la mia mamma si sarebbe trovata in buone mani. In primis sono intervenute le parole rassicuranti della dottoressa PALLOTTA. Poi ancora il dolce sorriso sul volto delle infermiere che, fin da subito, si sono prodigate nel sistemare la mia mamma in stanza con le dovute cautele e cure sanitarie. Nei giorni seguenti inoltre, ho avuto modo di percepire la sintonia che regna tra tutta l’équipe medica, gli infermieri e gli ausiliari”, dichiara Cristina con immensa gratitudine.

“Voglio esternare un enorme GRAZIE al Primario, il prof. VIGILANTE, il quale ha avuto la premura di tenermi sempre informata sulle condizioni di quella che io non definirei una paziente. No, perché la mia mamma è stata trattata come una ‘persona’ di famiglia. Ha ricevuto una carezza da tutti, a partire dal Primario che ha trattato mia madre con estrema cura e dolcezza, ma nello stesso tempo con chiarezza e professionalità.
Vorrei inoltre ringraziare una dolce infermiera che, cambiando il pigiama indossato da mia mamma, ha riposto quello sporco ripiegandolo con cura e riponendolo nel suo armadietto come se le appartenesse. È vero che nel nostro ospedale andrebbero corrette o modificate alcune cose, ma ciò che non va cambiato in quel reparto sono proprio il rispetto e la benevolenza del personale sanitario. Ed anzi io ho chiesto loro di non cambiare mai! Ancora GRAZIE !!!Auguro a tutti loro una buona vita. Gli Angeli della Nefrologia”, la dedica coinvolgente e sentita di una figlia come tante accomunate dall’amore per la propria madre, unitamente alla riconoscenza per l’altrui sentire.
In tale caso un “bene condiviso”.
Quello del “Masselli-Mascia” di San Severo, un pregevole polo da difendere e da custodire.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio