Impianto di trattamento per rifiuti organici Aspetti tecnici, ambientali, politici.
La regione Puglia offre un contributo per realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti organici (residui di potature, scarti alimentari, di macelleria, di mercati ortofrutticoli, degli allevamenti animali, del settore agroalimentare; fanghi da depurazione). Nel pianificare la gestione per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani ha individuato 15 bacini di utenza chiamati Ambiti Territoriali Ottimali (ATO). San Severo sta insieme ad altri 28 Comuni nell’A.T.O./FG3.
Inoltre sono stati costituti 6
territori per la raccolta ottimale (ARO) nella nostra provincia; San Severo fa parte dell’ARO 4 insieme ad altri 8 Comuni (alto tavoliere); per una popolazione di circa 110 mila abitanti. Gli ARO si dedicano ai soli servizi di spazzamento, raccolta e trasporto. “La società d’ambito di programmazione individua il servizio di commercializzazione degli imballaggi da raccolta differenziata e la gestione degli impianti di recupero e riciclaggio al fine di favorire il più possibile il loro recupero, privilegiando il principio di prossimità, fermo restando la necessità di conseguire economie di scala e differenziazione per le diverse frazioni merceologiche intercettate dalla raccolta differenziata idonea a massimizzare l’efficienza del servizio”. In sintesi ogni ARO dovrà essere gestito da un’unica società per la raccolta dei rifiuti urbani dei diversi Comuni.
Attualmente a San Severo spendiamo circa € 2.500 al giorno per lo smaltimento di 22 T. di rifiuto organico (400 g. a persona).
il Comune di San Severo ha ricevuto diverse proposte di realizzazione di impianti di compostaggio. Tra queste quella della società “Gesafin “ (ex SAFAB) per un impianto di smaltimento su via Foggia per 60 mila tonnellate di rifiuti, p.es. a 41 km da Serracapriola. Altri progetti sono sponsorizzati da altre cordate politiche oltre che finanziarie.
le cifre del contributo regionale oscillano, secondo le varie voci, da 2,5 / 4,5 milioni; ma secondo il consigliere regionale – e comunale- Dino Marino, sarebbe di € 6 milioni per un impianto a gestione pubblica.
Per la sua realizzazione occorrerebbe circa 1 anno mentre La sua durata è stimata in circa 15 anni. Attualmente nella nostra provincia 50 mila T. vengono smaltite da società private ad un costo medio di 110 euro x Tonnellata.
La tecnologia in ambiente anaerobico con eventuale utilizzo del biogas per usi energetici (cogenerazione) che però non può andare in rete se prima non viene trasformato in bio-metano con liberazione nell’aria di CO2, metano, NOX, solo il 5 % diventerebbe fango che se non sono presenti metalli pesanti possono essere utilizzati in agricoltura. Emissioni di forti e cattivi odori.
Quindi un impianto di questa natura ha notevoli ricadute dal punto di vista ambientale in quanto per il trattamento dei rifiuti organici sia di natura umida (scarti domestici) che vegetale ( potature e scarti di tipo fibro-legnoso) si producono odori sgradevoli percepibili anche a distanza notevole; ci sarebbe una movimentazione di mezzi pesanti provenienti giornalmente dai diversi comuni conferitori; un impatto sul territorio, sulle falde, sull’aria e sul manto stradale.
– Pertanto secondo noi di AltraCittà, nella Localizzazione e nel dimensionamento deve essere prioritario il minor impatto ambientale (VAS) ed economico; la facilità e brevità di raggiungimento da parte dei vari Comuni conferitori. Si deve tener conto della prevalenza dei venti, della presenza di acque sotterranee o di superficie (canali, torrenti ecc.).
– Nella Gestione siamo favorevoli ad una soluzione prevalentemente pubblica (azionariato diffuso) o mista con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza e monitorare cosa viene buttato nell’impianto, cosa produce, i suoi costi e benefici.
– È urgente fare una seria campagna di in-Formazione e prevedere Incentivi per i cittadini (bonus), in modo da coinvolgere le popolazioni nella gestione di un problema che diventa sempre più complesso; dotare le famiglie che ne fanno richiesta di compostiere ad uso domestico (dove c’è una potatura c’è un giardino).
Nella raccolta bisogna differenziare tra scarti vegetali ( potature di orti e giardini) e organico umido (quello prodotto nelle case)..
L’esperienza della centrale a turbogas di San Severo ci ha insegnato a non fidarci delle chiacchiere e delle manovre dei politici locali, vogliamo che il Comune di San Severo – la sua Amministrazione renda pubblica la sua intenzione al riguardo; dichiari quanti progetti sono stati presentati nel nostro Comune, per quanti abitanti; quali sono i reali contributi della Regione Puglia e quanto spendiamo attualmente per lo smaltimento di questi rifiuti; come intende affrontare, più complessivamente, la gestione dei rifiuti al fine di migliorare la raccolta differenziata, bruscamente in calo, e di ridurre i costi e quindi le tasse ai cittadini visto che abbiamo dimostrato essere tar le più alte della provincia e di altre realtà simili alle nostre.
Su questi temi chiediamo un pubblico confronto tra Amministrazione, cittadini, associazioni.
—
AltraCittà San Severo
Cell. 366 2837671