Lettera aperta di Basile Fabio, titolare di EM Fitness Boutique sulla chiusura delle palestre
Con il Dpcm entrato in vigore il 26 ottobre scorso il governo ha lasciato con l’amaro in bocca tutti gli utenti ed i gestori dei vari centri sportivi di tutta Italia. Solo una settimana prima, il presidente del consiglio aveva preannunciato la chiusura, ma grazie ai governatori ed al ministro Spadafora, il tutto è slittato di una settimana, tempo in cui hanno inasprito le misure per gli impianti sportivi, e successivamente chiuso le strutture.
Questa chiusura lascia amarezza e delusione, abbiamo investito molto in sanificazioni, gel igienizzanti, plexiglass, termoscanner, per operare in sicurezza e veniamo ripagati con una nuova chiusura, grazie al quale nonostante i Ristori previsti fino ad ora dal governo, molte attività hanno già chiuso e molte altre chiuderanno i battenti a breve. Dopo mesi di lockdown, dove non si è incassato nulla e dopo aver dovuto emettere i voucher come forma di rimborso, nonostante gli sforzi, gli impianti sportivi erano ripartiti con un utenza inferiore tra il 30 ed il 70% in tutta Italia, ovviamente le entrate non bastano per garantire i servizi offerti. Questi continui allarmismi dati da un susseguirsi di dati epidemiologici, DPCM, annunci di chiusure etc. hanno creato un sentimento di incertezza negli amanti del fitness, che ha causato una brusca frenata ai rinnovi degli abbonamenti. La normativa anti covid poteva essere la soluzione, ma nonostante l’inasprimento dei giorni scorsi, si è giunti comunque al Lockdown per le strutture. L’unica speranza è che questa chiusura serva ad evitare il lockdown totale, che sarebbe una catastrofe per l’economia della nostra nazione, danneggiando ulteriormente anche noi.
Questo sentimento animava anche noi della EM Fitness Boutique prima che un nuovo stop si abbattesse sulla categoria.
Il Presidente del consiglio, aveva fatto intendere durante la conferenza stampa, che avrebbe lasciato le strutture sportive aperte, dandole una settimana di tempo per adeguarsi al nuovo DPCM. Questo tempo a noi non serviva, noi siamo stati in regola dalla riapertura del 25 maggio scorso, abbiamo rispettato ogni punto dei DPCM, abbiamo riprogrammato gli accessi garantendo la contingentazione tramite APP, abbiamo sanificato ad ogni turno e abbiamo garantito il distanziamento. Siamo stati fiscali sul rispetto degli orari e dei tempi di allenamento nelle sale a disposizione, ma abbiamo dovuto diminuire la presenza di corsisti e atleti. Questo non è bastato, come chiarito dal Ministro, non c’è evidenza scientifica di contagi nelle palestre, e tanto meno non sono riscontrati focolai nelle strutture sportive italiane. Si era già pensato alla chiusura già da quella conferenza di Conte, ma si è dato il tempo di digerire questo boccone amaro.
Nel post lockdown di maggio l’impatto per gli utenti é stato duro, erano abituati a non avere vincoli di orario ne di giorni per allenarsi. Gli sforzi sono stati fatti da parte di tutti per ripartire in sicurezza, e si sono tradotti in un maggiore controllo delle regole per la salvaguardia di tutti. C’è stata molta collaborazione, perché gli utenti vogliono allenarsi, e per farlo sono disposti a rinunciare a qualcosa. L’attività fisica è indispensabile, migliora le difese immunitarie, abbassa lo stress, stimola il metabolismo, migliora l’apparato cardio circolatorio e respiratorio, previene problemi posturali e articolari etc. come si può pensare di sospendere queste attività essenziali per il benessere psicofisico per mesi, come accaduto nel precedente lockdown? Ecco perché è di prossima pubblicazione un libro che si intitola: “Lockdown non mi freghi più”, che illustra nel dettaglio tutte quelle strategie di allenamento e alimentazione che possono aiutare le persone in quarantena domestica ad affrontare questo secondo periodo buio. Ed ecco perché stiamo per partire con delle lezioni on line, perché mi aspetto che la chiusura duri ancora, i dati epidemiologici sono ancora disastrosi, il problema sono gli ospedali, ed i posti letto delle TI, tutti paventavano una seconda ondata, ma a parte gel igienizzante e mascherine non si è fatto nulla. Dal canto nostro noi eravamo in regola prima e lo saremo anche alla riapertura, quando ci sarà.
Dott. Basile Fabio