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LA CASA DI RIPOSO“CONCETTA MASSELLI”VIVE UNO DEI MOMENTI PIÙ DIFFICILI DEI SUOI 113 ANNI DI VITA

di DESIO CRISTALLI

La morte del Presidente storico, mons. MICHELE FARULLI, avvenuta nel mese di febbraio 2014, ha sconvolto la vita e l’equilibrio amministrativo della CASA DI RIPOSO “CONCETTA MASSELLI” di San Severo, nonostante la buona volontà di alcuni amministratori, della Direzione Amministrativa e di parecchi dipendenti che lavorano con serietà. Come in quasi tutte le istituzioni italiane e di casa nostra, il problema maggiore va fatto risalire alla politica e al suo più atavico difetto nel tempo, cioè quel MANUALE CENCELLI che ha da decenni sostituito il MERITO. Ma questo è un altro discorso. Cominciamo col ricordare che fino ad oggi non c’è stata alcuna importante manifestazione pubblica, civile e/o religiosa, per ricordare la figura di mons. FARULLI, Colui che per decenni ha guidato contemporaneamente con mano saggia e con assoluta onestà CHIESA DI SAN SEVERINO, CHIESA DI SAN LORENZO e CASA DI RIPOSO. Sarà che ormai a questo mondo non esiste più la parola riconoscenza…ma a tutto deve esserci un limite!

Detto questo – come richiestoci anche da numerosi Sanseveresi che dal defunto Monsignore sono stati aiutati nelle loro necessità spirituali e materiali – veniamo ai gravi problemi dell’attuale Casa di Riposo. Procediamo con ordine.Dopo la morte del Presidente FARULLI, è stato nominato Presidente facente funzioni quale consigliere anziano (con più consiliature dall’anno 2000 in poi) don GIOVANNI MARSILIO, attuale Parroco di San Giovanni Battista.A luglio 2014, l’ex Presidente della Regione VENDOLA, su designazione del Vescovo mons. LUCIO RENNA, ha nominato ufficialmente Presidente don MARSILIO, affiancato da sei Componenti il Consiglio d’Amministrazione e cioè: i sacerdoti don SALVATORE RICCI, Direttore dell’ufficio per la Pastorale Giovanile e Oratori della Diocesi, e don GIUSEPPE GIULIANI, Parroco di Croce Santa; dei tre componenti nominati dall’Amministrazione Comunale SAVINO, arch. GIANFRANCO FIORE, dr. GABRIELE FALCONE e rag. AGOSTINO CARBONARO; e di LEONARDO IRMICI (in quota UDC), nominato dalla Regione Puglia. Purtroppo sia durante la gestione provvisoria che dopo la nomina ufficiale, il Consiglio d’Amministrazione non ha condiviso l’operato e l’indirizzo del Presidente don MARSILIO e lo riprova l’esito delle sedute quasi tutte deserte, nulle o rinviate, con continue richieste di accesso agli atti e adozione di delibere a colpi di maggioranza col solo voto contrario del Presidente. Conseguenza di questo anomalo stato di cose sono state nel dicembre 2014 le dimissioni di don SALVATORE RICCI, sostituito da mons. MARIO COTA, e la decisione di cessazione dal 31 gennaio 2015 dei servizi in appalto all’ex Coop. COPESS. Sempre a gennaio 2015 è stato conferito da parte del Consiglio d’Amministrazioneun incarico al Consulente del Lavoro rag. GIACOMO LO PRESTI e la delibera per internalizzare i servizi in appalto ancora all’ex Coop. COPESS per il periodo 1° febbraio 2015-31 agosto 2015, si dice splafonando nettamente la spesa prevista nel bilancio 2015. Successivamente, lo stesso Consiglio d’Amministrazione, a maggioranza, ha provveduto a cambiare sia le ditte manutentrici dei vari servizi (antincendio, videosorveglianza, ecc.) e sia le ditte fornitrici di derrate alimentari e varie. Dal mese di giugno scorso, inoltre, è in fase di avvio procedimentale la gara d’appalto per l’affido dei servizi esterni, che vede in veste di responsabile unico del provvedimento (RUP)lo stesso Consulente del Lavoro, rag. LO PRESTI.Nel frattempo, a rendere molto più problematica la vita dell’Istituto, si è aggravata la situazione economico-finanziaria per la continua riduzione dei ricoveri (si è passato dai 56 del dicembre 2013 agli attuali 45) ed il mancato reperimento di altre risorse aggiuntive più volte richieste a gran voce dallo storico Direttore Amministrativo dr. FELICE SCARLATO, fino a tre anni fa Segretario Generale del nostro Comune e per decenni fidatissimo braccio destro del defunto Presidente mons. FARULLI,e da tutto il Consiglio d’Amministrazione. Tutto ciò ha costretto alla riduzione quasi totale di tutte le attività convegnistiche e ludiche che hanno scritto in parte la storia di questa IPAB negli ultimi 33 anni a guida FARULLI. La situazione è diventata ancora più critica, nell’aprile scorso, allorchè sono avvenute le dimissioni di mons. MARIO COTA e di don GIUSEPPE GIULIANI, mai sostituiti nel ruolo da altri sacerdoti. A seguito, poi, di una visita ispettiva di funzionari della Regione Puglia, il 4 settembre 2015, l’IPAB è stata diffidata a decidere definitivamente (entro 30 giorni…)sulla trasformazione in ASP e/o FONDAZIONE, a suo tempo deliberate, rispettivamente nell’anno 2008 e nell’anno 2011, durante la Presidenza di mons FARULLI. Il resto è storia delle ultime settimane. Il 30 settembre 2015, il Consiglio d’Amministrazione, pare su proposta del Consigliere IRMICI, ha deliberato la sfiducia al Presidente don MARSILIO, anche se l’argomento – da approfondite indagini della nostra Redazione – non era all’ordine del giorno e non sembraprevisto dal vigente statuto della Casa di Riposo.Dopo due settimane, per la precisione il 15 ottobre 2015, il Presidente don MARSILIO ha formalmente rassegnato le dimissioni. Il 19 ottobre successivo tutto il fascicolo è stato trasmesso agli organi regionali, comunali e della Diocesi di San Severo per le consequenziali determinazioni sulla crisi gestionale che sta interessando l’importante IPAB di Corso Gramsci-Piazza Allegato che porterà presto alla nomina di un COMMISSARIO STRAORDINARIO e allo scioglimento dell’attuale Consiglio d’Amministrazione. Per ora chiudiamo qui questa triste pagina dell’illustre storia della nostra Casa di Riposo, che non ha mai avuto problemi di questa gravità nei 33 anni di gestione di mons. FARULLI, dal 1980 a tutto il 2013. L’auspicio della GAZZETTA – e sicuramente della popolazione di San Severo e dell’intero suo circondario che da sempre ha indirizzato alla Casa di Riposo “Concetta Masselli” tanti ospiti anziani per vivere in tranquillità e con una dignitosa assistenza l’ultimo tratto della loro vita – è che una delle nostre più prestigiose IPAB possa ritrovare presto la via maestra ((magari con una maggiore e migliore attenzione di tutte le Istituzioni territoriali…!!!)) per rinverdire una positiva tradizione assistenziale e sociale che dura da 113 anni.

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