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La città con emozione ha ricordato Nino Casiglio a venti anni dalla scomparsa

Emozione, applausi, ricordi e testimonianze di quanti hanno conosciuto Nino Casiglio. Sono stati questi gli elementi che hanno caratterizzato la manifestazione “Resterà la semenza” organizzata dall’Amministrazione Comunale e dal Club Unesco, rappresentato al tavolo dei relatori dal presidente Michele Princigallo che ha anche moderato i lavori, per ricordare la figura di uno dei figli più illustri della città di San Severo: Antonio “Nino” Casiglio, scomparso esattamente venti anni fa, il 16 novembre 1995, all’età di 74 anni.

Nella sala gremita della biblioteca comunale, non a caso intitolata a Nino Casiglio, la direttrice della biblioteca, Concetta Grimaldi, ha ricordato il debito di riconoscenza della città nei confronti di Casiglio, figura di cui è ancora molto vivo il ricordo. Il Sindaco Francesco Miglio ha sottolineato l’esempio lasciato da Casiglio, soffermandosi sulla sua breve ma intensa esperienza di primo cittadino della città, in un periodo particolarmente delicato. “In Casiglio era evidente – ha aggiunto Miglio – la funzione positiva di servizio della politica, che lo ha portato a mettersi a disposizione dei cittadini finché ha ritenuto fosse utile”.

L’assessore alla Cultura, Celeste Iacovino, ha fatto appello anche ai ricordi familiari, dal momento che Casiglio era un carissimo amico del padre, il dr. Raffaele Iacovino, che poi avrebbe preso il posto del preside come sindaco di San Severo.

“Casiglio si definiva un isolato – aggiunge l’assessore Iacovino – se tale è chi ama scegliersi i compagni, nel passato come nel presente. Si allontanò dalla politica non per isolarsi egoisticamente, ma per dare agli altri il meglio di sé. Un espediente per evitare il bavaglio che gli sarebbe stato imposto dalla politica e che, invece, ha fruttato opere straordinarie in grado di svegliare le coscienze e far crescere questa terra, la Daunia, che come pochi altri, Casiglio ha potuto nobilitare”.

La manifestazione ha visto ripercorrere la vita e le opere di Nino Casiglio attraverso le relazioni della dott.ssa Carmen Antonacci e del dott. Vito Dinicoluccio, operatori culturali volontari presso la Biblioteca Minuziano e del prof. Francesco Giuliani, docente di Letteratura Moderna e Contemporanea della Università di Foggia, che si è soffermato sull’aspetto letterario delle opere di Nino Casiglio, scrittore di assoluto livello e prestigio nazionale. Dopo le relazioni, non sono mancati altri momenti emozionanti della serata, rappresentati dall’intervento dell’architetto Pasquale Mininno, un ex alunno dello Scientifico negli anni in cui il preside era Casiglio. Mininno ha rievocato alcuni episodi significativi di un tempo e di una personalità non comune. Anche il preside Gino Irmici è ritornato al passato, evidenziando la modernità di Casiglio, il quale nella sua scuola aveva preceduto i decreti delegati e altre forme di partecipazione democratica, con lungimiranza e capacità. L’ultimo intervento, com’era doveroso, è stato dedicato alla testimonianza della figlia del preside Casiglio, la signora Anna Maria, seduta in prima fila insieme con il fratello Paolo e i rispettivi consorti. Anna Maria Casiglio, non nascondendo la sua commozione, ha ringraziato tutti per la bella e intensa serata, che ha dimostrato come in effetti il seme lasciato da Nino Casiglio sia ancora vivo e operante.

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