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LA DERIVA DEL SILENZIO E LA CENTRALITÀ DELLE ISTITUZIONI

di MICHELE MONACO, GIÁ CANDIDATO SINDACO (PDS), ASSESSORE  COMUNALE P.I.-CULTURA (2004-2009) E COLLABORATORE DE ‘LA GAZZETTA DI SAN SEVERO’

«Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”. Sono, queste, le parole dell’indimenticato giornalista-scrittore GIUSEPPE FAVA, ucciso nel 1984 da “COSA NOSTRA”. Mi è sembrata una premessa indispensabile per ritenere “normale” l’iniziativa della “Gazzetta di San Severo” nell’aprire un’INCHIESTA-DIBATTITO PUBBLICO per tracciare un bilancio sul primo anno di governo dell’attuale Amministrazione Comunale. Una iniziativa che non può essere interpretata con dei retro-pensieri  basati chissà su quali oscure finalità. Meno male che vi sono spazi che si occupano sempre più della cosa pubblica, ci sarebbe da preoccuparsi, invece, se calasse un velo di indifferenza o, peggio, di silenzio. Una deriva che è già apparsa drammaticamente con il forte ASTENSIONISMO nella ultima consultazione elettorale in Puglia e marcatamente a San Severo. Nessuno ne parla, sembra che non sia accaduto nulla! Tranne lodevoli eccezioni, si assiste ad una generale autoconsegna del silenzio da parte dei partiti, delle liste civiche e delle coalizioni e, ancora più grave, da parte di Palazzo Celestini. I cittadini, l’elettorato, hanno il diritto ad una “informazione partecipata”. Di fronte al “silenzio partecipato” è da apprezzare che “La Gazzetta di San Severo” abbia sollecitato un dibattito, che abbia acceso i riflettori sui risultati di un anno di governo della cittàPurtroppo I VUOTI SI RIEMPIONO. Sino a qualche tempo fa, molti lo ricorderanno, erano le Amministrazioni Comunali che tenevano delle affollate conferenze-stampa per illustrare il loro operato. Oppure privilegiavano correttamente la sede del Consiglio Comunale per spiegare, per esempio, le “vere” ragioni delle dimissioni di un assessore. Ragioni che non si possono affidare a stringati comunicati stampa. L’Istituzione Comunale (essendosi esposta in prima persona) non può rifugiarsi negli algoritmi dei social, ma trovi i modi e i tempi per spiegare AI CITTADINI IN CARNE E OSSA di chi sono le responsabilità del disastro di una lunga campagna elettorale regionale. Detto questo, sono convinto che chi dirige “La Gazzetta di San Severo”, oltre a questa INCHIESTA, troverà il modo (visto che non fa sconti a nessuno e i primi rilievi critici di questa consiliatura furono rivolti proprio all’opposizione) di aprire un dibattito anche sul modo di fare dell’opposizione, su come l’opposizione ha costruito o meno, in questo primo anno di consiliatura, la propria strategia.Così si alimenta il confronto democratico e cresce la città. Mi riservo, visto che è stato reso possibile dalla Direzione della ‘Gazzetta’ e dal suo Editore, un prossimo intervento in questo pubblico dibattito, nel quale tratterò un altro argomento che catturerà sicuramente l’attenzione dell’opinione pubblica di San Severo.

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