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LA TECNOLOGIA IN RIABILITAZIONE: L’ESOSCHELETRO “EKSO” A SAN PAOLO CIVITATE

Dal 17 giugno il robot sarà disponibile per i pazienti della fondazione Centri di riabilitazione Padre Pio Onlus presso tutti i suoi ambulatori e strutture residenziali di Puglia e Molise

La tecnologia approda nel campo della riabilitazione grazie al

 

robot “EKSO”, che sarà fruibile per le persone assistite della Fondazione Centri di riabilitazione Padre Pio Onlus in maniera itinerante presso tutti i suoi ambulatori e strutture residenziali di Puglia e Molise. La Fondazione è l’unica struttura ad averlo in dotazione in tutto il sud Italia. Il “viaggio” di Esko, iniziato in Molise, farà tappa a San Paolo Civitate presso il presidio di riabilitazione ambulatoriale della Fondazione, il prossimo 17 giugno dalle 9 alle 13 coinvolgendo alcuni pazienti dei comuni di Torremaggiore, Serracapriola, Chieuti, Apricena, Poggio Imperiale, Lesina e San Severo. All’avanguardia per macchinari e tecnologie di ultima generazione, la Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus di San Giovanni Rotondo, è in grado di assicurare l’eccellenza nel recupero della disabilità. A tale scopo, infatti, la dr.ssa Serena Filoni, Responsabile Medico dell’Unità Operativa di Riabilitazione, inserisce i pazienti in un percorso che comprende l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia per una completa riabilitazione.

“Da circa due anni – spiega la dr.ssa Filoni – in Fondazione abbiamo introdotto l’utilizzo del robot nella pratica clinica della riabilitazione per l’arto superiore e inferiore. L’obiettivo nel prossimo futuro è di un utilizzo sinergico dei sistemi di robotica. Proprio in quest’ottica da mesi è stato presentato presso il Presidio d’eccellenza “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo (FG), l’esoscheletro robotizzato Ekso”.

Si tratta di un prodotto nato nel 2005 per aiutare i soldati statunitensi a trasportare carichi, poi nel 2011 l’intuizione brillante che questo robot potesse far camminare i paraplegici.

“Oggi Ekso – prosegue la dr.ssa Filoni – permette a chi lo indossa, indipendentemente dal grado di difficoltà motoria, di stare in piedi e muoversi correttamente con tutto il proprio peso corporeo. La camminata si ottiene attraverso 4 motori e 15 sensori che controllano 500 volte al secondo il corretto movimento e rilevano il peso spostato facendo scattare i singoli passi. Motori a batteria governano le gambe in sostituzione delle funzioni neuromuscolari e permettono a persone con paralisi, anche totale, di reggersi in piedi e deambulare fino a quattro ore”.

L’esoscheletro potrebbe essere considerato la naturale prosecuzione del percorso riabilitativo avviato all’interno della struttura perché si tratta del primo robot che viene indossato dal paziente sopra i vestiti e permette di deambulare anche al di fuori del centro di riabilitazione. “Oggi – conclude la Responsabile Medico – è cambiato anche l’approccio dei pazienti verso la riabilitazione. La robotica può anticipare i tempi di recupero e favorire una ripresa di vita attiva ed un rapido ritorno all’attività sociale, scolastica o lavorativa, con un importante beneficio sotto il profilo emotivo e sociale, oltre a una riduzione dei costi assistenziali”. Oltre alle sedute di training, comunque, nel caso di eventi straordinari nella vita di un paziente paraplegico (lauree, matrimoni e quant’altro) la Fondazione vuole offrire la possibilità di far vivere ai pazienti una esperienza indimenticabile mettendo a disposizione Esko.

San Severo,lì 16 giugno 2014

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