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Lettera: “SONO FINITO SOTTO LE GRINFIE DEL COVID-19” – Sindaco “SOSTIENI SEMPRE LE NOSTRE ECCELLENZE”

✍️LETTERA APERTA AL SINDACO MIGLIO: “SOSTIENI SEMPRE LE NOSTRE ECCELLENZE”

“Carissimo FRANCESCO, sono MASSIMO D’AMICO, abbiamo trascorso quasi una legislatura gomito a gomito sui banchi del Consiglio Comunale, tu come attento consigliere di minoranza ed io come assessore tecnico di Giunta. Ricordo con piacere le tue interrogazioni puntuali e circoscritte alle quali non mi sottraevo perché erano motivo di analisi su quello che stavo facendo, verifica della percezione dell’attività e confronto con chi aveva un altro punto di vista del problema. Oggi caro FRANCESCO, sono io a porti un’interrogazione. Non so se hai saputo, ma sono finito nelle grinfie del COVID-19, la mia situazione, non è stata di quelle asintomatiche ma completamente sintomatica, con un peggioramento continuo, al punto che sono stato costretto al ricovero nell’Ospedale di San Severo. La mattina di quel venerdì nella mia mente vi era solo un pensiero, recuperare più ossigeno possibile per far pervenire a mio figlio MICHELE le mie disposizioni in modo da non lasciare sospesi e criticità pensando al peggio. Ma evidentemente il Signore quella mattina aveva altri progetti ed i suoi angeli in tuta bianca erano già all’opera. Al Pronto Soccorso mi fanno i prelievi ed una radiografia; la situazione deve essere apparsa alquanto severa, dato che da lì a poco mi mettono in sedia a rotelle e mi portano al 4° piano del nostro Ospedale. Qui scopro un reparto completamente blindato, con personale in tuta, calzari, mascherine e visiere, con delle scritte a pennarello su quelle tute bianche lucide che in modo celere si muove tra pazienti, corsie e infermerie, qui vengo accolto ed inserito all’interno della camera n. 4 insieme ad altri due pazienti visibilmente in condizioni migliori delle mie. Il mio primo pensiero era recuperare ossigeno per scrivere a mio figlio. Sono stato in quel reparto dal venerdì fino al lunedì successivo dell’altra settimana, 11 giorni, 11 giorni passati su quel letto d’ospedale osservando quelle tute con dei volti anonimi con delle scritte a pennarello sulle spalle, scritte che mi permetto di trascrivere, MORLINO, COSTA, TUSINO, VENUTI, DE SARIO, BERGANTINO, ROSSELLA, GIADA, RACHELE, MICHELE, MATTEO, LEONARDO, TATIANA, LUIGI, IL +FIGO, OGGI SONO QUI, DONATO, MARIAGRAZIA, MIRIAM, LICIA, TERESA, MICHELE, STEFANIA e chissà quanti ne dimentico, gente di cui non ho mai conosciuto il volto e non so se mai avrò la fortuna di poter dire almeno grazie di persona, gente che della carità della professione ne ha fatto un servizio, gente il cui unico compito è mettere il proprio essere al servizio delle proprie conoscenze per compiere miracoli. Perché è questo che fanno, ti prendono dalle sabbie mobili del COVID che ti sta succhiando l’ossigeno dai polmoni e ti rimettono in vita. Questo era ed è il reparto MAR. FRANCESCO, tu sei il Sindaco di una città che ha diverse eccellenze, e tu più di tutti ne sei al corrente. La tua Amministrazione sicuramente sta facendo tanto per aumentare le eccellenze. Questo Reparto è un’eccellenza, di personale e di professioni. E vengo alla mia interrogazione: fai in modo che il nostro nosocomio migliori e diventi un polo sanitario di riferimento per tutto il nord Capitanata. Il grado di benessere di una popolazione passa anche per i servizi sanitari offerti. Mai come in questo momento il nostro Ospedale sta dando risposte concrete e reali ad un territorio. Oggi il mio pensiero va a chi ho lasciato in quel reparto, LUIGI, COSIMO DAMIANO, RACHELE, PASQUALE ed altri, che sono in buone mani e che presto potrò rivedere fuori, ma tu FRANCESCO fai in modo che questa eccellenza aumenti e ci porti a quello splendore per cui stai spendendo il tuo impegno politico. DIMENTICAVO: AL MAGO MORLINO ED AL SUO STAFF NON POSSO CHE AUGURARE OGNI BENE E RICORDARLI NELLE MIE PREGHIERE. Con la stima e l’affetto di sempre.”

ing. MASSIMO P. D’AMICO

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