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LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE

di MICHELE MONACO
Un lettore mi ha chiesto se anche oggi ci sia tanto interesse per il cinema da parte dei ragazzi sanseveresi, visto che nella nostra città abbiamo avuto sino ai primi anni ’80 nove sale cinematografiche e adesso ce n’è solo una. Ho girato la domanda al concittadino CIRO GRIPPA ((in un’altra foto storica con la galleria del Cinema PATRUNO)) che è stato per tanti anni in una cabina di proiezione a proiettare migliaia di film. Mi dice che ha letto su un giornale che di recente il Ministero dello Spettacolo ha svolto un’indagine sul tema <<PICCOLI SPETTATORI, GRANDE SCHERMO>> da cui si evince che il 63% dei bambini dagli 8 agli 11 anni, nonostante risultino fruitori soprattutto dei film trasmessi alla televisione o in DVD, nonostante l’invasione di internet, dei social e degli smartphone, il fascino della sala buia con un grande schermo riesce a catturare l’attenzione dei ragazzi e a portarli in una dimensione fantastica. Peccato che molti genitori siano poco disponibili ad accompagnarli. E Lei, Signor GRIPPA, quali film ha giudicato indimenticabili mentre li proiettava? <<Ricordo bene il film “TRAPEZIO” con GINA LOLLOBRIGIDA, BURT LANCASTER e TONY CURTIS, film con il quale fu inaugurato nel 1958 il Cinema “GIUSEPPE VERDI” a porta San Marco. Mi sono piaciuti anche i film di TYRONE POWER tra cui “Jesse James”, ”Il filo del rasoio”, “Sangue e Arena”. Non dimentico altri due capolavori come “IL GIGANTE” con JAMES DEAN e il celebre “UN DOLLARO D’ONORE”. Insomma, Signor GRIPPA, in tanti anni di proiezione ne ha visti di film in quella sua cabina… A questo punto un velo di tristezza appare sul suo volto. <<Già – risponde -, la cabina, proiettare senza mai assentarmi. Nel maggio del 1962 – durante la processione della festa patronale – ero al capezzale di mio figlio di tre mesi ormai deceduto e mio padre mi ricordò -con dolore- che il cinema stava per aprire e che dovevo svolgere il mio lavoro perché “lo spettacolo doveva continuare”. Non avevo sostituti, non potevo lasciare la cabina ad altri, non avevo tutele sindacali. Già:…lo spettacolo deve continuare, proprio come dicevano dopo una disgrazia nei circhi: ”THE SHOW MUST GO ONE! Le stesse parole che mi sono detto quando mi annunciarono il decesso di mio padre nel 1973. Dovetti anche quella sera proiettare un film per non interrompere lo spettacolo al fine di evitare una protesta di massa da parte del pubblico pagante>>. Qui CIRO si interrompe, ricordando quanto fosse spietato quel lavoro! Io gli dico che ha fatto bene a rendere noto questo suo dolore, aggiungendo e sottolineando che non credo molto in quella formula. Lo spettacolo occorre fermarlo quando annulla la dignità umana. La malattia, il dolore, la morte richiedono rispetto, e LO SPETTACOLO NON DEVE CONTINUARE! Ma i racconti di CIRO, enciclopedia vivente del Cinema Sanseverese, continuano al prossimo numero della GAZZETTA. A presto!

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