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MICHELE CIUFFREDA, DOPO THE VOICE CONTINUA LO SWING DELL’ANGELO DEL MARE

La storia dell’artista mattinatese che faceva sognare Lucio Dalla e ha incantato l’Italia, con la sua vita tra musica e mare

La sua storia artistica e di vita ha catturato l’attenzione delle più importanti testate giornalistiche e anche della nota trasmissione di Raiuno “The Voice Senior”, che lo ha scelto tra tanti per questa quarta edizione e raccontato i suoi atti eroici nelle vesti di “angelo del mare”.

Lui è Michele Ciuffreda, in arte Mike, un gentleman i cui occhi color mare raccontano una vita passata in Guardia Costiera, salvando tante vite umane, la sua vittoria più grande, come lui stesso racconta. Tre medaglie al valore, Cavaliere del Lavoro e poi Ufficiale della Repubblica e una laurea honoris causae. E poi la musica, che lo accompagna da sempre, fin da quando, bambino, aiutava il papà Pasquale a Mattinata con il peschereccio e sognava con le canzoni.

È figlio, Michele, di una cultura del lavoro contadina e marittima che, in quegli anni, non gli dava le possibilità di muoversi verso Bari o Roma per proseguire nei provini dove veniva selezionato o affrontare gli studi di Conservatorio, che gli venivano caldeggiati.

Ma il fuoco sacro dell’arte non lo fermi facilmente e, anche dopo essersi arruolato, ha coltivato la passione musicale, fino all’incontro con Lucio Dalla, la prima volta alle Tremiti. Tu sì nu personaggio: gli diceva in manfredoniano il grande Lucio, che spesso e volentieri, come noto, era sul Gargano.

È un istrione Michele, sorride sempre, non sta mai fermo, gli vogliono tutti bene e centinaia di migliaia di visualizzazioni e commenti dimostrano quanto emozioni la sua voce, il modo in cui sente la musica e anche il modo in cui ha vissuto la sua intensa vita.

Dopo l’entusiasmante esperienza televisiva nazionale, appena conclusa, il mattinatese ha pubblicato un album dal titolo “Io faccio ‘o show”, un omaggio al grande Renzo Arboreche aveva contribuito a nutrire il suo sogno musicale da ragazzino.

Un sogno sempre inseguito, mai raggiunto veramente perché la missione di vita di Michele era un’altra, ma mai neanche abbandonato.

Ha uno spirito vero Michele e questa autenticità è nel messaggio che porta con la sua musica.

E ad Arbore Michele ha scritto anche una lettera, per ringraziarlo di averlo, in qualche modo, accompagnato nel suo percorso artistico e sperando, perché no, di incontrarlo e regalargli il suo disco.

E infatti Michele Ciuffreda è già al lavoro, sempre con una squadra di ottimi musicisti della Capitanata e con la produzione di Alessandro Di Lascia, per un progetto dedicato a Luigi Tenco e Domenico Modugno, che promette di svelarci finalmente un’altra parte di questo artista garganico, con arrangiamenti e versioni più personali, a cui finalmente si può dedicare a pieno, dopo una vita da eroe in mare.

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