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PER LA PRIMA VOLTA A SAN SEVERO LA FONDAZIONE STELLA MARIS: un Corsoche apre nuovi orizzonti ai comportamenti atipici dei bambini

presso il Circolo Didattico “De Amicis”

L’idea del progetto nasce nel mese di ottobre 2019 dall’incontro tra Scuola “De Amicis” e Famiglia, da una comunione d’intenti, dal desiderio di operare in sinergia e nella convinzione che solo attraverso la messa in atto di linee di intervento condivise e partecipate, si possono raggiungere grandi traguardi per i nostri bambini.

Il Dirigente scolastico Anna Maria Troiano, dietro la proposta di una famiglia, ha subito accolto ilprogettopresentato dall’esterno e approvato la possibilità di creare unastretta e sinergica collaborazione con l’istituto Stella Maris di Pisa e la Fondazione Stella Maris Mediterraneo di Chiaromonte (PZ).

La Fondazione Stella Maris di Pisa ha dato vita al primo Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione per la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), mentre la Fondazione Stella Maris Mediterraneo di Chiaromonte (PZ) esprime una linea di intervento sulla famiglia e manifestala sua piena “operatività” con il centro “Early Start” in un contesto HomeLab, nel quale è stato creato un ambiente di ricovero a regime residenzialeche simula appieno quello domestico (cucina, giochi, camera da letto, ecc.), accogliendotutta la famiglia con la finalità di valutare i segni comportamentali del bambino, la sua interazione con i genitori attraverso telecamere fisse, al fine di individuare, suggerire e potenziare le strategie di trattamento migliori, evidenziando le risposte più adeguate a segnali contestuali, non verbali e verbali.

Nasce da questa idea embrionale “Il Progetto FEED con una precisa intenzionalità: quella di “fare sistema” e “fare rete” tra scuola, famiglia, operatori, Enti e associazioni, nella convinzione che solo dall’alleanza educativa e dalla condivisione degli strumenti, strategie e percorsi, si può ottenere il pieno sviluppo della persona e la sua inclusione scolastica e sociale.

Il titolo del progetto “FEED” ne racchiude il senso: “I FEED you – ti sostengo, ti nutro, ti alimento, mi prendo cura di te” è la risposta dell’adulto all’implicita richiesta di aiuto da parte del bambino, “I needyou – ho bisogno di te”, che le condotte comportamentali “disfunzionali” e i comportamenti atipici contengono, seppur diversi nei loro “bisogni educativi speciali”.

“I FEEDyou”, quale risposta da parte dell’adulto che decide di entrare in relazione con il bambino, creando un rapporto diretto, permette di migliorare la qualità di vita della persona e di orientare i comportamenti verso il FUTURO, con EMOZIONE, EMPATIA e DETERMINAZIONE.

Anche il logo ne rappresenta tutto il significato: due “e” di dimensioni diverse che si guardano simmetricamente l’una all’altra. La primae” rappresenta l’adulto e la seconda “ɘ” disposta al contrario a specchio, rappresenta il bambino con difficoltà. Le due “e” in rosso, che danno nascita a un cuore, trasmettono EMOZIONE, entrano in EMPATIA, per raggiungere al meglio gli obiettivi di sviluppo del bambino.

Il progetto nasce dal desiderio di costruire un propositivo ambiente di confronto, per condividere sia obiettivi che risultati raggiunti, attraverso l’attivazione di una “rete” stabile e flessibile, che possa costituire, nella gestione della neurodiversità, un punto di riferimento per docenti, operatori, genitori, medici ed educatori. Il progetto FEED promuove, oltre che la crescita professionale, anche la cultura dell’integrazione della persona e dell’inclusione sociale.

Da questa idea e dalla voglia di concretizzare, nasce la domanda:“Ma perché non organizziamo un corso?”

Inizia ad accendersi una grande motivazione in queste due donne, cofondatrici del progetto, professioniste, ma mamme allo stesso tempo, vicine alla disabilità in modo diverso, che decidono di mettersi in gioco e fare qualcosa di concreto per gli altri.

Nasce il corso “I needyou – I feedyou”, rivolto a tutte le persone che potrebbero entrare in contatto con le neurodiversità sia diagnosticate che latenti e nascoste: genitori, medici, insegnanti e operatori. Nel definire il “taglio”del corso, non si è voluto settorializzare la platea, ma dare a tutti una grande opportunità:mettere a disposizione di tutti i partecipanti gli ultimi metodi scientificamente ritenuti validi, le esperienze necessarie, insomma tutto il “materiale” imprescindibile per la gestione al meglio dei comportamenti disfunzionali dei bambini, sia nei contesti di vita quotidiana che nell’ambito scolastico, offrendo la possibilità di intravvedere, con “occhio” adeguato, segnaliatipici che possano orientare alla necessità di una diagnosi, al fine di predisporre interventi precoci individualizzati.Consentire la divulgazione dell’attività della Fondazione Stella Maris di Pisa e Chiaromonte e le relative modalità di accesso alle strutture, fornendo un ponte di collaborazione con taliCentri specializzati e di ricerca. Infine, si è pensato di fornire un incrementodellecompetenze, a taglio scientifico, per gli “addetti ai lavori” mirato all’ambito della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Il workshop in senso stretto ha l’intento di fornire strumenti e strategie utili all’individuazione e alla gestione dei comportamenti atipici caratteristici dei disturbi dell’età evolutiva e, più nello specifico, tutti i segnali tipicidel disturbo dello spettro dell’autismo. Inoltre, si è deciso di assegnare la denominazione di “workshop”, anziché “corso”, proprio per evidenziare il carattere dinamico e di bilateralità tra relatori e partecipanti.

Durante le cinque giornate formative (30-31 Gennaio; 27-28 Febbraio; 8 Maggio) ampio spazio sarà dedicato alla descrizione dei segnali precoci di tali disturbi, dell’iter diagnostico da avviare e degli interventi attuabili. In particolare, attraverso l’esperienza clinica del Centro “Early Start” di Chiaromonte (PZ), sarà descritto il modello di intervento “Early Start Denver Model” (ESDM), un modello di comprovata efficacia a base evolutiva e relazionale,  che punta al potenziamento dell’orientamento sociale del bambino, agendo in un periodo evolutivo caratterizzato da una grande plasticità neuronale e da un ampio potenziale di apprendimento.

Ci si soffermerà sull’applicazione dell’ESDM nei contesti di vita quotidiani e, in particolare, in ambito scolastico, con l’obiettivo principale di fornire agli utenti strategie utili alla gestione dei comportamenti atipici nella vita quotidiana del bambino e all’interno del gruppo classe.

Inoltre saranno proiettati i vari metodi di intervento, comprovati scientificamente, e sarà dedicato unampio spazio all’alimentazione, in particolare alle selettività alimentari che spesso caratterizzano questi bambini.

Nell’ultima giornata dell’8 maggio, volutamente scelta e ben distante dalle prime quattro, ci sarà la possibilità di toccare con mano già i primi feedback tangibilidel workshop con esposizioni, da parte dei partecipanti su base volontaria, di attuazione del metodo esposto nelle sessioni precedenti.

Il workshop “I needyou – I feedyou” è una prima pietra miliare per fare informazione e formazione nella nostra Capitanata, una zona a noi così vicina, ma allo stesso tempo poco addentrata in queste dinamiche “diverse”e ancora molto lontana alla pienae stretta sinergia tra Istituzioni e Famiglie.

Siamo fiduciosi in una adesionecospicua al corso da parte di tutte le figure coinvolte, anche come segnale di volontà positiva al cambiamento da parte del territorio.

Noi cicrediamo pienamente e concludiamo ispirandoci a Pablo Picasso con questa frase di chiusura “Non giudicare sbagliato chi non conosci, ma prendi al volo questa occasione per comprenderne le diversità”.

 Ricordando che il termine perle iscrizioni è il 25 Gennaio 2020, vi aspettiamo numerosi.

I cofondatori del Progetto “Feed

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