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POLITICHE SOCIALI: DURA REPLICA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BOCOLA ALLE ACCUSE DELL’ASSESSORE DI MONTE

Le esternazioni della dott.ssa Maria Assunta Di Monte alla trasmissione televisiva “STRISCIA POLITICA”, mi inducono non solo a considerare che la medesima predilige PER PARTITO PRESO la facile strada della demolizione a quella della programmazione, ma anche a far chiarezza sulle accuse, del tutto indebite e strumentali, riconducibili alla mia persona nel periodo in cui ricoprivo

 

il ruolo di Assessore alle Politiche Sociali. L’attacco mediatico della Di Monte sull’avanzo di circa 3.600.000,00 euro rinveniente dai precedenti Piani Sociali di Zona, vuol essere, a tutti i costi, un BUTTARE FANGO su chi in precedenza ha operato in tema di politiche sociali; in quanto l’assunto delle sue denigrazioni elude la circostanza che si tratta di un fondo dì spesa che riguarda l’ambito di ben otto comuni costituenti il Piano di Zona dell’Alto Tavoliere (la realizzazione degli interventi va oltre la disponibilità finanziaria, essendo soggetta soprattutto alla mobilitazione di una rete tra diversi livelli di governo, compresa la ASL) e non di una economia di spesa attribuibile “tout court” ad inerzia del Comune di San Severo. Confonde l’assessore Di Monte il ruolo del Comune di San Severo con quello del Piano di Zona che è intercomunale e autonomo nella programmazione, avendo un organismo decisionale a ciò preposto che è il Coordinamento Istituzionale, composto dai Sindaci e dagli Assessori alle Politiche Sociali di tutti i Comuni dell’Ambito Alto Tavoliere con pari poteri e presieduto dal rappresentante del Comune di San Severo. Confonde così tanto tale ruolo l’assessore Di Monte che, inopinatamente e grossolanamente, nel contesto delle Linee Programmatiche di mandato 2014-2019 approvate con la famigerata e “chiacchierata” deliberazione di Consiglio Comunale del 12 novembre (famosa per la scarsa originalità e per il COPIA-INCOLLA dal documento presentato cinque anni prima dal primo cittadino di Bastia Umbra) ha inserito azioni che sono proprie della programmazione del Piano di Zona e in quanto tali escluse dalla programmazione del singolo Comune. Maggiore è ancora la confusione quando viene addirittura fatto cenno, nel programma di mandato che guiderà l’operato dell’Amministrazione Comunale, alla volontà di una “rivisitazione del Piano Sociale di Zona” (ignorando che eventuali modifiche a tale documento programmatico possono essere considerate ed approvate solo dal Coordinamento Istituzionale e non dal Comune di San Severo). L’ennesima inadeguata rivelazione della Di Monte sul Piano Sociale di Zona (divenuto occasione di denigrazione e non luogo privilegiato per un sereno confronto sulla costruzione delle politiche di welfare), riguarda l’accusa all’antecedente amministrazione comunale di non aver strutturato l’Ufficio di Piano secondo gli standard regionali che prevedono tre figure distinte a cui attribuire le rispettive funzioni di responsabilità: tecnico-amministrativa, finanziaria e contabile, programmazione e progettazione. Sfugge del tutto all’Assessore che la realizzazione di siffatta configurazione dell’Ufficio di Piano è richiesta dalle linee regionali di cui alla D.G.R. n. 1534 del 2 agosto 2013 ed è stata riportata nel terzo e nuovo Piano Sociale di Zona che è stato redatto nonché approvato dal Coordinamento Istituzionale mentre era in caricala precedente amministrazione ed, infine, approvato dalla Regione Puglia a fine marzo 2014. L’assessore Dì Monte, quindi, non ha apportato alcuna novità sull’argomento e si attribuisce meriti che sono di altri, dimenticando, invece, che ad oltre sei mesi dal suo insediamento non è stata data ancora attuazione alla nuova configurazione della struttura del Piano di Zona. Ma, ancor più grave, è che gli atteggiamenti pregiudiziali della Di Monte nel programma televisivo sono andati oltre il limite di ogni tolleranza allorquando, IN MALAFEDE, ha asserito che l’obiettivo da realizzare nel suo mandato politico è quello di svincolare i servizi sociali dal consenso clientelare facendo esplicito riferimento a chi l’ha preceduta candidandosi sindaco senza riuscirci. Orbene, a fronte di tali corbellerie che diffamano la mia persona ed il mio operato contraddistinti, nonostante le ardue e mille emergenze quotidiane che ogni Assessore alle Politiche Sociali è costretto ad affrontare, dalla non adozione di sistemi assistenzialistici e clientelari, tengo a precisare che il perpetuarsi di simili atteggiamenti mi vedrà costretta, mio malgrado, a prendere i dovuti provvedimenti per la tutela della mia immagine. Alla Di Monte suggerisco di non persistere, nella sua azione politica, con “match pugilistici” ma con lotte tra programmi e non tra persone e …in merito alle critiche strumentali di cui sopra, io sono convinta che il “bene comune” per il futuro della nostra Città lo si prefigge avendo la capacità di rivolgere uno sguardo al passato senza limitarsi a sterili banalizzazioni di ciò che è stato il proficuo frutto di lavoro di concertazione e coprogettazione con i protagonisti del welfare territoriale.

 

 

dr.ssa MARIA ANNA BOCOLA

Presidente Consiglio Comunale

già Assessore ai Servizi Sociali

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