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“SACRA FAMIGLIA”: 30 ANNI DI STORIA DELLA PARROCCHIA E DEL SUO PARROCO

Carissimi fratelli e sorelle, a Natale abbiamo ricordato i 30 anni della fondazione della nostra parrocchia (Natale 1984) e il primo di aprile la mia nomina di parroco (1985). Col primo maggio la mia presenza tra voi (1985).Quando di solito un parroco scrive “10, 25 o 42 anni di sacerdozio intende dire che è sacerdote da quel numero di anni. Invece, oggi, debbo dire: “Sono 30 anni che esistiamo come parrocchia SACRA FAMIGLIA e camminiamo insieme. È una ricorrenza, che intreccia la mia vita con la vostra, cioè noi, oggi, siamo

 

chiamati a celebrare la nostra storia, quindi non solo mia ma nostra, di tutti noi, parroco e fedeli di questa comunità.Ricordo quei giorni come fossero adesso. Era maggio del 1985 e la nascente parrocchia si presentava, timida e coraggiosa insieme, sulla scena cittadina e diocesana. Il nome era bello, popolare, nuovo: SACRA FAMIGLIA. Racchiudeva in se già un programma di vita: fare della nuova parrocchia una grande FAMIGLIA DI FAMIGLIE.All’inizio si era in pochi. Anche perché si proveniva da altre comunità: Maria SS delle Grazie, Maria SS della Libera, ma poi nel tempo le cose sono cambiate con la forte espansione del quartiere.Se da una parte le nostre forze erano scarse, i mezzi finanziari inesistenti, i locali precari: porticati, sale condominiali e garage; dall’altra c’erano già tanti ragazzi e un bel gruppo di giovani adulti, che a volerli elencare avrei bisogno di ben altro spazio, ma che tutti porto nel mio cuore e nel ricordo della preghiera.E così, con un prete, un gruppo di giovani adulti e tanti bambini e anziani a Natale del 1985, nella sala condominiale di via T. Fiore alla presenza di Mons. ANGELO CRISCITO si celebrava il primo anniversario della parrocchia.Difficilmente la gente (e persino i sacerdoti che non l’hanno provato) immaginano la somma di sentimenti, il grado di gioia che può dare l’avvio di una comunità. Forse i più pensano alle preoccupazioni e alle tribolazioni. Ma io in quei giorni non sentivo – e non volevo prevedere – preoccupazioni e difficoltà. Mi sentivo “padre” di una comunità nascente e questo mi impediva di vedere altro. Con quale animo iniziavo il lavoro di parroco? Quali erano i miei programmi? Consentitemi di trascrivere alcuni pensieri che affollavano la mia mente in quel giorno: “Io sono mandato a voi, e voglio sempre ricordarmi che non tutto comincia adesso, ma continua. Venite da due fiorenti comunità parrocchiali – Grazie e Libera – che con voi e per voi hanno lavorato, sofferto e pregato”. “Non faccio grossi progetti, né promesse. Vi dico solo che il mio primo impegno sarà la cura dei ragazzi che – mi pare – nel nostro mondo di oggi sono i più trascurati. Per questo impegno pastorale lavorerò, chiederò e cercherò amici collaboratori; e insieme a loro ci daremo da fare anche per dotarci di un luogo dove incontrarci tra noi e il Signore: la Chiesa nuova. Non spaventiamoci. Abbiate fede in Dio e nella sua provvidenza!”Penso, sostanzialmente, di essere rimasto fedele a quel programma, certo con tante lacune e imperfezioni di cui vi chiedo scusa e che Gesù, Buon Pastore, mi avrà già perdonato.Il ricordo dei 30 anni passati ci aiuti a continuare a costruire insieme a tutti i fratelli il Regno di Dio nel nostro quartiere.Dopo 30 anni di “cammino insieme” ci ritroveremo a Messa DOMENICA 14 GIUGNO, ALLE ORE 10.30, per ringraziare il Signore di quanto ci è stato possibile compiere – con il suo grande aiuto – in questi anni.Il Signore vi benedica. Pregate per me.



Don VincEnzo Borrino

Parroco ‘Sacra Famiglia’

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