Comunicati

QUALE FUTURO PER LO SPORT

RIFLESSIONI DI CULTURA SPORTIVA

di VANNI PELUSO CASSESE

Ogni qual volta mi soffermo a considerare qualche ipotesi di scenario possibile da immaginare per il futuro dello sport di prestazione, mi viene di pormi un interrogativo: potrà mai l’uomo scendere sotto l’attuale record del mondo di 9” e 58, nel correre i 100 metri? Nella risposta, affermativa o meno, che si dà può essere racchiuso il criterio che informa il pronostico. Se si risponde sì, vuol dire che si crede nell’anelito dell’uomo a far sempre meglio e di più. Ed io sono propenso ad ipotizzare che così come, negli anni, è stato possibile scendere sotto gli 11” e poi sotto i 10”, sarà ben possibile correre i 100 mt in 8”. E’ nell’aspirazione dell’uomo la conquista di un traguardo posto sempre più in là. Ed allora accade che la brama di conseguire obiettivi sempre più improbabili costringe anche lo sport a soggiacere alle regole dettate dal progresso scientifico. Già, la Scienza, l’intervento della quale è ormai determinante perché nello sport si possano migliorare le prestazioni, superare una misura, un limite di tempo, un risultato di gara. Quello sport, che ormai in special modo nel movimento di vertice, è pressoché completamente nelle mani della COMUNITÀ SCIENTIFICA. La sola, ai giorni nostri, in grado, con le sue continue scoperte, di poter assicurare l’avvicinamento delle prestazioni umane al limite delle possibilità. Ma esiste questo limite? Sembrerebbe di sì. Infatti, pur avendo risposto alla domanda iniziale asserendo la possibilità dell’uomo di scendere sotto i 9”, mi chiedo però, se in base al criterio da me usato per formulare la risposta, posso sostenere, di conseguenza: ma può l’uomo correre i 100 mt in 4”, 3” o 2”?  E qui le mie certezze cominciano a vacillare mano a mano che il limite si approssima allo…zero. Sarà pur vero che i continui progressi tecnologici potranno continuare ad assicurare la realizzazione di piste sempre più veloci. Sarà pur vero che potrà essere messa a punto una calzatura sportiva ancora più efficiente. O sarà costruito un blocco di partenza sempre più reattivo. Sarà pur vero che l’atleta potrà sottoporsi ad allenamenti, dal punto di vista fisiologico, sempre più intensi e mirati. Sarà pur vero che potrà nascere, se non è già nato, chi dalla natura è stato dotato di una struttura morfologica tale da poter essere ancora il più veloce di tutti. Mi resta, comunque, la perplessità di come potrà essere possibile percorrere, dai blocchi all’arrivo, 100 metri ad esempio in 3”? Oggi in 1” si percorrono, al meglio, 10 mt. E poi, si potrà ulteriormente scendere anche sotto i 3”? Conclusione. Chi può affermare quale sia il limite! Ma non possiamo manco affermare che non c’è un limite!

 

 

 

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio