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QUANDO UN FURTO AVVIENE DOVE SI INSEGNA A VIVERE

Furto di cellulari in una scuola media della nostra città

Da sempre, tra i banchi di scuola, si verificano scherzi e goliardate… ma quando dal goliardico si passa al furto, lo scenario cambia decisamente.
Mia figlia , un’ adolescente iscritta al secondo anno di una scuola media della nostra città, è stata vittima,venerdì scorso, non di uno scherzo ma di un furto compiuto dove non te lo aspetteresti mai ( o almeno se credi nelle Istituzioni): a scuola, appunto, più precisamente in palestra, durante l’ora di ginnastica, alla presenza di un docente e compagni.
Voglio raccontare l’episodio perché ciò che è accaduto non passi come ” un atto di ordinaria routine “, perché NESSUNO si permetta di dire ” te la sei cercata “, perché TUTTI si risveglino da questo deleterio torpore di inciviltà che rende indifferenti il prossimo di fronte alle ingiustizie!
Rubare un oggetto è un atto gravissimo e se ciò avviene per mano di un adolescente è una sconfitta per tutti: genitori e insegnanti in primis.
Durante l’ora di ginnastica, come dicevo, è stato sottratto dallo zaino di mia figlia il cellulare, certamente per mano di un suo coetaneo.
Uno zaino non lasciato incustodito in qualche angolo remoto della palestra ,ma a vista!
Chi ha agito sapeva “dove ” mettere le mani e “dove” nascondere la refurtiva. Accortasi di quanto accaduto,pochi minuti prima del suono della campanella, mia figlia ha informato il professore. Questi non ha potuto far altro che chiederne la restituzione ai compagni ma ahimè invano. Avrei gradito essere immediatamente contattato dal docente anzi ritengo che il non averlo fatto ha aiutato il colpevole a farla franca.
Preciso che il cellulare non si trovava nello zaino a mia insaputa anzi ho autorizzato io stesso mia figlia a portarlo con sé in quei giorni, con l’obbligo di tenerlo spento fino alle 13:30, il tutto per gravi motivi familiari.
Ecco perché ribadisco che chi ha agito era ben informato. Mia figlia non “se l’è cercata” come qualche idiota potrebbe affermare: chi è vittima di un reato non è mai mai mai mai colpevole!
Chi va condannato è quell’essere inqualificabile e incivile che ora è in possesso solo di un costoso soprammobile, visto che il dispositivo è stato prontamente bloccato e non potrà mai essere utilizzato.
Ho provveduto a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine e alla vicepreside. Quest’ultima si è mostrata molto comprensiva e costernata. A lei ho chiesto di parlare dell’ ignobile è vergognoso gesto in classe perché ciò che è accaduto non si ripeta. In tale occasione ho appreso, tuttavia, che solo 10 giorni prima si era registrato sempre a scuola un altro furto di cellulare, sempre ai danni di una ragazza. Lascia sgomenti sapere che in un luogo come la Scuola, dove ogni giorno lasciamo i nostri figli credendo che essi siano al sicuro,avvengano dei reati.
La scuola, la BUONA scuola dov’ è? È giusto parlare di CATTIVA scuola!
Di certo essa è lo specchio della nostra società: apparentemente efficiente ma marcia dentro.
Oggi posso dire che la scuola e la società sono incapaci di tutelare e proteggere i nostri figli.

A te che ridi sapendo di passarla franca, ricorda che non oggi, non domani ma un giorno dovrei rispondere delle tue azioni… e quel giorno quel ghigno sparirà dalla tua ottusa faccia!

ANTONIO BRACCIA

 

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