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QUANTE SONO LE DITA DELLA MANO DI DIO? QUATTRO

di MARIO BOCOLA

Le dita della mano dell’uomo sono cinque, ma le dita della mano di Dio sono quattro, anzi potrebbero essere cinque. Allora qual è il quinto dito di Dio? È il ditodell’uomo (creato a immagine e somiglianza del Padre) nella sua fisicità, nella sua interezza, nella sua dimensione spirituale e corporale, è l’inizio della Creazione, è l’espressione meravigliosa dell’arte michelangiolesca della Cappella Sistina, dove il dito di Dio tocca quello dell’uomo per plasmargli dentro l’Amore. Dio è Amore che tocca l’uomo. In questo volume don Francesco Armenti, scrittore, giornalista e diacono della Chiesa sanseverese offre al lettore meditazioni per compiere un cammino di fede, di speranza in preparazione alla Pasqua. Il titolo del volume è fulminante: “La mano di Dio ha quattro dita? Sentieri del cuore da Quaresima a Pasqua (Milano, Ancora Editrice, 2018, pp.150) non sono altro che riflessioni accompagnate dai passi della Sacra Scrittura, capaci di aprire la mente e il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo, attraverso esempi e testimonianze di persone che hanno incarnato la propria vita indirizzandola alla luce del Vangelo. Il mondo di oggi, travagliato da guerre, sofferenze, dolore, morte ha urgente bisogno della mano di Dio che deve guidare l’uomo sul sentiero della salvezza per creare una società più vera. Il libro si avvale della Prefazione di Mons. Giovanni Checchinato, Vescovo della Diocesi di San Severo, il quale afferma che “la Scrittura ci parla delle mani di Dio e della sue dita, ci racconta delle impronte di Dio lasciate nella creazione”. Infatti se leggiamo i capitoli della Genesi comprendiamo come l’opera di Dio è stata fondamentale nel processo della Creazione e come Dio ha materialmente con le sue stesse mani plasmato l’uomo facendolo a sua immagine e somiglianza. La mano di Dio è la mano creatrice, la mano che plasma, che fonde, che agisce nella vita di ogni uomo credente e non credente. In verità di tratta – secondo il Pastore della Chiesa sanseverese – “di alcune brevissime <<perle>> della Scrittura che ci fanno capire come il testo […] si collochi sulla stessa lunghezza d’onda della riflessione degli autori sacri, senza rifarne il verso e arricchita di altre testimonianze, […], testimonianze di vita che hanno reso più bella la storia degli uomini e delle donne e della storia del cosmo tutto”. Vengono così presentate al lettore, volti di testimoni credibili del Vangelo che si sono fatti toccare dalle dita della mano di Dio: Francesco Maria Vassallo, Michele l’Ateo, Teresa la Bigotta, Luis Tagle, don Kevin, Fabrice Hadjadj, Ornella, il ragazzo violentatore, Cesare Bonicelli, Daniel Pittet, la mamma di Fabrizio, Caterina e Anna. Ciascuno di loro ha una storia personale e nel contempo ciascuno di loro ha indirizzato la propria vita facendosi accarezzare dalla mano di Dio, attraverso la fede, la speranza il dolore, la sofferenza. Francesco Armenti – nell’Introduzione – ci avverte come la presenza del Signore sia fondamentale nella vita di ciascun uomo, in quanto il dito di Dio deve incidere profondamente e spazzare via la durezza del cuore. L’uomo del nostro tempo è un uomo che vive lontano da Dio, un uomo che ha il cuore di pietra, che ha bisogno del tocco di Dio perché questo cuore possa intenerirsi, Tuttavia cosa alimenta la durezza del cuore? Sono gli individualismi, gli egoismi, le paure, le certezze illusorie che allontanano l’uomo da Dio facendolo brancolare nel buio. L’autore – con questo lavoro ha voluto gettare nel cuore arido e vuoto dell’uomo contemporaneo semi di luce, di speranza, di vita “sostantivizzandoli” attraverso l’esempio di uomini e donne che hanno testimoniato Dio concretamente con la loro vita e con le loro opere, si sono lasciate plasmare, imprimere dal dito di Dio con un percorso di rinascita e di conversione. Un viaggio, questo proposto da Francesco Armenti, destinato a lasciare nel lettore un segno, un’impronta del dito di Dio, destinato a rompere quello strato di ghiaccio, o meglio di pietra che impedisce all’uomo di oggi di lasciarsi toccare, scuotere dalla mano misericordiosa del Creatore.

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