RAPINE A CERIGNOLA: LA POLIZIA DI STATO ESEGUE UNA MISURA CAUTELARE PERSONALE A CARICO DI UN CERIGNOLANO.
Nel pomeriggio del 7 febbraio c.a., Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola eseguivano ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia, a carico del soggetto cerignolano DIPAOLA Domenico cl.92.
Il provvedimento cautelare scaturisce dagli esiti di una articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia. In particolare, le indagini traevano origine dall’episodio occorso la notte del 27 luglio scorso, allorquando il DIPAOLA, travisato ed armato di pistola, tentava una rapina presso una pizzeria di Barletta, non riuscendo nel suo intento a causa della reazione degli avventori del locale, che costringevano il DIPAOLA a darsi alla fuga, bloccandolo mentre era intento a montare la targa ad una Fiat 500 bianca con tettuccio scuro.
Il DIPAOLA, pertanto, veniva tratto in arresto dalla Polizia.
Il Commissariato di P.S. di Cerignola, appresa la notizia inerente all’arresto del DIPAOLA la mattina del giorno 27 luglio, avviava approfondimenti investigativi in ordine ad una ulteriore rapina consumata la sera precedente, alle 22.30 circa, presso un’area di servizio situata sulla S.S. 16 bis in agro di Cerignola, direzione sud; in particolare, il personale di P.S., coordinato dall’Ufficio di Procura, confrontava le caratteristiche dell’arrestato con quelle dell’autore della rapina. Da un’attenta analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza e da ulteriori approfondimenti investigativa, emergeva che l’autore della rapina alla stazione di servizio era la stessa persona arrestata.
Da successive indagini, si accertava che quella stessa sera, dopo circa 45 minuti, il DIPAOLA, aveva tentato una rapina al bar di una stazione di servizio ubicata sulla SS 16 bis in agro di Trinitapoli, direzione sud. Anche in questa circostanza, le caratteristiche dell’abbigliamento, dell’arma usata e dell’autovettura sulla quale viaggiava, consentivano di identificare il DIPAOLA quale autore del grave reato contro il patrimonio.
9.02.19