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ROTTAMARE I POLITICANTI PER SALVARSI DALLA PALUDE

di ANTONIO G. DEL VECCHIO, GIÀ ASSESSORE COMUNALE FINANZE-TRIBUTI-CONTENZIOSO

 

Caro Direttore, con il tuo consueto garbo mi hai invitato a contribuire al dibattito, promosso da LAGAZZETTADISANSEVERO online, sull’andamento dell’attività amministrativa ad un anno dall’insediamento del nuovo Sindaco. Non essendo interessato a difendere particolari “parrocchie”, la mia riflessione sarà rivolta, come già la precedente ma con diverso taglio, ad una analisi degli ultimi decenni, poiché è lapalissiano che l’AMMINISTRAZIONE MIGLIO, IN QUESTO PRIMO ANNO, NON HA FATTO ALTRO CHE MUOVERSI NEL SOLCO DI QUELLE CHE L’HANNO PRECEDUTA.

Facciamo un passo indietro, partendo dai temi affrontati negli articoli, nelle interviste, sulle bancarelle dei comizi, nei post sui social che hanno animato le ultime campagne elettorali. In pratica sono sempre gli stessi: sviluppo economico, attività culturale, verde che manca, degrado delle periferie, ecc. Ma lo sport maggiormente praticato è stato soprattutto il “TIRO ALL’AVVERSARIO”: si è posto molto impegno, cioè, nell’accusare di INCAPACITÁ AMMINISTRATIVA e addirittura di MALVERSAZIONE gli amministratori uscenti e la parte politica antagonista, promettendo immancabilmente, una volta eletti, “TRASPARENZA”, “COMPETENZA” e “IMPEGNO” che, secondo copione, sono venuti meno nella maggioranza quasi assoluta degli eletti alle cariche pubbliche. Qualcuno, più lungimirante o semplicemente più scaltro, mentre spergiurava sulla immancabile attuazione di tali propositi, sventolava un programma elettorale, a volte raffazzonato, a volte addirittura copiato, altre volte redatto con tutti i crismi da un gruppo di volontari idealisti come il sottoscritto. Ma, quale che sia stata la genesi di tali programmi, quelle in esse contenute si sono rivelate CHIACCHIERE destinate a volar via con l’apertura delle urne, spazzate dal vento di un VOTO POCO CONSAPEVOLE ED ANCOR MENO RESPONSABILE, figlio delle LISTE CIVETTA e delle promesse dell’ultima ora, delle speranze di molti e della leggerezza di altri, che nella campagna elettorale vedono un GIOCO, e non il momento della RESPONSABILE SCELTA di chi guiderà la comunità.

Da tantissimi anni l’elettorato di questa città è diviso grosso modo in “TRE BLOCCHI E UN BLOCCHETTO”: il primo blocco è costituito da coloro che sono costretti a votare perché hanno ottenuto favori dai Politicanti o perché aspirano ad ottenerne; il secondo annovera coloro che vanno a votare semplicemente perché qualcuno cui non possono, o non vogliono, dire di no (fratelli, suoceri, cugini, datori di lavoro, ecc.) è stato inserito con blandizie e promesse (pure lui!) in qualche “lista civetta”; il terzo è costituito da coloro che “proprio non ci vado perché sono tutti ladri”; il “blocchetto” annovera poche centinaia di cittadini che esprimono un voto ponderato, informato e disinteressato. 10002917_1411704999116025_4438867099412982482_nQuesta è l’AMARA E IMMUTABILE REALTÀ che ci circonda: durante le campagne elettorali degli ultimi lustri abbiamo avvistato una pletora di candidati come anime vaganti appostati in ogni dove per elemosinare voti, pur non avendo titoli né programmi; squadre di attacchini prepotenti al soldo di alcuni candidati che occupavano spazi altrui senza remore; e, dall’altra parte, sempre più abbiamo visto un’UMANITÀ ALLO SBANDO, che “tira la carretta” di una vita senza prospettive, in bilico tra il mendicare favori che non avrà e il far le valigie per emigrare altrove. Al di sopra di questo scenario, la CASTA DEI POLITICANTI “CONDOR” che si aggirano sulla CITTÀ MORENTE senza alcun interesse che la situazione migliori. Anzi. Più la condizione peggiora, più c’è carenza di lavoro, più la “CLIENTELA” in cerca di occupazione si lega indissolubilmente al sistema. Il Politicante promette, l’Elettore bisognoso lo vota, il Politicante si rafforza e l’Elettore bisognoso, vedendolo più forte, spera sempre più in un aiuto. Qualcuno, più forte o più disperato degli altri, ha il coraggio di rompere questo circolo vizioso e decide di andare via; in questo modo il territorio, inaridendosi ulteriormente, cade ancor più nelle grinfie dei Politicanti. Il discorso, naturalmente, è estremamente semplificato per motivi di spazio: se dovessimo analizzare tutte le armi “VOLGARMENTE RAFFINATE” – mi si conceda l’ossimoro – del POTERE DEI POLITICANTI, ci vorrebbe un intero saggio. 

Non è certo responsabile MIGLIO se tale situazione è andata delineandosi e incancrenendosi con il passare degli anni. Ma, come ho già detto in premessa, MIGLIO si è assunto la colpa di non aver dato, in questo anno, nessuno scossone alla situazione che ha trovato e che, per giunta, ben conosceva, avendo egli ricoperto più volte la carica di Consigliere Comunale e anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici per cinque anni. Il muoversi in continuità con il passato non gli ha certo fatto conquistare la fiducia della città, che già nel ballottaggio del 2014 gli aveva accordato appena un voto su quattro. Tenga presente, l’attuale primo cittadino, che proprio il non aver rotto con il passato è costata la vittoria al Centrodestra nelle comunali del 2014. Nelle mani del Sindaco la legge mette le sorti amministrative dell’intera città: se MIGLIO da subito avrà il coraggio e la forza di cambiare rotta, potrà aspirare a portare la città in acque tranquille, prendendosi i meriti; altrimenti passerà alla storia come uno dei tanti nocchieri che hanno spinto ulteriormente San Severo in una palude senza via d’uscita.

 

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