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SAN SEVERO: cercasi sacrestani, mancano i volontari.

A chi di noi ha frequentato per un po’ le parrocchie sarà capitato aver a che fare, oltre che col parroco e i catechisti, anche col sacrestano, che per certi versi può essere considerato l’alter ego del prete: solitamente una persona di cui ci si può fidare e che dev’essere sempre pronta a svolgere anche le mansioni più umili, come pulire a terra e servire all’altare.
È ciò che sta accadendo a San Severo dove in varie parrocchie si è alla ricerca di qualcuno che possa permettere alle chiese di stare aperte per accogliere i fedeli e dare una sistemata prima delle liturgie, tra queste parrocchie c’è anche la Cattedrale S. Maria Assunta, orfana di un sacrestano dopo che lo storico “Peppino” ha deciso di andare in pensione. Lo storico tempio di fede e arte sanseverese che custodisce le tele del D’Elia e di Santolo Cirillo, potrebbe restare rimanere durante i giorni feriali senza la possibilità di visita per turisti e studiosi.
Una vocazione, più che una professione, che vede pochissimi giovani impegnati in questo servizio, disinteresse dettato dal fatto che si debba passare gran parte del tempo seduti tra i banchi di chiesa a pregare e a vigilare sul flusso dei fedeli anche se – non di rado – circondati da un vasto materiale storico-artistico di grande pregio.

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