San Severo: città d’arte, della cultura e della gentilezza.

LETTERA ALLA GAZZETTA:
”Riepilogando: è stupendo vivere dopo la mezzanotte con i fuochi d’artificio tra via Fortore e via San Paolo tutti i giorni, apportando la voglia di essere svegli e pimpanti; è stupendo ascoltare le urla di giovani che bivaccano al mercato rionale di via Fortore, con inizio alle ore 22.00 e con la fine delle trasmissioni alle ore 05:30; è stupendo sentire il sibilo delle urla di DJ che animano feste condominiali con delle musiche che superano i decibel consentiti con soavi schiamazzi fino alle ore 06:00; è stupendo sentire il rombo delle moto e delle auto che si cimentano in gare di corsa per tutta la notte e per tutte le notti, allietate da musica che proviene dalle vetture dotate di impianto stereofonico che nemmeno una discoteca può permetterselo; è stupendo sapere che le forze dell’ordine sono uccellini di bosco, nonostante ti permetti di telefonare e mai nessuna risposta perchè impegnate per la migrazione verso i paesi caldi; è stupendo vedere i parcheggi selvaggi che avvengono ripetutamente tutti i giorni davanti ai passi carrabili adiacenti al mercato rionale di via Fortore, impedendo alle auto di uscire, senza mai osservare la presenza di un solo vigile urbano preposto all’ordine, nonostante i cartelli di divieto, senza nulla togliere al mercato settimanale del giovedì dove tutto è lecito, tutto è permesso, tutto è regolare, ostruendo qualsiasi forma di transito per i residenti. Chi vi scrive è un residente della zona mercatale di via Fortore, interposto tra la via su citata e via San Paolo, per cui nulla è per caso. San Severo città dell’arte, della cultura e della gentilezza, e credo che per asserire e definire determinati aggettivi non si conosce l’esatto significato delle parole stesse. Siamo ormai alla frutta, e nè ci chiediamo quando una simile ombra di piè mortale la cruenta polvere a calpestar verrà… Il nostro è un caso umano, da conto corrente, e in una città dove ancora non si conoscono le strisce pedonali e il diritto di precedenza alle varie rotonde per lo smistamento del traffico, l’unica strada da intraprendere è quella di far tornare tanta gente sui banchi di scuola materna per far sì che si studiasse una sola materia: EDUCAZIONE CIVICA, per la durata di un corso a dir poco ventennale. La cosa che urta maggiormente la mia suscettibilità, insieme ad altri che sono del mio stesso parere, è quella di essere inascoltati, senza un benchè minimo segno di rispetto e di educazione, e quando un qualsiasi cittadino si vede escluso da un qualsiasi contesto sociale e diritto, credo che sia davvero la fine di tutto. Gradirei, se possibile, la pubblicazione di queste poche righe, con il fine che possa entrare nell’animo di qualcuno che si faccia interprete del degrado a cui andiamo sempre più incontro.”
Lettera firmata A.P.
