Sold Out domenica 21 aprile al Teatro delle Sacramentine di Bergamo di San Severo, dove è andato in scena lo spettacolo “LE SPOSE DI ULISSE“ realizzato e diretto da Paola Marino nell’ambito della rassegna indipendente “LA FABBRICA TEATRALE”.
Una produzione innovativa di nuova drammaturgia che mette insieme il #teatro con una regia e un testo di Paola Marino e il #teatrodanza ideazione e regia di Maggie Salice, portando a San Severo un vento di novità e di apertura mentale, affrontando temi attuali in una meccanica antica.
Torna Ulisse dalla conquista di Troia. Torna da un mondo finito per riprendere il regno rimasto ad aspettarlo. Chi torna non trova il passato, il tempo non rimane sospeso e soprattutto
soprattutto il mondo non è potere ma complessità, percorsi lastricati di relazioni,
emozioni e punti di vista differenti. L’altra non è conquista ma sfida. Le donne, spose, amanti
potere intimo/privato più forte a volte, quasi sempre, di quello pubblico.
Cosi il ritorno diventa fuga, deviazione sconfitta interiore.
Cosi è con Circe, Calipso e Nausica e cosi sarà anche con … Penelope.
Atena che veglia lo sa … se fuggi, fuggi dalla sfida…
5 attrici portano in scena l’accoglienza, Il coro le presenta come donne, La Danza armonizza l’accaduto e ciò che accadrà. Ma oggi siamo cambiati? Ci salva ancora l’accoglienza? E i rapporti di genere? Riflettiamo insieme attraverso le figure femminili che di fatto hanno salvato Ulisse.
Con Romina Colecchia Rosaria Giancola @Roberta Pazienza @Tonia Avellano Paola Marino Arcangela De Vivo Iolanda Anastasio Maria Grazia Cavalli @Giuseppe Tedesco @Marilena Soldano @Domenico Munno.
La straordinaria partecipazione di pubblico è lo stimolo più grande a continuare nello sforzo intrapreso di dare vita ad un percorso innovativo di nuova drammaturgia nella nostra Citta.
Muoversi nella contemporaneità, affrontando temi e problematiche del presente, innovando e rielaborando forme espressive, saperi e tecniche, non rinunciando ad esprimere un punto di vista, perché nulla è neutrale, nulla è imparziale se non si vuole assecondare l’esistente.
