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San Severo: TUTTO PRONTO PER LA GRANDE MANIFESTAZIONE PER DIRE “STOP ALL’OMOFOBIA” – oggi ore 17

“OMOFOBI  DEL  MIO  STIVALE”

Accade nel mese di maggio del 2016, quando un ragazzo di Bari, Paolo, (nome di fantasia), si è tolto la vita.

Aveva un’unica colpa.

Essere gay.

Si è gettato sotto un Freccia Bianca.

Il suo ultimo treno.

Diverse sono state le ipotesi, suicidio o incidente?

Fatto sta che Paolo era stato adottato ed i suoi genitori non accettavano la sua sessualità.

Ma di notizie come questa più datata, apparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno e di altre discriminanti ce ne sono molteplici e continuano ad esserci all’ordine del giorno.

Paolo un ragazzino mortificato e che si era rivolto ai servizi sociali e ai carabinieri per denunciare vari episodi di maltrattamento.

Capita però che poi tutto passa in sordina…

Succede pure che, sull’esistenza DELL’OMOSESSUALITÀ  nascano pareri fortemente discordanti.

Considerata da alcuni una “malattia” da curare o addirittura “un’invasione satanica”, essa invece è semplicemente “una variante naturale del comportamento umano che comporta l’attrazione sentimentale e/o sessuale verso individui dello stesso sesso”.

In antitesi L’OMOFOBIA  è il sentimento di chi prova paura o disgusto verso gli omosessuali, purtroppo ancora presente nella nostra società e nella cultura italiana.

E così continuano le storie di discriminazione ed emarginazione che non finiscono nemmeno sui giornali, come adolescenti allontanati da casa o vittime di bullismo scolastico, famiglie che vivono con disagio l’omosessualità di un parente, persone che hanno paura di fare coming out perché temono ritorsioni sul posto di lavoro, hotel e ristoranti che non accettano coppie gay a San Valentino…

Ed è capitato anche a San Severo un episodio che ha fatto discutere e che è stato denunciato dall’Arcigay di Bologna.

Una coppia gay, al fine di trascorrere una vacanza prevista per il 18 e 19 agosto, dopo aver prenotato due posti in un appartamento cittadino, sulla piattaforma Airbnb, ha incontrato il rifiuto della proprietaria dell’immobile che si è giustificata dichiarando di accettare solo uomini con la fidanzata, compagna, amica oppure moglie e giustificandosi, dopo l’immediata reazione dell’Airbnb, che non era a causa di nessun preconcetto, ma che aveva soltanto deciso così in famiglia.

L’Amministrazione Comunale ha però a sua volta prontamente risposto all’increscioso episodio, decidendo di  OSPITARE  i due ragazzi a  PROPRIE  SPESE  in qualche altra struttura e subito alcune si sono offerte, dimostrando così che  LA  CITTÀ  NON  È  OMOFOBA.

Tra poche ore avrà luogo una manifestazione dalla portata nazionale, con il patrocinio Comunale: “OMOFOBI  DEL  MIO  STIVALE”, indetta dall’Associazione “La Parola che non muore”, da sempre impegnata contro l’omofobia e qualsiasi discriminazione in base all’orientamento sessuale ed all’identità di genere.

L’evento rientra nell’iniziativa di  “un fine settimana tra Campania e Puglia per discutere di turismo accogliente e di forme di contrasto alle dinamiche discriminatorie legate all’identità sessuale, contro ogni forma di intolleranza, razzismo e omotransfobia, per sensibilizzare e sollecitare le coscienze su una questione ormai divenuta  un’emergenza nazionale” e a San Severo come a Sorrento, sono accaduti alcuni dei casi più eclatanti che hanno richiesto un pronto intervento, non esclusivamente di protesta, ma anche per discutere e riflettere con serietà sull’argomento.

Infatti ciò che ci si aspetta è una pacifica manifestazione che possa dare il giusto risalto all’importanza della  NON-DISCRIMINAZIONE,  ma soprattutto che sia un punto di INCONTRO  anche su chi la pensi diversamente.

Del resto ognuno ha le sue idee ed alla fine ciò che conta davvero è il RISPETTO  RECIPROCO,  senza sfociare in estremizzazioni.

Il programma prevede l’intervento di: FRANCESCO MIGLIO, Sindaco di San Severo; MASSIMO ARCANGELI e ANTONELLO SANNINO, omofobi del mio Stivale e Comitato Arcigay Antinoo (Napoli); VLADIMIR LUXURIA, attivista del movimento LGBTI; ROSSELLA CAPOZZI, referente per l’osservatorio LGBTI di Capitanata contro le discriminazioni; IVANA PALIERI, segretaria nazionale della Rete Genitori RAINBOW; ALESSIA BAUSONE, giurista; GENNARO CASALINO, uno dei due ragazzi omosessuali discriminati nel 2007 a Ricadi (VV), in una vicenda analoga a quella recente di San Severo delle scorse settimane. Parteciperanno anche il Comitato Arcigay di Foggia (“Le Bigotte”), la Cooperativa Il filo di Arianna e l’Associazione “GIOVANNI PANUNZIO, EGUAGLIANZA, LEGALITÀ, DIRITTI”.

Tutti siamo stati invitati a partecipare e se come si dice “Il mondo è bello perché è diverso”, anche “La vita è più bella se si conosce ciò che si considera diverso”.

Conoscere non implica essere.

È importante accettare gli altri ed apprezzare le diversità per vivere in armonia, senza sopraffazioni reciproche.

Elisabetta Ciavarella

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