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S.S. 16: la Statale della morte. Tra prostitute e traffico difficile

Negli ultimi giorni abbiamo avuto notizie di incidenti molto gravi con decessi, avvenuti sul tratto di strada che collega San Severo a Foggia. E’ triste pensare che ci potrebbe essere un nesso, in alcuni casi, tra questi incidenti e la presenza su quel  tratto, ormai da tempo, di prostitute che esercitano la loro professione a tutte le ore del giorno e della notte. Certo delle distrazioni le provocano visto i loro abbigliamenti a volte succinti e il nostro clima di caldo inoltrato, ha agevolato molto i loro “outfit”. Mi trovo spesso a percorrere quel tratto, e devo dire la verità, distraggono anche me. Ma io, a differenza degli uomini, vengo distratta dal notare la loro età. Spesso giovanissime, e ultimamente molte in evidente stato di gravidanza.  Da semplice cittadina e senza voler innescare polemiche inutili, vorrei  ricordare a molti che, solo un anno fa, ma eravamo in piena campagna elettorale, mi occupai personalmente a seguito di una lista civica del luogo di cui non faccio più parte, del fenomeno. Ma si  sa, in quei  frangenti tutti si occupano di tutto se non poi, a giochi fatti, far cadere tutto nel dimenticatoio. Ricordo che a Foggia a Palazzo Dogana vi fu addirittura un tavolo tecnico, promosso da un Consigliere del Welfare, per cercare di inquadrare il problema e proporre soluzioni palliative. Persino il nostro caro Vescovo, in una delle sue Omelie, sollevò il problema, ma poi tutto fu abbandonato, non se ne parlò più.  Intanto la situazione è la stessa, nulla è variato e ormai credo sinceramente non sia neanche tanto più legata alla tratta di donne ma ad una loro volontaria scelta dettata dal fatto di non trovare alternative. Credo molte di loro siano lì per loro libera scelta, solo perché hanno avuto meno fortuna di altre che possono permettersi di fare le “escort” di alto livello. Ormai le organizzazioni criminali si stanno orientando per i loro affari su altri “prodotti”.  A questo punto mi sento di invitare tutte le forze politiche in loco presenti, indipendentemente dal loro colore e appartenenza, soprattutto le donne; faccio appello all’Assessore Simona Venditi riconfermata nella sua carica, a riportare l’attenzione sul tema prostituzione.  Sarò lieta di collaborare con chiunque me ne faccia esplicita richiesta, e con tutto il materiale di indagine raccolto in questi anni, poiché l’impegno alla lotta contro la prostituzione lungo le nostre arterie, ma anche in generale, non venga vanificato e abbandonato, pur sapendo quando sia difficile trovare una soluzione e combattere il fenomeno.  Bisogna combatterla a 360° dando la possibilità prima di tutto a queste donne di avere un’alternativa allo svendere il loro corpo e poi partire con una propaganda di dimensioni culturali e morali. Il nostro primo Cittadino, riconfermato alla sua carica per altri 5 anni, tenga presente anche di questo problema, pur essendo consapevole che San Severo ha ben altre gravissime situazioni da risolvere. Sono a conoscenza che era stata emanata un’ordinanza  e che per un periodo seppur limitato erano stati effettuati dei controlli, ma pochi risultati concreti tanto da far desistere dal proseguire. E’ infatti molto difficile beccare in flagrante un cliente con una lucciola. Spesso si puniscono solo le donne che poi puntualmente ritornano alle loro postazioni cambiando soltanto di qualche metro la loro postazione. Avere a cuore anche questo fenomeno per una città è un nostro dovere e non solo di ordine sociale e morale ma di ordine pubblico e di sicurezza. Solo il fatto di parlarne è affrontare l’argomento a muso duro è sintomo, da parte delle Istituzioni tutte, di mostrare un alto senso civico. Non abbassiamo la guardia, mai.

Angela Mennella

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