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TORREMAGGIORE: SACCO & VANZETTI MEMORIAL DAY 2019

Anche quest’anno la città di Torremaggiore celebra Nicola SACCO e Bartolomeo VANZETTI, i due italiani emigrati negli Stati Uniti d’America nel 1908 e che vennero giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto del 1927, nella prigione di Charlestown, alle ore 00:19, a distanza di sette minuti l’uno dall’altro (prima toccò a Sacco, poi a Vanzetti).

L’evento, che si terrà Giovedì 23 Agosto nel Piazzale “Palma e Piacquaddio” della Pineta Comunale, inizierà alle ore 19,30 e sarà dedicato alla memoria di Nazareno GIUSTI ed Andrea CAMILLERI.

Dopo i saluti di
Fernanda SACCO, la Presidente Onoraria dell’Associazione “Sacco e Vanzetti” e rispettivamente del Sindaco di Torremaggiore Emilio DI PUMPO e del Vicesindaco Marco FAIENZA, interverranno diversi ospiti quali:
Pina SACCO, Presidente dell’ Associazione Borgo Antico;
Antonio SALVATI, Autore del libro: “L’ Africa non uccide più. Il percorso di un intero continente per l’abolizione della pena di morte” (Infinito Edizioni);
Paolo PIGNOCCHI, Amnesty International;
Ennio DIFRANCESCO, Presidente dell’Associazione “Emilio Alessandrini”;
Samanta LAMEDICA, Referente del Progetto Legalità della Parrocchia “Gesù Divino Lavoratore” e
Fernando VILLANI, Presidente dell’ Associazione “Pugliesi nel Mondo”.
A coordinare l’evento il Dott.
Matteo MAROLLA, ex Sindaco di Torremaggiore e Presidente dell’Associazione “Sacco e Vanzetti”, che si è impegnato in passato per la realizzazione di un monumento ad essi dedicato ed al quale chiedo di informarci riguardo le novità di quest’anno.

“Abbiamo pensato di intitolare la manifestazione a Nazareno GIUSTI
che è l’autore del disegno della locandina e che purtroppo si è tolto la vita all’età di appena 29 anni, il 4 aprile scorso. Era nato a Barga (Lucca) e prestava servizio come agente del Reparto Mobile della questura di Firenze. Aveva pubblicato diverse graphic novel e ricevuto vari premi, ma era anche un fumettista e giornalista dall’animo molto sensibile. Ed inoltre dedichiamo l’evento al celebre scrittore siciliano Andrea CAMILLERI, scomparso il 17 Luglio, sempre di quest’anno, che oltre ad essere stato l’autore dei racconti della serie ‘Il Commissario Montalbano’, ha scritto alcuni saggi su Sacco e Vanzetti”, dichiara il Dott. MAROLLA, continuando a spiegare i motivi che lo appassionano a tale vicenda.

“SACCO rappresenta la nostra storia torremaggiorese e mi riconosco in lui, come credo molti, vestendo i suoi panni ed ammirando l’enorme coraggio di emigrare all’estero ad appena 17 anni che, rapportati a quei tempi, erano davvero pochi per lasciare un paese d’origine. Eppure egli trovò animo e forza per farlo, imbattendosi purtroppo nel volto brutto della mafia. SACCO che era del Sud, aveva altresì legato con VANZETTI, un operaio del Nord e la loro amicizia simboleggia L’UNITÀ D’ITALIA, testimoniando tuttora quei valori di Tolleranza, Giustizia ed Uguaglianza, per cui sono stati uccisi”, spiega ulteriormente e con chiarezza il Dott. MAROLLA.

“Al termine della serata, verso le ore 22,00, partirà dal Piazzale Palma e Piacquaddio una FIACCOLATA PER I DIRITTI UMANI e seguirà una VEGLIA AL MONUMENTO NEL CIMITERO DI TORREMAGGIORE, dove sarà letto l’articolo che il compianto Andrea CAMILLERI ha dedicato ai due lavoratori anarchici italiani. Il caso di SACCO e VANZETTI si fa sentire ancora ed è destinato a rimanere nella nostra mente, proprio per ciò che rappresenta, cioè un’ingiustizia compiuta nei confronti di due uomini che partirono per l’America in cerca di un futuro migliore. Trovarono invece la morte, in un luogo che allora era alquanto “ostile” verso gli immigrati e furono condannati con la pena capitale, nonostante ci fosse la confessione del vero autore dei due delitti”, ribadisce Paolo DI CAPUA, Portavoce e Responsabile Artistico dell’Associazione Politico-Culturale di Torremaggiore ad essi intestata, per volontà e ferma determinazione della sig.ra Fernanda SACCO, nipote vivente dello stesso Nicola.

“La sentenza fu definitiva ed ignoró ogni testimonianza o fatto, benché palesi, con una morte inflitta sulla base di PREGIUDIZI, NEGLIGENZA E SUPERFICIALITÀ”, puntualizza l’Avv. Maria Antonietta MONTANARO, Vicepresidente dell’Associazione “Sacco e Vanzetti”, ricordando che: “Esattamente 50 anni dopo la loro esecuzione sulla sedia elettrica,
il 23 agosto 1977, il governatore di allora del Massachusetts, Michael DUKAKIS assolse i due anarchici italiani dal crimine a loro attribuito”.

Ed infatti così recita il proclama:
«Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.»

Un’ Associazione quella di Torremaggiore, che si impegna attivamente per tenere viva la loro memoria, quasi senza alcun finanziamento né pubblico e né privato, se non con l’autotassazione volontaria a cui si sono sottoposti i soci in base alle proprie possibilità.

Dunque la storia dei due emigranti italiani non può essere dimenticata!
Una vicenda che, per quanto facilmente reperibile e conoscibile, lascia ancora sgomenti per qualcosa di imperdonabile accaduto, senza ottemperare il RISPETTO DELLA VERITÀ dei fatti.

Ed è a questo che invece bisognerebbe sempre ambire, lottando affinché le nuove generazioni possano innalzare quale IDEALE DA DIFENDERE CON FORZA.

“Sì, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già fanno da sette anni: ma essi non potranno mai distruggere le nostre idee, che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire” (Nicola SACCO, al figlio Dante – 1927).
Un padre che si preoccupó di tramandare non solo IDEALI per cui lottare, ma anche VALORI da difendere.
“Non dimenticarti giammai, Dante, ogni qualvolta nella vita sarai felice, di non essere egoista: dividi sempre le tue gioie con quelli più infelici, più poveri e più deboli di te e non essere mai sordo verso coloro che domandano soccorso”.

Ed a rinsaldare:
“Mai, vivendo l’intera esistenza, avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini” (Bartolomeo VANZETTI, alla giuria che lo condannò alla pena di morte).

Un canto eterno di PRINCIPI DA CUSTODIRE, a cui affiancare, inneggiando alla vita:

“La SPERANZA ha due bellissimi figli: lo SDEGNO ed il CORAGGIO. Lo SDEGNO per la realtà delle cose, il CORAGGIO per cambiarle” (Sant’Agostino).

Elisabetta Ciavarella

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