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Trapianto di cellule staminali emopoietiche: nuove terapie, sopravvivenza ed eventuali tossicità

Mercoledì 25 e giovedì 26 settembre l’evento formativo presieduto da Angelo Michele Carella, responsabile dell’Unità di Terapia Intensiva Ematologica e Terapie Cellulari
Trapianto di cellule staminali emopoietiche: nuove terapie, sopravvivenza ed eventuali tossicità

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche sarà il tema principale del convegno in programma mercoledì 25 e giovedì 26 settembre, nella sala Monsignor Ruotolo dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza.
L’evento formativo – presieduto da Angelo Michele Carella, responsabile dell’Unità di Terapia Intensiva Ematologica e Terapie Cellulari di Casa Sollievo – si propone di fare il punto sulle indicazioni e sui risultati ottenuti dal trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) nei pazienti affetti da patologie ematologiche neoplastiche quali le leucemie acute, i linfomi, le mielodisplasie, il mieloma e la leucemia mieloide cronica e nella emoglobinuria parossistica notturna.
«Negli ultimi anni sono stati realizzati importanti progressi diagnostici e terapeutici nel trattamento di molte patologie ematologiche – spiega il dottor Carella –. I progressi della conoscenza biologica delle malattie ematologiche hanno portato ad uno sviluppo di tecniche diagnostiche sempre più sofisticate e quindi alla scoperta di alterazioni geniche neoplastiche “targettabili” per nuovi farmaci specifici per le cellule neoplasticheIl trapianto allogenico di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) rappresenta ancora oggi l’unica vera possibilità di guarigione per diverse patologie ematologiche oncologiche e non oncologiche. Tuttavia il trapianto allogenico di CSE è gravato da una mortalità legata alla procedura ancora importante.  Le principali complicanze sono rappresentate dalla graft versus host disease (GvHD, malattia trapianto verso ospite) acuta e cronica, dalle complicanze infettive (batteriche, micotiche e virali), dalle complicanze secondarie al danno dell’endotelio quale soprattutto la malattia veno-occlusiva epatica e dal sovraccarico di ferro secondario a terapia trasfusionale. Complicanze che emergono sempre di più negli ultimi anni – sottolinea l’ematologo – perché si trapiantano sempre più pazienti con età avanzata e con comorbidità associate, ma anche perché è aumentato il numero di procedure trapiantologiche complesse quali il trapianto aploidentico, ovvero da donatore parzialmente compatibile e trapianto da donatore volontario».
il programma del convegno
Durante il convegno, oltre a presentare i risultati che si ottengono con i nuovi farmaci, si valuterà anche l’impatto di queste terapie sul trapianto in termini di sopravvivenza ed eventuale tossicità. Si discuterà delle novità in termini di mobilizzazione delle CSE nei pazienti affetti da mieloma e linfoma e dei nuovi regimi di condizionamento. Un aspetto molto importante è rappresentato dalla terapia di mantenimento nel mieloma dopo autotrapianto.
Particolare attenzione sarà dedicata ai nuovi farmaci utilizzati nella pratica clinica o in studi controllati randomizzati in corso di complicanze (GvHD acuta e cronica, infezioni, VOD, sovraccarico marziale).
L’evento ha inoltre lo scopo di focalizzare l’attenzione sui risultati ottenuti con “approcci più innovativi” basati sull’uso di CAR-T cells.

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