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UN TRAGICO FEBBRAIO SANSEVERESE

MATTEO FRACCACRETA (raffigurato in basso a sinistra nelle immagini a corredo) nato a San Severo il 19 settembre 1772, morto a Torremaggiore il 23 marzo 1857, è sepolto a San Severo nella chiesa dei Cappuccini. L’enciclopedia “TRECCANI” lo definisce “storiografo e letterato”. Una grande personalità che fu testimone e storico di una delle pagine più tragiche della storia di San Severo. I fatti che lui descrive nel tomo sesto della sua opera letteraria “Teatro Topografico Storico-poetico della Capitanata” (editore FORNI) sono scanditi in sequenza da TRE precise DATE DELL’ANNO DI GRAZIA 1799. 1^ )) – 8 febbraio: GIOVANI REPUBBLICANI ANTI-BORBONICI INNALZANO IN PIAZZA DELLA TRINITÀ (oggi Piazza della Repubblica) un albero e lo chiamano “L’ALBERO DELLA LIBERTÀ”. 2^)) – 10 febbraio: L’ALBERO VIENE ABBATTUTO dai Sanseveresi fedeli ai Borboni, I QUALI SI ABBANDONANO AD UNA SPIETATA CACCIA ALL’UOMO TRUCIDANDO BARBARAMENTE TUTTI QUELLI CHE AVEVANO “OSATO” PIANTARE L’ALBERO. Fu un linciaggio in piena regola, con un crudele e barbaro accanimento sui corpi dei giovani. Il linciaggio, si sa, non prevede alcun processo, nemmeno quello sommario. Si uccide e basta. A questo orrore si innesca –inevitabilmente – la rabbia, il dolore e…la vendetta dei parenti. 3^)) IL 25 febbraio, SU SOLLECITAZIONE DELLE FAMIGLIE DEI REPUBBLICANI TRUCIDATI, UN NUMERO CONSIDEREVOLE DI SOLDATI NAPOLEONICI – AGLI ORDINI DEL GENERALE DUHESME – GIUNGE DA NAPOLI A SAN SEVERO e…dopo il netto e arrogante rifiuto di ottenere dalla Municipalità borbonica sanseverese i mandanti e gli esecutori della strage avvenuta in piazza, sono costretti ad attaccare la città e dopo una violenta battaglia – senza quartiere – si contano i seguenti caduti: 240 cittadini sanseveresi, altri cento cittadini armati provenienti da paesi limitrofi e un centinaio di soldati francesi. Insomma, nel breve tratto di qualche settimana, San Severo diventa UN TEATRO DI SANGUE dove si conta un totale di 450 morti. “Un‘atroce catastrofe” la definisce lo storico FRACCACRETA. A questo punto alcune domande sono necessarie e legittime: “Questa tragedia, questi spargimenti di sangue si potevano evitare? Di chi furono le responsabilità? Ebbene, sembrerà incredibile, ma ancora oggi, 223 anni dopo, esistono scuole di pensiero divergenti tra loro, il dibattito rimane aperto e continua nel tempo. Speriamo soprattutto che se ne parli nelle scuole e diventi oggetto di studio.

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