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Una “fresca serata” per un “caldo” primo Consiglio comunale, dell’Amministrazione Miglio.

Mercoledì, nella suggestiva cornice all’aperto del chiostro dell’antico (ex) convento di San Francesco d’Assisi (1232 la prima attestazione), oggi sede del MAT-Museo dell’Alto Tavoliere San Severo, si è svolto il primo Consiglio comunale dell’Amministrazione guidata dal sindaco, Francesco Miglio che ha giurato,

 

davanti alle centinaia di sanseveresi presenti, pronunciando la formula: “Giuro di essere fedele alla Costituzione italiana”. Consiglio comunale “sui generis”, visto che non si è tenuto nella tradizionale Sala di Palazzo Celestini, sede della municipalità. Apprezzata la novità da parte dei cittadini. Dopo l’Inno di Mameli, è seguita la surroga dei Consiglieri chiamati a comporre la Giunta. Tra le diverse proclamazioni ed i rituali, tutti, ma proprio tutti, attendevano il “punto 3” all’Ordine del giorno: l’elezione del presidente del Consiglio comunale. Animi già “hot”, quando il Consigliere Leonardo Lallo, al ballottaggio con Miglio l’8 giugno”, ha ripreso alcuni episodi accaduti in campagna elettorale, consegnando al segretario generale, per metterlo a verbale, un volantino e le delibere sulla TARES: “Questo volantino è stato distribuito in tutta San Severo e non rappresenta il vero. Per questo chiedo di metterlo agli atti, insieme alle delibere sulla TARES”. Quest’intervento ha indispettito molte persone presenti che son state “richiamate all’ordine”. Pacata ed incisiva la replica del sindaco, Francesco Miglio, che ha inviato “l’amico” Leo ad “accettare il verdetto delle urne” e tener presente che “non ha senso usare toni da campagna elettorale”. Dopo diversi interventi da parte degli esponenti dell’opposizione, che hanno paventato “accordi sottobanco” per la designazione di Maria Anna Bocola al delicato ruolo istituzionale, si è proceduti alla votazione. Con 20 voti favorevoli e 5 nulli, Maria Anna Bocola è diventata presidente del Consiglio comunale. La maggioranza, già in campagna elettorale aveva deciso di assegnare la carica ad un consigliere di opposizione. Maria Anna Bocola nel suo primo intervento ha annunciato la sua imparzialità, di essere “primus inter pares”, e di voler svolgere il compito nell’intento di riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Stesso risultato anche per la votazione del vice presidente (20 favorevoli e 5 nulli) che è Loredana Florio. Tante le donne “di Miglio”. Un’opposizione alquanto ansiosa di mostrarsi tale, di mostrare “i muscoli” (forse era il caso di farlo in altra occasione) anche con Stefanetti e Matarante, che pur presentandosi bene, non hanno convinto i presenti. Ma si sa, “il gioco” è quello e lo stesso Miglio ha chiesto “di non voler sconti dall’opposizione”. Anche il proverbiale e riconosciuto “aplomb” di Leonardo Lallo, è sembrato in ombra. MA chi conosce Lallo, sa che è un “cavallo di razza”. Sguardi al vetriolo, invece, tra i 3 rappresentanti del PD, che ha evidenziato ancor di più la spaccatura, malgrado la presenza di Michele Emiliano, quando il Consigliere Dino Marino, non ha riconosciuto la figura di capogruppo in Ciro Cataneo. Tra le frasi d’impatto, anche mediatico, quelle di Miglio, che ha definito la location del Consiglio, ex orfanotrofio: “Luogo in cui noi ci impegniamo a dare un ‘padre ed una madre’ a San Severo, orfana da troppo tempo di una classe dirigente”; Marino: “Nel PD il capogruppo di elegge, non si proclama da solo”; Lallo: “Speriamo che l’assessore Emiliano non faccia solo un’apparizione a San Severo”. Ma anche il composto e significativo silenzio dei Consiglieri comunali di maggioranza, è stato di vero impatto mediatico ed istituzionale: segno di maturità, che non è passato inosservato.

 

 

Beniamino PASCALE

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